Index | Sommario

da "FIGHTING PAISANO" di ALFONSO FELICI      Parte III  11

Il sogno d'America si avvera

Venne finalmente il sospirato giorno di lasciare il Camp Stoneman e di raggiungere Cohoes per andare a vivere con mia zia Giulia, mio zio Umberto e le cugine Mary, Jenny, Patricia, Irene e Ruth, che non avevo mai visto. Il buon capitano Joseph L. Judson mi accompagnò con la sua cadillac nera alla stazione ferroviaria di Martinez. Vestito con una bella divisa e con tutti i distintivi di sergente, lasciai la California per vedere l'altra parte dell'America. Il viaggio nello sconfinato west fu meraviglioso. Mentre il treno correva potevo ammirare il gran Canyon e mi sembrava di vivere in un film western. Seguì il Colorado, Kansas City, Salt Lake City, Omaha, Chicago, Toledo, Buffalo, Syracuse e Albany, nello stato di New York. Ad Albany mi attendevano zia Giulia e le figlie, ma avevano sbagliato treno e non mi trovarono. Telefonai a casa, ma la piccola Ruth mi disse che loro erano uscite da qualche tempo. Presi un taxi ed arrivai a 149 Bridge Avenue e trovai solamente Ruth. Dopo mezz'ora tornarono a casa tutte sconsolate per non avermi trovato. Io mi ero nascosto e, non appena uscii, fui soffocato dagli abbracci di tutti. Questa riunione fu una bella esperienza e mi ritrovai fra persone del mio stesso sangue che io non avevo mai visto (zia Giulia, che era la sorella di mia madre venne in America nel 1921 per sposare zio Umberto Palombo).

Trovai lavoro alla Benuit Mills e cominciai a guadagnare mandando i dollari a mia madre che, poveretta, ne aveva bisogno. Mi fidanzai con Ann Peletz (di origine polacca) e tutto andava per il meglio. Un giorno ebbi una bella sorpresa: il vice sindaco di New York, Vincent R. Impelitteri (italoamericano) mi invitò alla City Hall con tutti i consiglieri al completo, ed offrì un pranzo in mio onore al famoso ristorante "Mamma Leone". Il vice sindaco aveva letto la mia storia sul giornale italo americano "II Progresso", di Generoso Pope. Fu una bella festa ed intervenne molta gente, di provenienza italiana, dello stato di New York.

La vita continuava allegramente e tutti i fine settimana andavo in giro a divertirmi a Saratoga Spring, a Lake George e in altri paesi in riva all'Hudson. Visitai Amsterdam dove c'erano molti emigrati paesani che conoscevano mia madre e i miei parenti, che io però non conoscevo. Feci delle belle mangiate e delle belle bevute.

Saltuariamente mi arrivavano lettere di Margot Lapiebe, la ragazza francese, alla quale non rispondevo per non illuderla e forse mi avrà creduto morto in guerra.

 

Ellis Island  >>>

 

 

 

© Copyright 2002 Alfonso Felici

Tutti i diritti riservati SIAE n°0004670

Alfonso Felici

via Pasquale del Giudice, 15

00175 Roma,Italia


Index | Sommario

 

Parte III   Arruolamento con i "commandos" americani | Ritorno in Italia | Lo sbarco di Anzio-Nettuno. |  In forza alla 88th Infantry Division per la conquista di Roma.A due passi da casa. | Est, Est, Est. Invasione e sbarco nella Francia del sud. ! II riposo del guerriero. | Ritorno al fronte. Eccomi Tokio! Il sogno dell'America si avvera.Ellis Island.

www.villasantostefano.com

PrimaPagina   Dizionario   VillaNews