Valcatora di Giuliano di Roma

Articoli de "Il Messaggero" edizione di Frosinone dal 28 febbraio 2001 al 12 febbraio 2001

Mercoledì 28 Febbraio 2001

Discarica a Giuliano di Roma, anche la Coldiretti bacchetta la Provincia

La Coldiretti si schiera contro la Provincia per aver individuato nella zona di Valcatora, a Giuliano di Roma, la sede della futura discarica provinciale. «Bisogna smetterla- ha detto il direttore provinciale della Confederazione dei coltivatori diretti, Vittorio Cicerone - con i metodi vecchi di appropriarsi di aree in cui viene svolta attività agricola per fini diversi. In questo caso ,poi, le finalità non sono neppure fra quelle che possono essere considerate vicine oppure sinergiche con l'attività agricola. Non siamo,infatti, in presenza della creazione di una struttura utile alla trasformazione o alla commercializzazione di prodotti agricoli, ma davanti all'eventualità di far nascere una discarica. Sarebbe il caso - ha aggiunto Cicerone, sempre con tono polemico - di procedere , per tali strutture, all'individuazione di aree improduttive». Secondo il direttore della Coldiretti, «ci dovremmo preoccupare di salvaguardare l'attuale situazione e di far crescere le possibilità economiche degli imprenditori della zona - ha concluso - invece di modificare completamente un territorio come quello preso di mira per realizzare una discarica».


Martedì 27 Febbraio 2001

L’AREA CONTESA

Sito per i sovvalli, la Provincia ora chiede ulteriori controlli

Sul sito della Valcatora pende anche la richiesta della Sovrintendenza ai beni archeologici. All’Amministrazione provinciale è stato chiesto che venga accertata e tutelata la presenza di eventuali reperti archeologici. E il presidente Francesco Scalia ieri mattina ha convocato una riunione per tentare di superare questo ulteriore ostacolo. «Abbiamo disposto che l’offerta venga presa in considerazione solo quando sarà accompgnata da tutti i pareri - spiega Scalia - Sia quello che serve ad accertare la presenza di eventuali sorgenti acquifere, sia quello che accerti la presenza di reperti archeologici. Solo allora decideremo cosa fare». In ballo sempre la decisione di realizzare a Giuliano di Roma uno stoccaggio provvisorio ai sovvalli di Colfelice. Ma quando l’ordinanza dell’Amministrazione provinciaile scadrà e bisognerà individuare un sito definitivo per la discarica? «E’ ovvio che in quel caso, ma questo è previsto anche dalla legge, saranno necessari esami più approfonditi affinché il progetto venga approvato dalla Regione», risponde Scalia. I tempi rischiano però di diventare lunghissimi. Tutto potrebbe essere risolto se si trovasse un altro Comune disposto a mettere a disposizione una sua area. Ieri a Palazzo Gramsci circolava un indiscrezione secondo cui il sindaco di Sgurgola, Antonio Corsi, si sarebbe detto disponibile ad accogliere la discarica sul suo territorio. La voce è stata però decisamente smentita dall’interessato. «La discarica a Sgurgola? - dichiara il sindaco - Non ne so nulla e sicuramente non sono assolutamente intenzionato a farla». E se la proposta dovesse essere di un privato? «Dovrebbe comunque passare per l’amministrazione comunale - risponde il sindaco Corsi - Ma al Comune non è arrivato nulla».


Lunedì 26 Febbraio 2001

Una giornata a Giuliano in rivolta contro la discarica provinciale/Riuniti vicino la stufa tra chiacchiere, cucina e sveglia all’alba
«Pronti a sdraiarci davanti le ruspe»
La popolazione è determinata: «Qui i rifiuti non passeranno mai»

di MARZIA FELICI
Se si passa dalle parti di Giuliano di Roma è inevitabile chiedersi: ma dove sono finite tutte le persone del paese? Il mistero è facile da svelare, basta avviarsi verso la contrada Valcatura per ritrovarsi in una "piazzetta" affollatissima di giovani, anziani e bambini. Il famoso presidio di Giuliano di Roma di giorno in giorno si organizza sempre meglio e, a distanza di pochi giorni, si rischia di non riconoscerlo. Adesso è comparso addirittura uno stand, con tavoli, panche, un tabellone per i turni settimanali, una bacheca per la rassegna-stampa e, al centro, una stufa a legna che è diventata il fulcro vitale del presidio. C'è chi gioca a carte, chi cucina, chi lavora a maglia. Segni inconfondibili di chi è pronto a stare lì ancora a lungo. Uno dei veterani del presidio è Giuseppe Pagliei, 52 anni, agricoltore, che spiega la giornata-tipo del picchettatore: «All'alba siamo tutti in piedi. In realtà sono pochi quelli che riescono a dormire un po', nella tenda o nella roulotte. Di solito mangiamo tutti insieme. Per il cibo ci siamo organizzati con le collette, anche se riceviamo tanti regali. La sera seguiamo in tv i notiziari locali e, dopo aver cenato, rimaniamo tutti insieme intorno alla stufa a chiacchierare, ridere e scherzare. Di sera infatti il paese intero si trasferisce quaggiù a Valcatura e cerchiamo di distrarci un pò dal pensiero della discarica».

Ma tra i fedelissimi ci sono anche moltissime donne, come Maria Fasani, 64 anni, pensionata, che la scorsa notte insieme ad altre dieci donne ha deciso di rimanere a vegliare. «E' un dovere per tutti noi piantonare - afferma - e per rendere più piacevole il "soggiorno" nello stand cerchiamo di inventarci qualcosa. Ieri sono venuti i bambini delle scuole, li abbiamo aiutati a disegnare, ci hanno fatto compagnia. Ci dilettiamo anche a cucinare: salsicce, bistecche, dolci... ».
Ma nel presidio c'è anche chi si occupa delle "pubbliche relazioni", come Marta De Santis, studentessa di 22 anni: «Sì, è vero, sono andata in giro per quattro giorni, dopo che abbiamo deciso di piantonare per sensibilizzare la gente al problema. Ho contattato la stampa, ho cercato di creare un'opinione pubblica favorevole alla nostra causa». Ma al solo nominare l'eventuale arrivo delle ruspe, gli animi del presidio si riscaldano immediatamente.

Marco Massari, operaio edile di 34 anni, considerato uno dei leader del gruppo, afferma: «Quando arriveranno le ruspe ci sdraieremo a terra e non ci sposteranno nemmeno con la forza. Siamo disposti a incatenarci e, per essere tanti, ci siamo procurati una sirena per dare l'allarme. Si teme infatti un blitz improvviso, ma, per rendere meno pesante il clima, si cerca di ridere e scherzarci su».


Venerdì 23 Febbraio 2001

Gli esperti dei Beni culturali del Lazio valuteranno l’interesse archeologico prima di fornire un parere definitivo

di MARZIA FELICI

La sollecitazione fatta dal Comune di Giuliano di Roma al ministero dei Beni culturali ha dato un primo risultato. Per questa mattina, inoltre, si attende la decisione del Tar sulla richiesta di sospensiva dell’autorizzazione provinciale alla realizzazione della discarica. La Sovrintendenza archeologica del Lazio ha effettuato un sopralluogo nella zona: gli esperti del ministero hanno ritrovato in superficie, nel terreno adiacente a quello a cui dovrebbe sorgere la discarica, resti di materiale utilizzato per le costruzioni in età romana, resti di capitelli e di un cunicolo che sembrerebbe un antico acquedotto. Dopo aver raccolto campioni e scattato foto, gli esperti hanno deciso di effettuare un esame più accurato per valutare l’entità dei reperti, in quanto si sospetta che ve ne possano essere molti altri seppelliti. Ieri pomeriggio è arrivata la comunicazione ufficiale del Ministero al Comune. La nota raccomanda di evitare qualsiasi movimento di terra nella zona interessata fino alla realizzazione di accertamenti più accurati, in quanto i reperti analizzati fanno pensare all’esistenza di antichi insediamenti che vanno dal paleolitico medio all’età romana superiore e chiedono, a tal proposito, di poter visionare il progetto di discarica. Intanto per tutta la giornata di ieri il presidio di Valcatora è stato con il fiato sospeso in attesa del risultato del ricorso al Tar dei Comuni di Prossedi e Amaseno. Nel pomeriggio si è saputo che il Tribunale amministrativo, dopo aver sentito il legale dei due Comuni, Sandro Pucci, non si è espresso. Il parere è atteso per stamattina. Il sindaco di Giuliano Antonio Torella ha affermato: «Siamo fiduciosi, il fatto che non si siano espressi immediatamente, secondo i nostri avvocati, è un fattore positivo. Nel dibattimento si è fatto leva soprattutto sulla grotta degli Ausi e i vincoli ad essa associati». Anche il sindaco di Ceccano Maurizio Cerroni dei Ds, lo stesso partito dell’assessore all’Ambiente provinciale Simoncelli, ha ufficialmente espresso solidarietà ai giulianesi e chiesto alla Provincia di revocare l’ordinanza perché la scelta di Giuliano contrasta con evidenti ragioni ambientali ed economici.

 

Venerdì 23 Febbraio 2001

VOCI CONTRO

Anche per il Wwf l’area è preziosa: rischiano l’estinzione pipistrelli rari

Anche il Wwf di Latina ha fatto sentire la propria voce sulla vicenda della discarica a Valcatora. Ha diffuso un comunicato stampa in cui accusa la commissione tecnica provinciale di «aver operato con approssimazione senza tener conto delle caratteristiche ambientali della zona visto che è un’area delicata dal punto di visto idrogeologico». Il Wwf ha espresso parere contrario alla realizzazione del progetto di discarica e ha richiesto l’annullamento immediato dell’ordinanza. Inoltre ha invitato la provincia di Latina a prendere posizione contro la discarica a Valcatura. Le motivazioni utilizzate dall’associazione ambientalista sono molteplici: la zona è ricca di grotte attraversate da un fiume sotterraneo che vantano la presenza di diverse specie di pipistrelli minacciate di estinzione; studi condotti dal dipartimento di biologia animale dell’università La Sapienza segnalano la presenza di una colonia di chirotteri che, inseriti nella lista rossa dei vertebrati italiani in pericolo di estinzione, sono tutelati da direttive comunitarie; il rischio di contaminazione delle acque dei pozzi del torrente dove viene prelevata l’acqua che giunge a numerosi paesi della provincia di Latina tra cui Prossedi; il basso grado di inquinamento del fiume Amaseno. La nota del Wwf, inviata a numerosi enti tra cui la Comunità europea e l’Ufficio per la tutela di flora e fauna della Regione Lazio, conclude affermando che «la realizzazione di una discarica in questa area non darebbe garanzie di tutela ambientale del delicato sistema ecologico». Quindi, dopo Legambiente, anche il Wwf entra nella lotta contro la discarica.


Mercoledì 21 Febbraio 2001

Giuliano/Nuovi sondaggi sull’area
No alla discarica, i picchetti restano con roulotte e tv

di MARZIA FELICI

La conferenza stampa dell’imprenditore Rosettano Navarra, neo-proprietario del terreno di Giuliano di Roma su cui dovrebbe sorgere una discarica di stoccaggio dei sovvalli provenienti da Colfelice, non convince la popolazione. I giulianesi non si fidano della sua disponibilità e delle tante rassicurazioni pronunciate e anzi rafforzano ancora di più il loro presidio a Valcatora. Da ieri mattina nella stradina d’ingresso al terreno in questione che, ricordiamo, non è di proprietà di Navarra come hanno confermato le ricerche catastali, sono state posizionate due roulottes. E’ un segno evidente della volontà dei cittadini di continuare il più a lungo possibile il picchettaggio sfidando ogni condizione meteorologica. Inoltre, per rendere più piacevole il "soggiorno" a Valcatora, hanno dotato le roulotte di impianto elettrico e di antenna per la ricezione di segnali televisivi.
«Se pensano di incantarci con poche parole rassicuranti sull’assoluta innocuità dei sovvalli, sulla completa assenza di odori poco gradevoli e sul rispetto delle normative vigenti in materia di ambiente, si sbagliano di grosso - dichiarano i picchettatori - Navarra ha dichiarato di non essere uno sprovveduto, ma non ha capito che non bastano poche promesse a dissuaderci, noi la discarica non la vogliamo e quindi non si farà!». La conferenza stampa di lunedì scorso non ha quindi avuto l’effetto che l’imprenditore si aspettava e, invece di chiarire ogni dubbio su questa vicenda, non ha fatto altro che irritare ancor di più i manifestanti. Il sindaco di Giuliano di Roma, Antonio Torella, commentando le affermazioni di Navarra, ha affermato «l’imprenditore ha voluto esporre il suo progetto, ma purtroppo è impossibile trovare un punto di incontro con lui perché i suoi interessi professionali inevitabilmente vengono a scontrarsi con le posizioni da noi sostenute. Non potremo mai essere d’accordo sulla realizzazione di una discarica a Valcatora». Infatti il comune di Giuliano sta tentando incessantemente di riaprire un dialogo con la commissione che ha deciso che il sito più idoneo di tutta la provincia fosse proprio quello di Valcatora. «Ieri mattina, sapendo di una riunione della commissione Ambiente provinciale, insieme al consigliere comunale Cesare Colafranceschi e all’assessore alla Comunità montana dei monti Lepini, Aldo Antonetti - ha affermato il vice-sindaco di Giuliano, Iginio Lampazzi - abbiamo deciso di partecipare come uditori. Il risultato di questo incontro occasionale non è stato però del tutto negativo perché la commissione è sembrata propensa ad un nuovo riesame idrogeologico del sito di Valcatora, ma da realizzare con la massima urgenza». Infatti la commissione Ambiente prevede che per venerdì prossimo si ripresenti di nuovo un’emergenza rifiuti nella nostra provincia. Inoltre ha chiarito ai presenti che un impianto di stoccaggio di sovvalli, come quello che dovrebbe sorgere a Giuliano, è cosa ben diversa da una discarica vera e propria e che la presenza di limiti idrogeologici in questo caso non è vincolante.


Martedì 20 Febbraio 2001

Giuliano di Roma/L’imprenditore Navarra: «Il mio è stato un puro investimento. C’è posto per altri partners»
Rifiuti, il braccio di ferro continua
Presidiata, giorno e notte, l’area dove dovrà nascere la discarica provinciale

di MARZIA FELICI

Aumenta sempre più la rabbia a Giuliano di Roma per la decisione della Provincia di realizzare una discarica nella contrada Valcatora. La speranza di ricevere buone notizie è ancora molto forte nella popolazione che, incessantemente, di giorno e di notte, picchetta la zona.
Intanto ieri pomeriggio a Frosinone l’imprenditore Rosettano Navarra ha tenuto una conferenza stampa. «Ho voluto convocarvi qui per chiarire ogni dubbio sul mio progetto imprenditoriale - ha esordito Navarra - ritengo che in questi ultimi giorni si sia parlato a sproposito su questa vicenda». Dopo aver ripercorso l’iter che lo ha portato la settimana scorsa all’acquisto del terreno in questione, ha cercato di placare gli animi dei tanti giulianesi presenti alla conferenza. «Sono disposto a realizzare nuove indagini sull’area da me acquistata per verificare se realmente sia possibile creare un sito lì - ha affermato l’imprenditore - lo smaltimento dei rifiuti è un affare delicato, da realizzare nel massimo rispetto delle normative vigenti». Navarra ha anche invitato i Comuni interessati a fornire tecnici di parte, affermando di «non fare nessuna opera che non sia sotto gli occhi di tutti e contro coloro che vivono lì». Le sue dichiarazioni non hanno però convinto i presenti. Antonio Gabrielli, consigliere comunale di Giuliano di Roma, ha chiarito: «non accetteremo alcuna collaborazione con qualsiasi proprietario del terreno finchè la Provincia non revocherà l’ordinanza». I sindaci dei paesi interessati a questa vicenda hanno voluto ricordare all’imprenditore i numerosi vincoli presenti sul terreno in questione, da quelli idrogeologici a quelli del metanodotto. Inoltre hanno accusato di superficialità e incompetenza la commissione tecnica provinciale che ha scelto Valcatora come sito più idoneo e nei confronti della quale l’imprenditore ha dichiarato di avere estrema fiducia. Navarra ha concluso: «Sto cercando partners per la gestione dell’eventuele discarica, ritengo che aprirmi a forme di collaborazione sia il modo migliore per realizzare al meglio questo progetto».

Martedì 20 Febbraio 2001

LA PROTESTA FRA TENDE E TRATTORI
Valcatora è blindata

Trattori, panche, tavoli, tende e camion pieni di viveri. Così si sono organizzati i giulianesi per piantonare il terreno a Valcatora dove dovrebbe sorgere la discarica. A turno, giorno e notte, garantiscono la presenza di un numero consistente di persone che possa impedire l’accesso delle ruspe nell’area in questione. Così centinaia di giuliesi hanno deciso di dare il loro contributo alla lotta contro la discarica. Per riuscire a sopportare il freddo della notte hanno piantato una tenda enorme, e, durante il giorno, un telone sorretto da due trattori li protegge dall’umidità e dal vento. Se si passa da quelle parti, ciò che più colpisce è la solidarietà e la compattezza dei manifestanti, giovani e anziani, tutti riuniti intorno a un grande fuoco a discutere sulle ultime novità che arrivano dal paese.


Lunedì 19 Febbraio 2001

Giuliano/Continua il picchettaggio. Pronta un’ordinanza contro ogni insediamento, per la presenza del metanodotto
Il Comune gioca le ultime carte
L’area della discarica sarà espropriata: era già destinata alla Protezione civile

di MARZIA FELICI

Giuliano di Roma non si arrende. E con forza si mobilita per opporsi alla discarica che Provincia e Regione hanno individuato proprio sul suo territorio, in località Valcatora.
«Abbiamo preparato un nuovo ricorso al Tar contro l’ultima ordinanza provinciale, ma non possiamo darvi la certezza di riuscire ad annullarla». Così esordisce il sindaco Antonio Torella nel Consiglio comunale sulla discarica provinciale che si è tenuto ieri mattina a Giuliano. C’era un clima infuocato nell’auditorium, segno che la gente del posto è ormai esasperata, vuole risposte concrete dagli amministratori. In tarda mattinata il Consiglio comunale, all’unanimità, ha deciso di dichiarare lo stato di agitazione permanente per tutelare le persone che ormai da più di una settimana piantonano giorno e notte il terreno su cui dovrebbe sorgere la discarica e, a sorpresa, ha deciso di avviare la procedura d’esproprio del terreno in questione. Infatti la zona in cui dovrebbe sorgere il sito di stoccaggio dei rifiuti provenienti da Colfelice era stata indicata dalla Comunità montana nel ’98 come area di primo livello per la protezione civile in caso di calamità naturale per la realizzazione di campi di emergenza essendo una zona di confine tra tre paesi: Giuliano di Roma, Villa Santo Stefano e Prossedi. «E’ un atto da interpretare più come ultima razio da parte del comune che come una ritorsione contro i proprietari - chiariscono gli amministratori - stiamo tentando di percorrere tutte le strade possibili e, consigliati dai nostri legali, tenteremo anche questa». Visto il grande sforzo che i cittadini stanno compiendo per picchettare la zona di Valcatora, gli amministratori hanno sollecitato tutti a contribuire fisicamente ed economicamente al sostentamento del presidio.
Intanto si è accesa un’altra speranza: da ricerche catastali è emerso che l’accesso al terreno in questione è solamente pedonale (e, quindi, non certo transitabile per i camion) il che rende nullo uno dei motivi principali che hanno portato alla scelta di Giuliano; inoltre il circolo locale di Lega Ambiente ha deciso di presentare un esposto alle magistrature competenti contro la prassi seguita dalla Provincia, mentre i Ds e il Ppi hanno richiesto chiarimenti tecnico-politici all’amministrazione provinciale sollecitandola ad un riesame dei siti presi in considerazione. Si è dato spazio anche ai sindaci dei paesi limitrofi. «Abbiamo già presentato insieme al Comune di Amaseno il nostro ricorso al Tar che dovrebbe essere discusso giovedì - afferma il sindaco di Prossedi, Solli - dobbiamo collaborare per riuscire a vincere questa battaglia». Posizione condivisa anche dal primo cittadino di Amaseno, Eligio Ruggeri, che ha consigliato a Torella di «emettere un’ordinanza che, facendo leva sulla presenza del metanodotto della Snam nei pressi del terreno, vieti qualsiasi forma di insediamento in quel luogo». Iorio, sindaco di Villa Santo Stefano, ha addirittura minacciato la "disobbedienza civile" alle prossime elezioni se verrà realizzata la discarica. Intanto i cittadini hanno approvato con forza la decisione di richiedere al più presto l’autorizzazione per una manifestazione di protesta a Frosinone.

Lunedì 19 Febbraio 2001

APPELLO AL MINISTERO

«Valcatora è ricca di antichi reperti:
necessario un vincolo archeologico»

Si potrebbe tentare di bloccare la realizzazione della discarica a Giuliano di Roma attraverso un decreto del ministero dei Beni culturali? Se lo chiedono in molti dopo le affermazioni di Giulio Lampazzi, capogruppo consiliare Ds. «Abbiamo presentato al ministero tutta la documentazione per richiedere un sopralluogo a Valcatora, insistendo sull’interesse archeologico che noi tutti conosciamo. Se venisse accettata la nostra richiesta sarebbe possibile ottenere un decreto di tutela dell’area e quindi il blocco dell’operatività dell’ordinanza», ha dichiarato Lampazzi. Infatti nella zona compresa tra la grotta degli Ausi, che è tra i siti inseriti nella rete ecologica europea "Natura 2000" ricca di specie animali rare e a cui è stata dedicata anche una trasmissione televisiva, e il terreno in questione sono stati rinvenuti reperti archeologici attribuiti ad insediamenti paleolitici oltre che resti di abitati di età romana.


Domenica 18 Febbraio 2001

GIULIANO DI ROMA DICE NO ALLA DISCARICA

Monta la protesta, bloccata la Monti Lepini

Mille persone, ieri, hanno partecipato a Giuliano di Roma alla protesta contro la discarica provinciale dei rifiuti che dovrebbe sorgere in località Valcatora. «Il corteo, guidato da 20 trattori, con il sostegno anche dei cittadini di Prossedi e di Villa Santo Stefano, guidati dai sindaci Solli e Iorio — afferma il sindaco di Giuliano, Antonio Torella — è partito, alle 10,30, dalla contrada Valcatora e si è diretto lungo la strada statale dei Monti Lepini, fino ad arrivare in località Palombara. Qui il corteo ha sostato per mezz’ora per poi tornare sul terreno in cui dovrebbe sorgere la discarica». La manifestazione ha comportato il blocco della strada, con pesanti ripercussioni sul traffico. «E’ stata una protesta composta anche se ci rendiamo conto di aver creato grossi disagi — conclude Torella — Intanto ci stiamo organizzando con i nostri legali. Oggi, ho firmato il ricorso al Tar del comune di Giuliano; domani, ci dovremmo organizzare per l’esposto alla Procura della Repubblica. Dobbiamo anche chiarire con i nostri legali la questione della validità dell’atto di vendita del terreno destinato alla discarica. I contadini dei terreni confinanti ritengono di non essere stati interpellati». Durante la manifestazione anche i negozianti di Giuliano hanno voluto dimostrare la loro netta posizione contro la realizzazione della discarica. «Autonomamente abbiamo deciso di abbassare le serrande, dalle 10 alle 13, in segno di protesta» dichiarano alcuni commercianti. Nel pomeriggio, anche i giocatori che militano nella squadra locale del Giuliano di Roma, hanno voluto dare il loro sforzo alla cittadinanza, scendendo in campo per la partita di campionato, con maglie con su scritto "No alla discarica" e sono state indossate, per solidarietà, anche dalla squadra avversaria.

Mar. Fel.

Domenica 18 Febbraio 2001

Il patron del Frosinone si difende: «Ho solo fatto da intermediario». Lui e il fratello avrebbero smaltito spazzatura in discariche non autorizzate
Business dei rifiuti, i Navarra a giudizio
Sono accusati di truffe miliardarie nei confronti di dieci comuni della Ciociaria

di MARCO PAPOLA

Migliaia di quintali di rifiuti: un giro miliardario. A spese dei Comuni, costretti ad allargare i cordoni delle borse per far fronte all’emergenza spazzatura. Un business in grande stile, sul quale sta lavorando la procura di Frosinone. Che ha mandato a giudizio i fratelli Rosettano e Bruno Navarra, con l’accusa di truffa. L’inchiesta della magistratura ha mosso i primi passi nei primi anni Novanta. Quando l’emergenza rifiuti è esplosa in tutta la regione. Decine e decine di persone, entrate a vario titolo nell’affare, sono finite sul registro degli indagati. Molte ne sono uscite, molte sono state riconosciute colpevoli. Per alcuni, il procedimento è ancora in una fase preliminare.
Una tranche di questa maxi inchiesta, è giunta al capolinea qualche giorno fa. Sarebbero dovuti comparire davanti al giudice monocratico i fratelli Navarra, Bruno e Rosettano, insieme ad altre quattordici persone, lo scorso 2 febbraio. Un vizio procedurale (omessa notifica dell’avviso di conclusioni delle indagini) ha causato il rinvio della prima udienza del processo. Un cavillo che potrebbe vanificare il lavoro di quasi otto anni: probabilmente subentrerà la prescrizione. E nessuno saprà se la truffa ai danni dei comuni si è consumata o meno. E’ questa l’accusa mossa ai due imprenditori dalla procura: avrebbero, secondo l’accusa, certificato di aver conferito in discarica oltre 350 tonnellate di rifiuti, percependo un compenso medio di circa 160 lire al chilo da una lunga lista di comuni: Trivigliano, Collepardo, Torre Cajetani, Guarcino, Piglio, Fumone, Filettino, Serrone, Vico, Fiuggi.
La procura, inoltre, sospetta che il business della spazzatura abbia attirato l’attenzione della camorra: tra gli imputati figura infatti anche Gaetano Cerci, di Napoli, imparentato con Bidognetti, considerato al vertice del clan Casalesi. Cerci, secondo la procura, avrebbe trasportato i riufiuti anche per conto di Navarra. Lui, Rosettano Navarra, presidente del Frosinone calcio, probabile acquirente del sito di Giuliano dove sorgerà la discarica provinciale, è sereno. Forse anche grazie ai tempi biblici della giustizia. «Strano che questa storia venga fuori proprio adesso. Che coincidenza. Sono stato coinvolto nell’inchiesta solo perché ho fatto da intermediario tra i comuni e i gestori delle discariche. Tutto qui. Nessuno poteva sapere che quelle discariche potevano ricevere i rifiuti solo da alcune zone, non da tutte. Comunque, l’udienza è stata fissata a giugno». Come dire: prescrizione.

Domenica 18 Febbraio 2001

STUDENTI AMAREGGIATI

I bambini al presidente Scalia: pensa pure a noi, non solo a te stesso!

«No alla discarica» urlano i bambini di Giuliano che in massa hanno partecipato alla manifestazione di ieri mattina. Per una volta tutti gli alunni della scuola elementare e media sono stati giustificati e con i loro insegnanti hanno sfilato per la Monti Lepini in testa al corteo. Sorreggevano tanti alberi di cartone ma diversi tra loro perché alcuni erano ricchi e rigogliosi, pieni di fiori colorati; altri erano secchi e spogli, pieni di fiori neri. «E’ una metafora per far sapere a tutti quelli che non conoscono questa vallata quanto è bella e rigogliosa oggi e come invece si potrebbe trasformare domani» chiariscono alcune maestre. Ma i bambini della scuola elementare hanno voluto esprimere il loro rammarico anche al presidente della Provincia Francesco Scalia inviandogli delle lettere di protesta. Gli hanno scritto: «Non vogliamo che il nostro paese diventi il cassonetto della provincia. Vogliamo continuare a giocare all’aperto. A cosa servono i progetti di educazione ambientale da voi finanziati se poi inquinate il nostro paesino? Facci vivere felici la nostra fanciullezza, pensa pure a noi e non solo a te stesso!»  


Sabato 17 Febbraio 2001

Giuliano di Roma/Prosegue la protesta in località Valcatora, ma la Provincia è decisa ad andare avanti
«Discarica, la vendita non è valida»
Il comitato per il ”no”non si arrende: «Dovevano consultare i confinanti»

di ALESSANDRA MAGGIANI

Sessanta persone e tredici trattori il presidio davanti al sito della Valcatora: così i cittadini di Giuliano di Roma hanno deciso di continuare a presidiare la zona che l’Amministrazione provinciale di Frosinone ha indicato per costruire la nuova discarica provinciale. Mercoledì il terreno è stato venduto dai coniugi Roberto Arduini ed Amelia Marcoccia alla Navarra Spa. Ma i giulianesi quella discarica non la vogliono. La Provincia ha emesso per ora un’ordinanza con cui si prevede la realizzazione di un sito di stoccaggio per le balle di rifiuti provenienti da Colfelice. E Rosettano Navarra ha già spiegato che per un sito del genere sono sufficienti circa quindici giorni. Il Comitato per il no alla discarica però non si arrende. «L’acquisto di terreno non è valido - dicono - La legge prevede che i proprietari rendano nota la volontà di vedere ai proprietari confinanti. E non è stato fatto». Si tratta, spiegano, del "diritto di prelazione": in caso di decisione di vendita i confinanti avrebbero la precedenza per poter acquistare. «Anche il Comune - dice il sindaco di Giuliano, Antonio Torella - stava decidendo di acquistare quel terreno. A costo di prosciugare le nostre casse, avremmo salvato la Valcatora. Ora non possiamo più farlo».
Solidarietà al Comitato, arriva dal presidente della Cia, Mario Mancini. «E’ fondamentale - dice Mancini - salvare una zona agricola incontaminata, come quella di Giuliano». Vista la situazione e prima di iniziare i lavori per realizzare il sito di stoccaggio, Rosettano Navarra ha deciso di indire una conferenza stampa, lunedì prossimo a Frosinone, per fare chiarezza. «L’incontro che ho voluto - dice Navarra - servirà a fugare ogni ombra di dubbio. Spiegherò a tutti che i rifiuti saranno di materiale secco e poi saranno imballati. Non c’è nessun motivo di allarme e non si tratta di una discarica». La lettera di convocazione della conferenza stampa è stata inviata a tutti. Anche al Comitato di protesta e all’Amministrazione comunale di Giuliano di Roma. Il confronto non si annuncia però facile. Il primo a dirlo è proprio il sindaco Torella. «Non so se sarà facile far digerire questa decisione alla gente - attacca Torella - A protestare sono quelli che alla Valcatora ci abitano, ma anche tutti gli altri giulianesi. Mai come in questo periodo ho visto tutti uniti contro la discarica». «Sarà difficile - ammonisce Torella - passare sopra i cittadini di Giuliano di Roma».
Ieri pomeriggio il tecnico comunale di Giuliano ha partecipato ad una riunione a Palazzo Gramsci, per illustrare ancora una volta il risultato dei sopralluoghi fatti dal Comune. Con la vendita del terreno alla Navarra Spa gli esami dovranno però essere ripetuti comunque in modo più approfondito, con rilevazioni idrogeologiche adeguate. E comunque da Palazzo Gramsci fanno sapere che oltre agli esami preliminari, se si deciderà di costruire lì la discarica vera a propria, la Navarra Spa dovrà richiedere anche la valutazione di impatto ambientale. Una garanzia in più, insomma, per chi abita nella zona. Intanto il neo presidente della Reclas Cesare Fardelli, ha convocato i proprietari del terreno della Valcatora, per accelerare i tempo: la Provincia ha infatti 10 giorni di tempo per allestire il nuovo sito. «Ma il problema - sostiene Fardelli - in un modo o nell’altro dovrà essere risolto. E anche a Giuliano di Roma dovranno capirlo. Scegliendo la Valcatora la Provincia non ha voluto fare discriminazioni nei confronti di nessuno». E dopo le bordate del segretario provinciale del Ppi, Ettore Urbano, il presidente Scalia spiega le motivazioni della nomina di Fardelli. «Dovevo emanare un’ordinanza alla Reclas proprio per il sito di Giuliano - spiega Scalia - Per non emanare un’ordinanza a me stesso ho scelto di delegare Fardelli. E comunque si tratta di una nomina di mia competenza». 


Venerdì 16 Febbraio 2001

Giuliano di Roma/ Il terreno, costato quasi mezzo miliardo, è occupato dagli abitanti. Il sindaco: ricorreremo al Tar
La discarica in mano ai Navarra
I patron del Frosinone acquistano l’area dove saranno stoccati i rifiuti

di ALESSANDRA MAGGIANI

Mentre a Giuliano di Roma continuano i picchettaggi di protesta contro la decisione dell’Amministrazione provinciale di Frosinone di realizzare una discarica per stoccare i sovvalli di Colfelice, i proprietari hanno deciso di vendere il terreno della Valcatora. L’acquirente è la società del presidente del Frosinone Rosettano Navarra, imprenditore che da 20 anni lavora nel settore dello smaltimento rifiuti.
Con uno scarno comunicato Roberto Arduini ed Amelia Marcoccia hanno annunciato la vendita del terreno alla Navarra Spa. Motivo: «Navarra è un imprenditore locale di provata esperienza nel settore che ha offerto le migliori garanzie di salvaguardia e tutela ambientale, per la professionalità da sempre dimostrata nonché condizioni economiche più vantaggiose rispetto alle altre». Ma molto probabilmente sono state proprio le condizioni economiche vantaggiose a far decidere i proprietari. La trattativa iniziata con l’allora commissario Suriano si era infatti interrotta per motivi di prezzo: ai proprietari era stata offerta la cifra di circa 200 - 300 milioni per 7 ettari di terreno giudicata troppo bassa. Rosettano Navarra (che aveva partecipato rispondendo al bando della Provincia) è riuscito a raggiungere l’accordo proponendo 475 milioni per i 7 ettari della Valcatora (che fanno parte del territorio della provincia di Frosinone) più gli altri due ettari, sempre di proprietà dei coniugi Arduini, che però insistono sul territorio di Latina. Dopo l’accordo la strada alla costruzione della discarica sembra spianata.
Navarra prevede infatti di risolvere tutto entro una quindicina di giorni. «L’ordinanza della Provincia dispone la creazione di un deposito di stoccaggio per sovvalli per iniziali sei mesi - spiega Rosettano Navarra - Da qui ad una settimana ho intenzione di cominciare ad allestire il sito». Intanto il picchettaggio continua: ieri mattina alle 8, accampate sul terreno della Valcatora, c’erano già 40 persone. Ma Navarra non si preoccupa. «E’ un lavoro che faccio da 20 anni e poi anche io sono di qui, quindi ho tutto l’interesse a garantire la sicurezza dell’ambiente e delle persone - dice - Voglio rassicurare la gente: farò tutti i sondaggi e le analisi possibili». «Comunque - aggiunge Navarra - non c’è motivo di allarme. Si tratta di un sito di stoccaggio: i rifiuti che provengono da Colfelice cioè sono secchi e sono perfettamente imballati. Non c’è quindi pericolo di odori o fuoriuscite di liquami». E la notizia della vendita del terreno è arrivata al sindaco di Giuliano di Roma, Antonio Torella, come una doccia fredda. «Non ne sapevo nulla - dichiara Torella - Questo è un duro colpo per noi, forse con questo abbiamo perso ogni speranza. Ma non molliamo, e andremo avanti con un altro ricorso al Tar».

Venerdì 16 Febbraio 2001

Navarra story
Un impero e l’amore per il calcio

Rosettano e Bruno Navarra, fratelli titolari di un’azienda leader nel settore dello smaltimento dei rifiuti, con la passione del pallone. Rosettano, 49 anni, comincia a lavorare all’età di 22 anni aprendo una ditta individuale per lo smaltimento di rifiuti nel ’79. Con gli anni diventa uno dei massimi esperti del settore, in Ciociaria ma anche in Italia e la sua azienda cresce fino a superare le 50 unità. Dal ’91 ottiene le autorizzazioni provinciali e regionali per il trattamento dei rifiuti. Poi crea, sempre nel settore rifiuti, altre aziende insieme ad altri soci. Si occupa di trasporti, smaltimento e stoccaggio di rifiuti speciali e non, di bonifiche e grandi opere. E’ sua la discarica di Bracciano, un centro di stoccaggio a Ferentino e l’impianto di trattamento per rifiuti speciali in Ciociaria. Il 4 agosto dello scorso anno viene arrestato con l’accusa di concorso in frode per pubbliche forniture e per aver smaltito 140 mila chilogrammi di materiale contaminato in un ex zuccherificio. I legali dimostrano, carte alla mano, che tutto era in regola e il Tribunale del Riesame di Roma dopo 15 giornio annulla il provvedimento. Rosettano Navarra torna a casa. E al calcio. Accanto all’azienda, Navarra ha sempre coltivato questa passione, passando dal campo di calcio alla presidenza delle squadre. Ferentino, Fano, Pesaro, poi nel’99 acquista il Frosinone calcio.

 

Venerdì 16 Febbraio 2001

CONSORZIO RIFIUTI

Il neo-presidente Fardelli  «Aprirò subito il sito»

di PAOLO CARNEVALE

Tranquillo, ottimista e pronto ad affrontare gli ostacoli per fare un buon lavoro. Questo, l’atteggiamento mostrato, ieri, da Cesare Fardelli, neo presidente del consorzio per la raccolta di rifiuti del Basso Lazio. Una nomina arrivata in un momento pessimo con la Provincia che fatica a riprendersi, dopo le giornate della scorsa settimana, caratterizzate dall’assenza del servizio di raccolta rifiuti. Come risolvere, definitivamente, l’emergenza è il primo problema che Fardelli dovrà risolvere, «attraverso riunioni - dice Fardelli - per capire le dimensioni del problema». Riguardo alla questione di Giuliano di Roma, Fardelli è stato preciso: «C’è una ordinanza chiara che io vorrei applicare». Fardelli non si è agitato neppure quando è venuto a conoscenza della dichiarazione del segretario provinciale del suo partito, Ettore Urbano. «Scalia ha deciso in piena autonomia, così come prevede la legge - ha detto Urbano - Il partito non è stato coinvolto in questa nomina, che quindi non va messa in quota al Ppi». Gelido anche il comunicato stampa: «Augurando buon lavoro al neo presidente - scrive Urbano - non si può non constatare con piacere, lo stesso legame fiduciario tra Fardelli e Scalia, che lo delega a presidente di ben due consorzi strategici». Ettore Urbano insomma prende le distanze dalla, anche per allentare le tensioni sorte nel gruppo consiliare del Ppi alla Provincia, dopo la nomina di Fardelli. A quel posto infatti miravano in molti e in molti ora mugugnano. Una polemica che però Fardelli non ha raccolto, limitandosi ad esprimere «gratitudine nei confronti del presidente Scalia che mi ha voluto».

 


Giovedì 15 Febbraio 2001

Giuliano di Roma/Riesplode la protesta in località Valcatora contro l’ordinanza della Provincia che autorizza l’apertura di un sito di stoccaggio dei rifiuti
Picchetti contro la discarica
Il sindaco Torella chiude la strada d’accesso per impraticabilità

di MARZIA FELICI

Ancora è molto tesa la situazione a Giuliano di Roma per la decisione di realizzare una discarica nella contrada Valcatora. Già da lunedì pomeriggio i cittadini si sono organizzati per piantonare l’ingresso del terreno su cui dovrebbe sorgere il sito pronti a qualsiasi cosa pur di evitare l’entrata delle ruspe. La situazione è peggiorata ieri mattina quando il comune di Giuliano di Roma ha ricevuto la comunicazione dell’ordinanza provinciale che ordina al Consorzio Basso Lazio di dare esecuzione alla precedente ordinanza del 25 ottobre scorso per la realizzazione di una discarica destinata a raccogliere i sovvalli provenienti da Colfelice. Immediata è stata la reazione dei cittadini che hanno incrementato le loro proteste. I manifestanti si sono organizzati in modo da impedire l’accesso al terreno in questione bloccando con i loro trattori entrambe le vie d’accesso e si sono organizzati in turni per garantire il picchettaggio della zona. Una donna, Maria Seppane, è stata colta da malore quando ha saputo la notizia. Fortunatamnete si è ripresa poco dopo.
L’accesso alla zona in realtà è reso praticamente impossibile anche a causa di uno smottamento e di una frana che interessano l’intera carreggiata della strada comunale che, collegando la strada statale dei Monti Lepini, al terreno in questione, dovrebbe essere usata dai mezzi della Reclas per accedere alla discarica. In seguito a un sopralluogo di ieri il sindaco Torella ha emesso un’ordinanza di chiusura della strada perché impraticabile finché non verrà ripristinato il manto stradale. Inoltre il proprietario del terreno confinante a quello in questione ha recintato parte della stradina di accesso a quest’ultimo in quanto di sua proprietà concedendo così solamente il passaggio pedonale per legge necessario. I cittadini di Giuliano, ma anche quelli dei paesi limitrofi come Prosseli e Villa Santo Stefano sono a dir poco inferociti. Accusano la provincia di "accanimento" contro Giuliano anche perché si sono diffuse voci dalle quali emerge che Sgurgola avrebbe a disposizione una cava di argilla nella quale realizzare una discarica, ma la proposta non è stata presa in considerazione. Si accusa il proprietario del terreno in questione di «aver fatto il doppio gioco con il comune" poiché fino a ieri ha sempre negato un accordo con la Provincia e inoltre di «essere poco sensibile ai problemi del paese visto che non è di Giuliano»»
Intanto il comune di Giuliano sta cercando di trovare un appiglio per evitare il peggio. «Non appena abbiamo ricevuto l’ordinanza abbiamo avvertito i nostri avvocati. Siamo disposti a presentare un nuovo ricorso al Tar - dichiara il sindaco di Giuliano, e continua - Nel frattempo ci stiamo organizzando per presentare un esposto diffida al presidente della Provincia e una denuncia alla Procura della Repubblica. Faremo di tutto per evitare questo enorme danno al nostro Paese». Contrari anche i DS del paese, dello stesso partito dell’assessore provinciale all’Ambiente Simoncelli.


Mercoledì 14 Febbraio 2001

Nel frattempo Provincia e Regione cercheranno di risolvere il problema del sito provvisorio a Giuliano di Roma
Emergenza rifiuti finita, per ora
Per sette giorni l’immondizia sarà portata a Malagrotta e a Colleferro

di PAOLO CARNEVALE

E’ terminata ieri, almeno per il momento, l’odissea dei comuni della provincia di Frosinone riguardo alla raccolta dei rifiuti. Il problema è esploso negli ultimi giorni nei comuni letteralmente appestati dalle montagne di spazzatura accostata vicino ai cassonetti, dopo la chiusura del centro di stoccaggio di Colfelice.
Ieri mattina, infatti, con un comunicato congiunto, l’amministrazione provinciale, capeggiata da Francesco Scalia e l’assessore regionale all’Ambiente, Marco Verzaschi, hanno reso noto che «la trasferenza di Piglio conferirà temporaneamente presso la discarica di Colleferro». Le altre zone che finora conferivano a Colfelice «trasferiranno i loro rifiuti alla discarica di Malagrotta nel comune di Roma».
E’ ufficiale quindi l’approvazione del progetto, che da due giorni si andava preparando, relativo alla creazione di due punti di raccolta di rifiuti provvisori, situati fuori dal territorio provinciale, previa autorizzazione della Regione. Con l’ordinanza che è arrivata ieri può dunque riprendere la raccolta rifiuti nei vari comuni, che in qualche giorno dovrebbe far tornare la situazione entro limiti accettabili. Resta ancora da risolvere il problema di Giuliano di Roma: la Provincia ha annunciato a tale proposito «l’attivazione di uno stoccaggio provvisorio in attesa della realizzazione della discarica definitiva».
Per la realizzazione della quale «sarà riesaminata - hanno concluso Provincia e Regione nel loro comunicato - l’idoneità del sito di Giuliano di Roma». Parole che sono state spiegate nei dettagli dall’assessore all’Ambiente della Regione Lazio, Marco Verzaschi: «Le soluzioni di Colleferro e Malagrotta sono temporanee. Dopo una settimana bisognerà trasferire i rifiuti a Giuliano di Roma. Noi avevamo chiesto la documentazione della Provincia per preparare una delibera a tale proposito. Non è arrivato ancora nulla. Il decreto Ronchi dà loro la possibilità di andare avanti da soli, e lo hanno fatto firmando l’ordinanza che autorizza la partenza del progetto Giuliano. Io non me la sento di contraddirli, ma sia chiaro che sono loro ad assumersi la responsabilità di tale progetto». Insomma, al di là dell’ufficialità dei comunicati, ancora schermaglie tra Provincia e Regione. La sensazione è che si stia cercando di traccheggiare anche in attesa della sospirata attivazione del termocombustore di San Vittore, la cui partenza era attesa addirittura all’inizio dell’anno, e che risolverebbe molti dei problemi che hanno causato i fastidi negli ultimi giorni. Soddisfatto l’assessore all’Ambiente della Provincia di Frosinone, ingegner Antimo Simoncelli, messo davvero alla frusta nelle ultime ore: «L’essenziale è che per ora l’emergenza sia finita. Noi abbiamo fatto davvero tutto il possibile. Aspettiamo ora che il consorzio per il centro di Giuliano di Roma si dia da fare per arrivare a far partire tutto il progetto».


Lunedì 12 Febbraio 2001

Cassonetti colmi in tutta la Ciociaria, mentre la Provincia non è ancora in grado di individuare la nuova discarica
Rifiuti, ora esplode la rabbia
A Giuliano di Roma protesta sulla Monti Lepini, traffico rallentato

Cassonetti ormai stracolmi di rifiuti e sacchetti di plastica abbandonati qua e là, in tutta la provincia, con tutti i rischi sanitari che ne conseguono.
Da novembre era noto che la discarica di Pignataro sarebbe stata utilizzabile fino a gennaio. Ma agli amministratori provinciali non è bastato. E ora non si sa dove scaricare i rifiuti. Certo, è vero che aspettano indicazioni precise dalla Regione (che intanto nicchia) per scegliere un altro sito; ma nel frattempo cosa ha fatto l’assessore provinciale all’Ambiente per sollecitare una decisione veloce?
E allora a questo punto si fa forte un sospetto: ma vuoi vedere che quest’ennesima "emergenza rifiuti" (la terza in 7 mesi) sia l’occasione migliore per rompere gli indugi e (vista appunto l’emergenza) scegliere d’autorità la discarica di Giuliano di Roma la cui gestione sarebbe affidata ad una società che ha già avuto a benedizione dei partiti?
E così, mentre la discarica di Pignataro è colma, l’immondizia invade le strade e i cittadini subiscono l’ennesimo disservizio ecco che si consuma l’ennesimo affare sui rifiuti. Ma la rabbia dei cittadini (questa volta di Giuliano di Roma, che sentono l’apertura di una mega discarica in località Valcatura ormai prossima) non si è fatta attendere. Ieri mattina oltre 300 persone si sono date appuntamento davanti al terreno su cui dovrebbe sorgere il sito e con cartelli, trattori e cori hanno protestato a gran voce. La folla alle 11 è poi scesa sulla strada statale dei "Monti Lepini" per bloccarla. In realtà non è stato possibile occupare la carreggiata con i trattori come era nelle intenzioni dei manifestanti, ma i cittadini hanno invaso la statale e, comunque, hanno rallentato pesantemente per circa un’ora il traffico. La polizia ha interrotto la protesta sulla strada, ma i manifestanti, inferociti, non si sono arresi. Sono tornati verso il terreno e hanno minacciato altri blocchi. Tra i manifestanti si è notata la presenza di tutte le forze politiche del paese, dei sindaci di Prossedi e di Amaseno. La sezione locale dei Ds (lo stesso partito dell’assessore provinciale all’Ambiente, Antimo Simoncelli) ha diffuso un volantino in paese invitando la cittadinanza ad una mobilitazione generale utilizzando ogni mezzo lecito per scongiurare questo pericolo. «La manifestazione spontanea di oggi dimostra che i cittadini non vogliono la discarica e che sono pronti ad occupare il terreno non appena arriveranno le ruspe» commenta Torella, sindaco di Giuliano. Il sindaco di Prossedi Solli ha ribadito: «Siamo pienamente solidali con il comune di Giuliano perché la realizzazione della discarica è un grande danno per tutti i paesi limitrofi». Tra i manifestanti c’era anche il signor Giorgettini che, sconsolato, non riesce ancora a capire come abbiano potuto scegliere quel terreno come luogo idoneo per una discarica visto che la sua casa si trova a meno di 50 metri dal luogo in questione. Per i prossimi giorni sono previste nuove forme di protesta.
Intanto, a Frosinone, dopo l’ordinanza del sindaco Marzi che ha sollecitato la riapertura della discarica di via Le Lame, ieri la società "Sari" ha lavorato alacremente. «Dalle 14 abbiamo fatto uscire 10 macchine per iniziare la raccolta dell’immondizia. Entro domani (oggi,ndR) prevediamo di svuotare tutti i cassonetti. I rifiuti li stiamo regolarmente scaricando in via Le Lame dove, da sabato pomeriggio, abbiamo iniziato una precisa opera sistemazione. Forse il capoluogo è tra i comuni più fortunati poiché la discarica di via Le Lame, attualmente, è in grado di ospitare rifiuti anche per qualche mese».
Ma nel resto della Ciocairia i sindaci brancolano nel buio, non sapendo se trovare soluzioni alternative in loco o aspettare le decisioni della Provincia.

Mar. Fel.


Articoli de "Il Messaggero" ed. Frosinone:

dal 3 novembre al 3 maggio 2001

dal 23 aprile 2001 al 2 marzo 2001

dal 28 febbraio 2001 al 12 febbraio 2001

dal 23 gennaio 2001 al  26 ottobre 2000

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