Valcatora di Giuliano di Roma

Articoli de "Il Messaggero" edizione di Frosinone dal 23 gennaio 2001 al 26 ottobre 2000

Martedì 23 Gennaio 2001

Rifiuti/Nulla di fatto per la discarica
La Regione perde tempo, Provincia col fiato sospeso

Sono passati due mesi dall’interruzione della trattativa per l’acquisto del sito di Giuliano di Roma (sette ettari in località Valcatora) su cui realizzare la discarica provinciale che ospiterà i sovvalli di Colfelice. Da allora niente di nuovo. Dopo le dimissioni del commissario del Consorzio di smaltimento dei rifiuti, Suriano, nessuno ha più contattato i coniugi Arduini, proprietari del terreno. E l’Amministrazione provinciale aspetta ancora che la Regione dia un parere sull’idoneità del sito. Palazzo Gramsci, per evitare l’emergenza rifiuti, è corso ai ripari con un sito provvisorio a Pignataro, che, però, sarà disponibile solo fino alla fine di febbraio. E dopo? Si riprenderà a trattare per Giuliano? «Non abbiamo ancora ricevuto notizie dalla Regione - afferma l’assessore provinciale all’ambiente, Antimo Simoncelli - Se ci diranno che il sito della Valcatora è idoneo, cercheremo la strada per continuare la trattativa». Ma i proprietari, che avevano già fatto sapere di non essere più interessati a vendere, saranno disposti a cambiare idea? «Non sono stato più contattato - dichiara il figlio dei coniugi Arduini, Enrico - Ma tutto dipende dalle condizioni che ci verranno presentate. Se non sono cambiate dall’ultimo colloquio con Suriano sarà difficile vendere». La trattativa infatti si è arenata per motivi economici: il Consorzio voleva acquistare il terreno a 40 milioni l’ettaro (280 milioni in tutto). Ma i proprietari, che avevano acquistato quello stesso terreno a 50 milioni l’ettaro (350 milioni in totale) non hanno accettato. Intanto sull’ipotesi di Giuliano scoppia la guerra nei Ds. La sezione giulianese della Quercia ha ribadito un convinto no alla discarica, chiamando in causa la Provincia e l’assessore dei Ds, Simoncelli. «Con la decisione del Tar di Latina tutto è tornato al punto di partenza - dicono i Ds di Giuliano - Ma l’ordinanza non scongiura la costruzione della discarica. Inoltre la memoria difensiva dell’avvocato Spirito (difensore di Palazzo Gramsci) riporta delle imprecisioni. E’ stato stravolto il lavoro dei tecnici del Comune che dimostravano la non idoneità del sito».


Venerdì 12 Gennaio 2001

PROVINCIA

Consorzio rifiuti, l’assessore sollecita i dubbiosi

Sono 27 su 91, dopo tre giorni dalla chiusura della scadenza programmata, i Comuni della provincia che hanno deciso di non aderire al consorzio per la raccolta di rifiuti del Basso Lazio. Lo ha reso noto l’assessorato all’Ambiente. Una percentuale bassa ma non definitiva, come ha chiarito lo stesso assessore provinciale Antimo Simoncelli (Ds): «Alcuni di questi Comuni non hanno fatto materialmente in tempo a completare gli adempimenti burocratici, ed hanno chiesto del tempo per mettersi in regola. A tutt’oggi gli unici che abbiano detto chiaramente di non voler partecipare sono Amaseno, Alvito ed Arpino». Quali le cause della mancata adesione? Stabilito che, per ora, l’unico impianto di preselezione dei rifiuti funzionante in provincia è quello di Colfelice, del quale i Comuni aderenti al consorzio potranno servirsi a tariffe agevolate, resta ancora da capire perché i Comuni ’’ribelli’’ abbiano voluto rifiutare l’accordo, a costo di pagare prezzi decisamente più alti. «Questo non lo sappiamo» ha detto ancora l’assessore all’Ambiente. «Ma, visto che le tre amministrazioni in questione sono rette da sindaci di An, Ccd e Forza Italia, potrei pensare ad una opposizione preconcetta, di tipo politico. Ma ovviamente è solo un’opinione».
Il piano di smaltimento provinciale dei rifiuti prevede poi, come fase finale, la loro eliminazione nel termoinceneritore di S. Vittore, la cui attivazione è prevista a partire dai primi mesi di febbraio.
Intanto a Giuliano di Roma c’è aria di festa. Nella mattinata infatti si e' svolta un'udienza davanti al Tar. L'avvocato del Comune Maggi ha dichiarato: " Siamo ottimisti perche' il legale della Provincia infatti ha lasciato intendere che non c'e' piu' l'intenzione da parte loro di realizzare la discarica in localita' Valcatora a causa del mancato accordo con i proprietari del terreno". Il legale del Comune ci tiene pero' a precisare che "la Provincia non ha ancora revocato l'ordinanza, quindi ufficialmente nulla e' cambiato».


Giovedì 7 Dicembre 2000

Il terreno individuato a Giuliano di Roma non è più disponbile. Lampazzi (Ds) chiede di valutare altre ipotesi
Discarica, un rebus per la Provincia
Due perizie giungono a conclusioni opposte sull’idoneità del sito

di ALESSANDRA MAGGIANI

Se i proprietari del sito della Valcatora a Giuliano di Roma (che hanno risposto ad un bando per la realizzazione di una discarica in cui ospitare i sovvalli- rifiuti inerti- dell'impianto di Colfelice) si sono tirati indietro, e non vogliono più metterlo a disposizione, perché insistere e non passare ad altri siti?
La domanda è stata posta questa volta dal consigliere di Giuliano di Roma dei Ds, Giulio Lampazzi, in rotta con le decisioni della Provincia e dell'assessore all'Ambiente (del suo stesso partito), Antimo Simoncelli. «La localizzazione dell'area necessaria per realizzare la discarica - afferma il consigliere Lampazzi - è stata effettuata solo sulla base della disponibilità dei proprietari dei terreni. Ora però, i proprietari non vogliono più vendere. L'atteggiamento della Provincia, che vuole riaprire a tutti i costi la trattativa, rischia di scatenare meccanismi che potrebbero portare ad un rigonfiamento del prezzo. Perché non si passa ad esaminare un altro sito?». Il sito della Valcatora, infatti, ricade nella cosiddetta fascia-uno, quella prioritaria, ma poi nella fascia-due la Provincia ha individuato altri siti: Paliano, Sant'Elia, Vallemaio, Sgurgola e Falvaterra. Quindi ci sarebbero altri posti disponibili su cui costruire la discarica.
Sul sito di Giuliano di Roma c'è poi ancora l'incognita dell'idoneità del sito, su cui esistono ben due relazioni, di illustri esperti (una della Provincia e l'altra del Comune di Giuliano) ma che giungono a conclusioni del tutto opposte. Secondo la prima il sito sarebbe adatto ad ospitare la discarica, secondo l'altra la conformazione idro-geologica del terreno non lo renderebbe invece adatto. «Come si può affermare che alla Valcatora si può fare una discarica - attacca Lampazzi - quando sono state fatte relazioni basate solo sulle carte. Nessuno infatti ha fatto un rilievo o analizzato il terreno. E del resto la relazione della Regione Lazio che tanto si attende, non è vincolante per la Provincia».
Ma la trattativa si è interrotta veramente per motivi di prezzo? Ieri il commissario Suriano, che ha intrattenuto i contatti con i proprietari del terreno, aveva lasciato intendere che in realtà Roberto Arduini e Amelia Marcoccia hanno deciso di tirarsi indietro soprattutto a causa delle polemiche scatenate dalla loro decisione. La precisazione definitiva, che vuole fugare ogni dubbio di "manovre", da parte dei proprietari arriva dal figlio Enrico. «Il terreno - precisa Enrico - è stato scelto in un novero di altri, i cui proprietari avevano partecipato ad un concorso della Provincia, la cui commissione ha anche effettuato la scelta. Ci è stato detto anche che il terreno era stato acquistato solo ad agosto, un mese prima del bando. Ma non è vero. Come risulta dagli atti catastali, il terreno è stato acquistato in tre fasi: nell'81, nell'86 e nel '96». Ma ora, probabilmente infastiditi dalle polemiche dei giorni scorsi, i propriateri hanno detto basta. Quel terreno non lo affittano più.


Mercoledì 6 Dicembre 2000

Il commissario del consorzio di Colfelice spiega come è caduta l’ipotesi di Giuliano di Roma. Ma la Provincia non molla
Discarica, il proprietario si tira indietro
Suriano: «Non vuole più affittare il terreno, perciò la trattativa è finita»

di ALESSANDRA MAGGIANI

I proprietari del terreno della Valcatora, il sito di Giuliano di Roma individuato dall’Amministrazione proviciale di Frosinone per accogliere i sovvalli dell’impianto di Colfelice, non vogliono più vendere. Questo (e non il prezzo) è stato il motivo per cui la trattativa di vendita aperta dal commissario Suriano si è fermata. I due proprietari insomma, Roberto Arduini e Amelia Marcoccia, dopo aver risposto al bando della Provincia, si sono tirati indietro. Motivo? Il condizionale è d’obbligo, ma sembra che la causa sia da individuare nel clamore suscitato intorno alla vicenda. Più di qualcuno infatti aveva avanzato sospetti sulla decisione improvvisa dei due di vendere il terreno. E i due hanno forse preferito rinunciare. E ad oggi il procedimento per realizzare la discarica Giuliano è fermo.
«Il mio incarico riguardava la redazione di un progetto stralcio per la realizzazione di una discarica - spiega il commissario Suriano - Ma i proprietari non sono stati più disponibili a vendere o ad affittare il terreno. Non essendo in possesso del terreno non ho potuto nemmeno iniziare le procedure per la redazione del progetto». Suriano insomma ha esaurito il suo mandato e la palla torna alla Provincia. «Stando al mandato che mi è stato affidato - spiega Suriano - il mio compito si limitava a quanto ho tentato di fare. Con la lettera in cui informavo l’Ente dell’interruzione della trattativa, ho anche rimesso il mandato a chi me lo aveva affidato. Ora sarà la Provincia a dover decidere quale sarà il prossimo passo». Ma Palazzo Gramsci, prima di muoversi, vuole aspettare i risultati della relazione tecnica della Regione. «Prioritario - spiega l’assessore all’ambiente Antimo Simoncelli - è stabilire se il terreno individuato, sia adatto o meno ad ospitare il sito. Se verrà giudicato buono si tenteranno altre strade e si potrà riaprire la trattativa». Come a dire, la Provincia su Giuliano di Roma non cede? L’assessore chiarisce: «Non è vero che noi non vogliamo cedere, ma vogliamo attendere che la relazione tecnica della Regione ci dica se il sito della Valcatora è idoneo o meno. Se il sito è idoneo non abbiamo nessun interesse a cercarne un altro, se il sito non sarà idoneo allora sarà inutile anche tentare di riaprire la trattativa con i proprietari». «Quello che deve essere chiaro è questo - conclude Simoncelli - all’Amministrazione provinciale spetta un compito di verifica e su Giuliano di Roma non stiamo facendo altro che portare a compimento il compito istituzionale che ci spetta».

Mercoledì 6 Dicembre 2000

GIULIANO

Il sindaco Torella ancora non esulta

La trattativa per l’acquisto del terreno della Valcatora si è interrotta. E il sindaco di Giuliano di Roma la prende come una prima vittoria nella battaglia contro la discarica. «Non posso nascondere che la lettera inviataci da Suriano - dice il sindaco Antonio Torella - è un buon auspicio. Noi però non ci arrendiamo». Al sindaco insomma non basta che i proprietari del terreno individuato abbiano fatto un passo indietro. E aspetta la relazione della Regione. «La vittoria per noi sarà solo l’annullamento dell’ordinanza numero 2 del 2000 emessa dall’Amministrazione provinciale con cui si individua il sito della Valcatora - sostiene Torella - E per dimostrare che non ci arrendiamo andremo avanti anche con il ricorso che abbiamo presentato al Tar, proprio per chiedere l’annullamento dell’ordinanza».


Martedì 5 Dicembre 2000

L’assessore Simoncelli: «La trattativa si è momentaneamente bloccata per un problema di soldi, alla fine l’impianto si farà»
Discarica, la Provincia non molla
Il Comune di Giuliano ha vinto solo una battaglia, ma la guerra continua

di ALESSANDRA MAGGIANI

La discarica del Valcatora, a Giuliano di Roma, non si fa più? Il sindaco di Giuliano, Antonio Torella, non ha ancora vinto definitivamente la battaglia. E’ vero, infatti, che per ora la trattativa tra il commissario Salvatore Suriano ed i proprietari del terreno della Valcatora si è interrotta (come risulta da una lettera, inviata dallo stesso commissario all’amministrazione provinciale di Frosinone). Questo, però, non vuol dire che la discarica non si farà più. Lo spiega, senza ombra di dubbio, l’assessore provinciale all’Ambiente, Antimo Simoncelli.
«Nella lettera di Suriano — dichiara l’assessore Simoncelli — si dice che si è interrotta la trattativa per la realizzazione di una discarica sul sito della Valcatora, dietro congruo indennizzo ai proprietari del terreno. Ma questo non significa che la discarica non si farà. L’amministrazione provinciale, infatti, si è impegnata a rivedere la sua posizione solo in presenza di motivazioni tecniche». Esisterebbero, insomma, altre strade perché il rapporto tra il commissario Suriano ed i proprietari del terreno di Giuliano di Roma riprenda. Sembra, infatti, che i problemi sorti riguardino soprattutto la questione dell’offerta, cioé l’indennizzo che dovrebbe andare ai proprietari.
Martedì scorso, intanto, è stato effettuato l’annunciato sopralluogo sul sito da parte di un geologo della Regione Lazio ed ora a Palazzo Gramsci si attende una relazione. Mel frattempo, con la discarica di San Paride a Pontecorvo chiusa (come previsto) dal 30 novembre, dove verranno accantonati i sovvalli provenienti dall’impianto di Colfelice? «Per ora — spiega l’assessore Simoncelli — stiamo utilizzando un sito provvisorio a Pignataro. Si tratta di una vecchia discarica che è stata, momentaneamente, riattivata». Dunque, niente pericolo di emergenza rifiuti. «Il sito di Pignataro — precisa l’assessore — c’è servito proprio a scongiurare l’emergenza nell’emergenza. Se la relazione della Regione sarà positiva e non evidenzierà motivi tecnici che ostacolino la realizzazione della discarica a Giuliano di Roma, continueremo ad utilizzare Pignataro solo per i prossimi tre mesi, fino a quando, cioé, entrerà a regime il sito della Valcatora».
Se non ci saranno, dunque, motivi tecnici contrari, l’amministrazione provinciale andrà avanti per la sua strada. Gli altri siti individuati verranno presi in considerazione solo se costretta dalla relazione della Regione Lazio. D’altra parte, i Comuni che eventualmente potrebbero essere chiamati a rimpiazzare Giuliano di Roma, già sono in allarme. Nella lista a suo tempo redatta dalla Provincia (da cui poi è stato scelto il terreno offerto da un privato a Giuliano di Roma) ci sono, ad esempio, Paliano, Sgurgola e Patrica. Il rischio, in sostanza, è che se la Provincia non dovessere spuntarla con il Comune di Giuliano, dovrebbe vedersela con altre amministrazioni locali altrettanto agguerrite.


Lunedì 4 Dicembre 2000

Giuliano di Roma esulta. Ora spetterà alla Regione scegliere un altro sito. In ballo Sgurgola, Paliano e Patrica
Rifiuti, stop alla mega discarica
Sfuma l’accordo con i proprietari: il commissario di Colfelice getta la spugna

di MARZIA FELICI

A Giuliano di Roma si canta vittoria. Vittoria sulla contestatissima decisione della Provincia di creare una discarica (ove depositare i sovvalli prodotti dall’impianto di smaltimento di Colfelice) in località Valcatura, alla periferia del paese.
Il commissario straordinario del consorzio per il riciclaggio dei rifiuti, Salvatore Suriano, ha infatti comunicato al Comune di Giuliano di «ritenere definitivamente conclusa la possibilità di arrivare ad un accordo per la discarica in questione» e quindi di «rimettere il mandato ricevuto con l'ordinanza provinciale». Il problema sembrerebbe essere il mancato accordo economico con i proprietari per l’affitto del terreno in questione. Secco il commento dell’Amministrazione provinciale: «Abbiamo fatto tutto ciò che ci spettava: abbiamo esaminato tutti i siti individuati dall'avviso pubblico. La nostra commissione tecnica ha ritenuto più idoneo il terreno nel Comune di Giuliano, ma, visti i problemi che sono sorti in quest'ultimo periodo, abbiamo realizzato una discarica provvisoria, per tre mesi, a Pignataro. Ora spetta alla Regione decidere, entro febbraio, quali tra le dodici aree da noi esaminate sia quella più idonea per la realizzazione di una discarica».

Il sindaco di Giuliano, Torella, dichiara: «Cominciamo ad essere fiduciosi, ma ancora non possiamo gridare vittoria. L'annullamento dell'ordinanza non c'è e quindi ancora siamo in pericolo. Sappiamo che ora è tutto nelle mani della Regione, che ha incaricato un suo geologo di fare una perizia sul terreno, nella zona di Valcatura, la scorsa settimana. Intanto continuiamo a percorrere la via legale: ieri infatti abbiamo presentato il ricorso al Tar».

Intanto cominciano a circolare indiscrezioni sui possibili paesi inseriti dalla commissione provinciale nella seconda fascia di idoneità ambientale-geologica, che potrebbero ospitare la discarica: E sono: Sgurgola, Patrica e Paliano. Il Comune di Giuliano ha reso nota in questi giorni anche la relazione tecnica dell'ingegner Aprea, incaricato di realizzare uno studio accurato sul terreno in questione. Aprea ha dichiarato il sito di località Valcatura «assolutamente inadatto alla localizzazione di una discarica», riconfermando le motivazioni idrogeologiche apparse nella relazione del geologo Pietrantoni. Lo studio dell'ingegnere verrà utilizzato come controdeduzione all'ordinanza provinciale, se si svolgerà l'incontro con la commissione-ambiente. Infatti Aprea controbatte punto per punto tutti i criteri adottati dalla commissione provinciale per la scelta del sito. Dal punto di vista geologico, infatti, il terreno risulta di natura carsica e «frequentemente interessato nel periodo invernale da fenomeni di alluvionamento». Inoltre, sul terreno in questione esistono numerosi vincoli: ) secondo il piano regolatore adottato dal Comune, l'area è indicata come «zona per attrezzature turistiche complementari»; ) il Comune di Giuliano vanta i «diritti del concedente» sul terreno, che non sono stati affrancati; ) l'area è sottoposta a vincolo idrogeologico; ) il terreno è attraversato dal metanodotto della società Snam; ) l'area è inserita fra i siti della rete ecologica europea «Natura 2000».

Nella relazione si fa anche notare la pericolosità dal punto di vista della viabilità, perché la strada comunale che si deve attraversare per raggiungere il terreno, si immette sulla strada statale dei "Monti Lepini" in piena curva. Il Comune ha reso noto anche il parere del professore ingegner Cannata, che condivide in pieno le conclusioni dell'ingegner Aprea.


Domenica 26 Novembre 2000

GIULIANO DI ROMA

Discarica, monta la protesta

La riunione in Comune, ieri pomeriggio, a Giuliano di Roma, contro il progetto della discarica provinciale, è stata ricca di proposte. Dopo una comunicazione alla cittadinanza su quanto l’amministrazione comunale ed il comitato consultivo hanno svolto fino a questo momento, si è data la possibilità ai presenti di formulare proposte: tra le più interessanti emerse nell’assemblea, la creazione di un comitato di agitazione permanente che organizzi e faccia sentire la voce di protesta dei cittadini. Inoltre, in seguito alla notizia di un incontro in Prefettura, lunedì prossimo, tra il presidente della Provincia ed il prefetto, si è deciso di chiedere l’autorizzazione per far partecipare anche i sindaci di Giuliano di Roma, Villa Santo Stefano e Prossedi, come principali interessati alla questione.
E’ anche emersa la possibilità di organizzare manifestazioni di protesta non solo lunedì in occasione di tale incontro, ma anche davanti ai tribunali di Latina e di Roma, in occasione della discussione dei ricorsi. Infatti, oltre l’amministrazione di Giuliano, anche Prossedi e Villa Santo Stefano stanno sollecitando i loro legali a completare, al più presto, la stesura dei ricorsi. Inoltre, è stata proposta la possibilità di una collaborazione tra gli stessi legali incaricati dai vari paesi per fare in modo che si possa discutere il tutto in una unica udienza. Alcuni privati stanno ultimando anche una petizione contro la discarica da allegare, eventualmente, al ricorso che il comune di Giuliano dovrebbe presentare nei primi giorni della prossima settimana. Da più parti è emersa anche la necessità di contattare il proprietario del terreno, su cui dovrebbe sorgere la discarica che, sembrerebbe, avere l’intenzione di incontrare l’amministrazione. La commissione consultiva ha proposto, inoltre, di aumentare il numero dei suoi componenti e visto il grande coinvolgimento ed appoggio da parte dei comuni di Prossedi e Villa, i cui sindaci erano presenti all’assemblea, di ammettere anche cittadini non giulianesi.

M.Fel.


Venerdì 24 Novembre 2000

GIULIANO DI ROMA/DOMANI ASSEMBLEA

Il comitato anti-discarica all’attacco

L’Amministrazione comunale di Giuliano di Roma ed il Comitato consultivo presso il Comune, nominato circa venti giorni fa, hanno convocato per domani alle 17 un’assemblea aperta al pubblico presso la sala consiliare. «Lo scopo principale della riunione è quello di rendere noto ai cittadini quanto l’Amministrazione sta facendo per bloccare la realizzazione della discarica — dichiara il sindaco Antonio Torella — ci è sembrato giusto anche invitare i comuni di Villa Santo Stefano, Amaseno e Prossedi, interessati quanto noi a questa vicenda. E’ necessario coinvolgere la gente in decisioni così importanti e ci auguriamo che da questa discussione la politica resti fuori, perché mai come in questi momenti bisogna essere tutti uniti».
Intanto gli avvocati nominati dal Comune stanno ultimando il ricorso da presentare al Tar e il Comune di Prossedi ha fatto sapere di avere presentato autonomamente un suo ricorso. C’è attesa, intanto, per la riunione, non ancora fissata, con la Commissione Ambiente della Provincia a cui dovrebbe partecipare anche l’esperto nominato dal Comune, l’ingegnere Antonio Aprea. Aprea ha già redatto, in via non ancora ufficiale, per il Comune una perizia sul terreno in questione in zona Valcatura in cui dichiara la non idoneità del luogo per la realizzazione di una discarica riconfermando così quanto sostenuto dall’altro esperto del Comune, il geologo Pietrantoni. Durante l’assemblea di domani si dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di ampliare il comitato consultivo per permettergli di svolgere al meglio le sue funzioni. «Saremo ben disposti ad accettare candidature spontanee di persone, non necessariamente di Giuliano, che intendano seriamente impegnarsi in questa battaglia», commenta il sindaco.

M.Fel.


Venerdì 17 Novembre 2000

GIULIANO DI ROMA

Affari e veleni sulla nuova discarica, il sindaco Torella respinge le accuse

Botta e risposta tra Giuseppe Felici, un cittadino di Giuliano di Roma, e il primo cittadino del medesimo comune Antonio Torella, in merito alla nuova discarica provinciale che l'Amministrazione provinciale ha deciso di far realizzare in località Valcatora. Il primo, in qualità di rappresentante della Casa ciociara della Cultura di Frosinone, aveva preso carta e penna e scritto alla nostra rubrica della posta che «il sindaco di Giuliano avrebbe prima prestato il suo assenso alla collocazione della discarica provinciale nel territorio del comune dietro corrispettivo annuale di un miliardo di lire, e poi sarebbe tornato sui suoi passi». La replica del sindaco Torella, non si è fatta attenere: «Innanzitutto, smentisco quanto supposto dal Felici; il quale, invece di chiedere ospitalità sul vostro giornale, avrebbe potuto prendere contatto con il sottoscritto per chiedere spiegazione di quanto stava accadendo. Ma forse, lo stesso era più preoccupato a vendere l'altro pezzo di terra vicino a quello già ceduto a chi ha risposto al bando indetto dalla Provincia».
Frattanto, spostandoci sul versante impianto di riciclaggio di Colfelice, il Comitato spontaneo dei cittadini di San Cataldo (contrada nel territorio di San Giovanni Incarico, ubicata a ridosso dello stabilimento per la lavorazione delle immondizie), ritenendo che la vicinanza della struttura deprezzi il valore delle proprie abitazioni, hanno presentato - tramite il proprio Comune - richiesta di declassamento del valore catastale dei beni immobili siti nella loro zona di residenza, all'Uffico del Territorio di Frosinone.


Domenica 12 Novembre

SAN VITTORE DEL LAZIO

Termocombustore quasi pronto, ma 21 Comuni chiedono il blocco

Non vogliamo il termocombustore di San Vittore del Lazio. Lo hanno detto ieri i 21 sindaci delle province di Frosinone, Caserta, Latina e Isernia al presidente della regione Lazio, Francesco Storace, al termine del forum sulla droga che si è svolto all'aula pacis a Cassino. I sindaci con la fascia tricolore e gli ambientalisti con gli striscioni hanno ribadito al presidente la pericolosità dell'inceneritore che da gennaio dovrebbe bruciare i rifiuti inerti provenienti dall'impianto di smaltimento di Colfelice chiedendone il blocco. Storace ha fissato con una delegazione un incontro per domani sera alla Regione Lazio a Roma alle 18 per esaminare, ha detto, in maniera approfondita le problematiche connesse al funzionamento dell'inceneritore.

L'impianto,però, è quasi pronto e da dicembre cominceranno le prove tecniche per entrare in funzione probabilmente a gennaio. L'opera, realizzata da una società privata per un costo di 60 miliardi, dovrebbe risolvere in parte il problema dei sovvalli che ora vengono portati nella discarica di San Paride a Pontecorvo mentre si è alla ricerca di un altro sito se non sarà attivato quello di Giuliano di Roma per ora contestato dalle amministrazioni locali. Il sindaco di Rocca d'Evandro, Antonio Marandola, si è dichiarato soddisfatto dell'incontro con Storace e lo ha ribadito nel convegno di Cervaro sulla difesa ambientale organizzato dal sindaco Giovanni Marrocco. " Se le risposte di Storace- ha detto Marandola- saranno rassicuranti sospenderemo la manifestazione di protesta programmata per il 18 novembre davanti al termocombustore".

D. Tor.

Per la società che gestisce l’impianto di Colfelice, manca ancora l’accordo con i proprietari del terreno di Giuliano di Roma
Rifiuti, è corsa contro il tempo
La Provincia vuole che la discarica sia pronta entro il mese, la Reclas ha dubbi

di MARCELLO GELFUSA

«Per la fine di novembre dovrà essere pronta almeno una parte della nuova discarica provinciale, in maniera che il sito possa iniziare ad accogliere i sovvalli (cioè gli scarti della lavorazione dei rifiuti, ndr) provenienti dall'impianto di riciclaggio di Colfelice». L'assessore provinciale all'Ambiente, Antimo Simoncelli, consapevole che il prossimo 30 novembre chiuderà i battenti la discarica pontecorvese di San Paride, vuol scongiurare il rischio di una nuova emergenza rifiuti. Non a caso è stato dato incarico alla Reclas (società che gestisce l'impianto di Colfelice) di redigere un progetto per la realizzazione della nuova discarica a Giuliano di Roma, in località Valcatora. E' naturale che la Reclas dovrà assicurare che il terreno prescelto sia idoneo soprattutto dal punto di vista idrogeologico. Assicurazioni di fondamentale importanza; soprattutto alla luce della relazione stilata dal geologo incaricato dal Comune di Giuliano di Roma, che non è proprio in sintonia con quella portata a termine dai tecnici della Provincia. Per il momento, comunque, il progetto della realizzazione della discarica è ancora fermo: «Il primo passo da compiere - spiega Salvatore Suriano, commissario straordinario dell'impianto di riciclaggio di Colfelice nonché presidente della Reclas - sarà quello di trovare l'accordo, al momento non ancora raggiunto, con la proprietà del terreno».
Ed a proposito di Roberto Arduini e Amelia Marcoccia (proprietari dell'area indicata dalla Provincia per la realizzazione della nuova discarica), il figlio Enrico ha inteso fare alcune precisazioni sulla vicenda che vede protagonisti, loro malgrado, i genitori. «Il terreno "incriminato" - fa notare - è stato scelto in un novero di altri, i cui proprietari avevano partecipato ad un concorso dell'Amministrazione provinciale; e la scelta dello stesso è stata liberamente effettuata da una commissione nominata dalla Provincia. Detto terreno, poi, come verificabile dagli atti notarili e dai certificati catastali, non è stato acquistato ultimamente, ma in diverse epoche, che vanno dal 1981, al 1986, al 1996». Il figlio dei proprietari del terreno smentisce, quindi, ogni eventuale speculazione economica sulla vendita del terreno («considerato il suo costo di acquisto ed i presunti ricavi che ne deriverebbero dalla vendita»); e fa, infine, sapere che i genitori sono dispostissimi «ad intavolare trattative per la cessione del terreno con chiunque: anche con il Comune di Giuliano di Roma».


Giovedì 9 Novembre 2000

DISCARICA A GIULIANO

Il perito del Comune conferma: «L’area prescelta non è idonea»

Il Comune di Giuliano di Roma ha reso nota la relazione geologica sul terreno in località Valcatora su cui dovrebbe sorgere la discarica provincale. E’ stata realizzata da Massimo Pietrantoni, geologo incaricato 10 giorni fa dal Comune di svolgere uno studio sulla zona in questione per affiancarlo a quello realizzato dai tecnici della Provincia che è apparso al Comune «superficiale e inesatto». La relazione presentata evidenzia «la non idoneità del sito in questione per la realizzazione della discarica di rifiuti da un punto di vista geologico-ambientale». Le motivazioni sono molte: il sito è ubicato in una zona carsica a circa 500 metri dalle sorgenti del bacino dell’Amaseno e quindi eventuali infiltrazioni raggiungerebbero in breve tempo le acque del fiume; data la natura carsica del terreno «un’eventuale impermeabilizzazione del fondo della discarica non potrebbe garantire l’integrità delle falde acquifere»; «il sito in questione è localizzato in una piana in cui sono segnalati frequenti fenomeni di esondazione dei torrenti che sfociano nella piana stessa»; le aree sorgentizie della zona sono fondamentali per l’equilibrio ecologico della valle dell’Amaseno e, inoltre, sono utilizzate per irrigare i numerosi terreni agricoli di tale piana. Nella relazione, accanto a queste motivazioni, si fa anche riferimento all’interesse archeologico della zona. Tutte le documentazioni raccolte verranno inviate alla Provincia e all’assessorato all’Ambiente della Regione nella speranza di riuscire a bloccare il progetto in questione.

Marz. Fel.


Domenica 5 Novembre 2000

Giuliano di Roma/Monta la rivolta
Discarica, il Comune farà ricorso al Tar contro la Provincia

di ALESSANDRA MAGGIANI

Dalla protesta Giuliano di Roma ha deciso di passare alla guerra contro la decisione dell'Amministrazione provinciale di Frosinone di individuare in località Valcatora il sito che dovrà ospitare i sovvalli, vale a dire gli scarti dei rifiuti non riciclabili dall’impianto di Colfelice. La scorsa settimana un gruppo indipendente, costituito dagli esponenti della maggioranza e dell'opposizione al Comune e dai rappresentanti delle associazioni ambientaliste locali, hanno costituito un comitato cittadino che ora spara a zero su Regione e Provincia colpevoli di aver accumulato ritardi su ritardi.
«Le posizioni di ferma contrarietà espresse dai Consigli comunali di Giuliano di Roma, Villa Santo Stefano, Amaseno e Prossedi - scrive il Comitato in un documento - hanno messo a nudo i ritardi ad ogni livello, di istituzioni e partiti politici. Anziché allestire un piano organico complessivo, si è improvvisato per tamponare l'emergenza». Il Comitato è categorico: i siti sono stati individuati prescindendo non solo da studi scientifici ma anche da logiche logistiche ed economiche.
«Regione e Provincia - attacca il Comitato - sono corresponsabili dell'attuale stato del problema. Mancano un piano regionale e piani provinciali dei rifiuti anche per il mancato coinvolgimento dei Comuni. E' tempo che ognuno faccia la sua parte».
Intanto il comune di Giuliano ha nominato i due legali che cureranno il ricorso al Tar contro l'ordinanza della Provincia. Si tratta dell'avvocato Lotini di Roma e dell'avvocato Maggi di Alatri. Parallelamente è stata istituita una commissione tecnica che metterà insieme tutto il materiale necessario a sostenere il ricorso, cui prenderà parte anche un esperto ambientale proveniente dall'università di Siena.
«Ma non ci fermeremo qui - attacca il consigliere dei Ds Giulio Lampazzi - se sarà necessario scenderemo anche in piazza e occuperemo il sito». Ma l'assessore provinciale Antimo Simoncelli getta acqua sul fuoco. «I cittadini di Giuliano saranno tutelati - afferma l'assessore - prima di far realizzare il progetto alla Reclas verranno eseguite tutte le perizie necessarie. Se sarà il caso, commissioneremo ulteriori studi». Del resto, fa capire l'assessore, una soluzione va trovata. Anche in tempi brevi, visto che il nuovo sito dovrebbe essere pronto ad ospitare i sovvalli già dal 30 novembre, giorno della chiusura di San Paride. Ma i tempi ci sono? «Sono fiducioso - risponde Simoncelli - se non troveremo intoppi nelle perizie contiamo di far passare uno stralcio del progetto già entro la fine del mese». Se così non sarà, in ciociaria sarà di nuovo emergenza rifiuti.


Mercoledì 1 Novembre 2000

Nel caso di una soluzione di ripiego, la scelta cadrà tra cinque terreni a Paliano, S.Elia, Vallemaio, Sgurgola e Falvaterra
Discarica, la Provincia si chiama fuori
Scalia: «Ora sarà la Reclas a verificare se l’area scelta a Giuliano è idonea»

di MARZIA FELICI

e ALESSANDRA MAGGIANI

I cittadini di Giuliano di Roma si preparano ad affrontare la "minaccia discarica" nella zona della Valcatora, indicata dall’Amministrazione provinciale di Frosinone come idonea ad ospitare i rifiuti non trattabili dall’impianto di Colfelice. Lunedì sera maggioranza ed opposizione al Comune hanno deciso di nominare una commissione tecnica consultiva per affiancare la commissione provinciale in tutte le fasi di esame del sito. Ma la protesta rischia di allargarsi ai Comuni che confinano con la zona della Valcatora e che temono di esser danneggiati dalla presenza di una discarica. Ieri sera a Villa Santo Stefano si è riunito il consiglio comunale. Sul piede di guerra anche le amministrazioni di Amaseno e Prossedi. Ospite d’onore a Villa Santo Stefano, il presidente della Provincia, Francesco Scalia, che ha cercato di placare gli animi. «Capisco le preoccupazioni dei cittadini di Giuliano e degli altri comuni - ha detto Scalia - La Provincia ha però fatto una selezione dei siti in base alla loro idoneità tecnica. Nessuno vuole realizzare la discarica alla Valcatora a tutti i costi, ma quello era il posto più adatto. Ora abbiamo dato incarico alla Reclas di redigere un progetto ed è ovvio che la Reclas dovrà prevedere altre perizie, soprattutto di natura idrogeologica. E se dovesse sorgere qualche controindicazione, passeremo ad analizzare l’idoneità degli altri siti». Dopo aver ricevuto le dodici offerte di privati, disposti a cedere il proprio terreno per la realizzazione di una discarica, la Provincia ha infatti proceduto a stilare una sorta di graduatoria. Oltre al sito di Giuliano, indicato come prioritario, ne sono stati individuati altri cinque a Falvaterra, Sant’Elia Fiumerapido, Vallemaio, Sgurgola e Paliano. «Se l’ipotesi di Giuliano - ha precisato Scalia - dovesse cadere, passeremmo ad esaminare subito uno di questi siti». Ma i tempi stringono e la nuova discarica dovrà essere pronta comunque entro la fine di novembre, in tempo cioè per quando chiuderà la discarica di San Paride. Altrimenti sarà di nuovo emergenza. Le polemiche a Giuliano però non si placano. Secondo un piano del ’98 la Valcatora sarebbe stata inserita tra le aree a rischio geomorfologico da salvaguardare. Sembra inoltre che il terreno prescelto, a causa di un errore nel riferimento catastale, coincida in parte con quelllo di un privato che ora ha presentato un esposto al Sindaco di Giuliano di Roma e all’Amministrazione provinciale di Frosinone.


Martedì 31 Ottobre 2000

Provincia/Rifiuti a Giuliano, è guerra
Discarica, la commissione a Scalia: «Annulla la scelta»

Dopo le polemiche sulla nomina del direttore generale alla Provincia (Giuseppe Caruso, segretario della Cgil), ora è scontro aperto all’interno della maggioranza sulla discarica di Giuliano di Roma (che ospiterà i sovvalli provenienti dall’impianto di riciclaggio di Colfelice). Scontro che contrappone lo stesso presidente Francesco Scalia al Verde Alessandro Iannoni, presidente della Commissione Ambiente. Sull’onda della protesta popolare, Iannoni ha chiesto a Scalia di ritirare l’ordinanza con cui si dà il via libera alla costruzione di una discarica nella zona della Valcatora. «La sospensione - è scritto nel verbale della commissione - è necessaria per procedere ad indagini tecniche suppletive». La Commissione, tra l’altro, era stata esclusa dalla fase di individuazione del sito, ma Iannoni ha ugualmente deciso di convocare per ieri una seduta alla presenza dei sindaci di Giuliano di Roma e Villa Santo Stefano. «Anche noi - ha tuonato Iannoni - vogliamo essere a conoscenza della situazione». Ma a Scalia la richiesta non fa né caldo né freddo. «La commissione ha competenza per gli atti che riguardano il Consiglio - commenta secco - l’ordinanza è un atto del presidente. E comunque si tratta di un atto emesso per fronteggiare un’urgenza. Ritirarlo? Non se ne parla proprio». «La commissione poi - aggiunge polemico - chiede di fare degli accertamenti tecnici preliminari. Cosa che già avevamo deciso». La richiesta della Commissione è stata però votata all’unanimità, con il sì dello stesso Iannoni, e il rappresentante dei Verdi difende la sua scelta. «I sindaci di Giuliano di Roma e si Villa Santo Stefano - spiega - ci hanno dimostrato che ci sono seri problemi da risolvere. E pur trovandomi in imbarazzo, perchè in contrasto con la decisione del presidente, non potevo non approvare la richiesta. Sono stato lasciato solo a difendere l’operato del presidente e su una questione ambientale così importante non me la sono sentita di votare "no"». Prima del voto, infatti, Iannoni è rimasto l’unico esponente della maggioranza e la richiesta sarenne comunque passata con i voti del centrodestra. «La maggioranza - critica Iannoni - deve prendersi le sue responsabilità». Ma i sindaci continuano a chiedere certezze. Soprattutto sulla questione della proprietà. Sembra infatti che il terreno della Valcatora sia stato acquistato da Roberto Arduini ed Amelia Marcoccia solo ad agosto, cioè poco prima che fosse pubblicato il bando della Provincia. Scalia, deciso ad andare avanti, risponde: «Esamineremo tutta la documentazione. Se ci dovessero essere elementi poco convincenti procederemo all’indicazione di altri siti, tra quelli in graduatoria».
Intanto a Giuliano il clima resta teso. Proseguono le polemiche sul comportamento del sindaco Antonio Torella che, pur sapendo della decisione della Provincia, non avrebbe parlato dell’argomento con nessuno della sua maggioranza. «Non ha parlato - attacca l’opposizione - perchè al Comune andrà 1 miliardo a titolo di indennizzo». Dal Comune, comunque, fanno sapere che si sta procedendo alla nomina dell’avvocato per inoltrare un ricorso al Tar, alla Procura della Repubblica e all’assessorato regionale all’Ambiente. Inoltre verrà nominato di una commissione di tecnici per elaborare una perizia tecnica sul terreno della Valcatora da contrapporre a quella della commissione provinciale. E la cittadinanza non molla: ora i giulianesi vogliono creare un comitato cittadino di protesta.

Ale. Mag. e Mar. Fel.


Domenica 29 Ottobre 2000

Giuliano/L’intero paese affila le armi
Nuova discarica, tra Provincia e ribelli è muro contro muro

di EMILIANO PAPILLO

A 24 ore dal Consiglio comunale dell’altra sera a Giuliano di Roma, non si placano le polemiche tra i comuni interessati alla nuova discarica e l’amministrazione provinciale di Frosinone. «Ho agito nella massima chiarezza e trasparenza possibile - dice il presidente Francesco Scalia - Purtroppo per gli abitanti di Giuliano, la zona individuata è quella della Valcatora, situata nel loro territorio. La legge ci impone di trovare un sito entro il 30 novembre, altrimenti ogni comune dovrebbe costruirsi una propria discarica. Avevamo indetto un bando di concorso, prima per i comuni e successivamente per i privati, al quale hanno risposto dodici persone tra cui un proprietario di un terreno di Giuliano di Roma. A quel punto abbiamo nominato una commissione di esperti che, dopo aver vagliato tutte le possibilità, ha scelto Giuliano quale sito migliore anche dal punto di vista dell’impatto ambientale ed ecosistemico. Ora - conclude Scalia - andremo avanti con la delibera, iniziando a costruire una piccola discarica per sopperire alle urgenze degli ultimi tempi».
A Scalia ha risposto il sindaco di Giuliano, Antonio Torella: «Mi ritengo soddisfatto di aver trovato una convergenza in tutti i gruppi politici di Giuliano, anche di minoranza, che approvano la mia linea politica. Ora mi attiverò per far ricorso al Tar, alla Procura della Repubblica ed all’Assessorato regionale. Non ho mai pensato alla malafede degli amministratori provinciali, ma mi ha deluso il comportamento di Scalia che, quando mi ha convocato in Provincia, non mi ha detto che il sito di Giuliano era già stato scelto, ma si è limitato a dirmi che poteva essere tra quelli da scegliere tra i dodici. Sempre all’amministrazione provinciale rimprovero la velocità con cui sono stati fatti i rilievi. Noi continueremo per la nostra strada, come loro, sicuramente, continueranno nella loro».
Intanto si è appreso che una parte del terreno, dove sorgerà la discarica è di proprietà comunale, in quanto gli attuali proprietari, Roberto Arduini e Amelia Marcoccia, non hanno ancora acquistato l’intero lotto. Intanto, domani Consiglio comunale anche a Villa Santo Stefano dove si parlerà ancora una volta della discarica di Giuliano di Roma.


Sabato 28 Ottobre 2000

Giuliano di Roma/Comune all’attacco
Contro la discarica un esposto in Procura e un ricorso al Tar

di EMILIANO PAPILLO

La dichiarazione di guerra di Giuliano di Roma contro l’amministrazione provinciale di Frosinone è scattata ieri pomeriggio. Sindaco, maggioranza e opposizione, tutti d’accordo nel dire no all’ordinanza con cui la giunta guidata da Francesco Scalia ha deciso di realizzare una discarica in località Valcatora: la famosa discarica che dovrà ricevere le scorie dell’impianto di riciclaggio di Colfelice e mettere così fine, una volta per tutte, all’emergenza rifiuti nei 91 comuni della Ciociaria.
Ieri, a Giuliano, c’è stata un’assemblea pubblica, a cui hanno anche partecipato il vicepresidente della Provincia, Antonio Torriero (il presidente Scalia era assente per altri impegni) e l’assessore all’Ambiente, Antimo Simoncelli. Il sindaco Antonio Torella ha subito dato fuoco alle polveri: il Comune chiede di sospendere l’ordinanza, annuncia ricorsi al Tar e all’assessorato regionale all’Ambiente e, addirittura, un esposto alla Procura della Repubblica di Frosinone. «La commissione incaricata di scegliere l’area per la discarica - ha detto in sostanza il sindaco - ha fatto tutto in nove giorni: troppo poco per valutare le conseguenze sull’ambiente e sull’economia del nostro paese, legato all’agricoltura e al turismo». I sindaci di Amaseno e Prossedi, presenti in assemblea, gli hanno dato ragione.
La Provincia, però, non sembra intenzionata a tornare al punto di partenza. L’assessore Simoncelli sostiene che «come amministrazione provinciale, intendiamo salvaguardare i cittadini dal punto di vista dell’igiene e della salute. Qualche tempo fa abbiamo bandito una gara per i privati che erano interessati al progetto di una discarica; tra questi c’era anche un privato che un terreno a Giuliano di Roma e la commissione tecnica provinciale, dopo opportune verifiche, ha scelto la Valcatora come zona ideale in quanto non ci sono abitazioni nei pressi, non ci sono strade d’accesso ed il terreno argilloso permette l’impermeabilità dei rifiuti nel terreno in caso di pioggia». Un invito alla calma arriva anche dall’assessore regionale all’Ambiente Marco Verzaschi, che ha dichiarato: «Esprimere giudizi esagerati ed esasperati in una situazione di emergenza come questa è estremamente preoccupante oltreché ridicolo perché i rifiuti vanno gestiti senza isterismi, altrimenti non si fanno di certo gli interessi dei cittadini».


Venerdì 27 Ottobre 2000

Giuliano di Roma/Il primo cittadino: «Nell’area scelta era previsto un centro turistico, proprio perchè incontaminata»
Il paese si ribella alla discarica
Il sindaco Torella guida la rivolta contro la decisione della Provincia

di ALESSANDRA MAGGIANI

Cresce la protesta a Giuliano di Roma per la discarica della Valcatora. L’Amministrazione provinciale di Frosinone ha notificato ieri al Comune l’ordinanza in cui si dava il via libera alla Reclas per la sistemazione del sito, dove dovrebbero confluire i sovvalli di Colfelice. Ma i cittadini non ci stanno. «Questa è una zona tranquilla e sana - dicono i residenti di contrada Cervini - Siamo in piena campagna. Qui abbiamo orti, ulivi e vigne. Cosa mangeremo e cosa respireremo con la discarica vicino? Se è necessario raccoglieremo firme e protesteremo per fermare la discarica».
Il sindaco di Giuliano, Antonio Torella, ha indetto per questa sera una seduta di consiglio straordinaria aperta, cui sono stati invitati anche i sindaci dei comuni confinanti: Villa Santo Stefano, Amaseno, Pastena e Prossedi. «Confermo quello che ho già detto - tuona Torella - Giuliano di Roma non vuole nessuna discarica. Anche se il terreno è proprietà di un privato il Comune doveva essere informato. E invece solo questa mattina (ieri, ndr) mi è stata notificata l’ordinanza. Ho saputo che la Giunta provinciale si era già riunita il 10 ottobre scorso, ma fino ad oggi hanno pensato bene di non far sapere nulla». Torella contesta anche nel merito la scelta fatta da Palazzo Gramsci. «Nella zona della Valcatora - spiega il sindaco - il Piano regolatore del Comune aveva prevede addirittura una zona da destinare ad area turistica, proprio perchè zona incontaminata. Ma la cosa che proprio non permetteremo è che Giuliano diventi la discarica della provincia per far arricchire chi non è nemmeno del nostro paese». Il terreno della Valcatora infatti sarebbe stato venduto dai vecchi proprietari giulianesi ad un certo Arduini, che non risiede nel Comune. Per questo Torella avanza forti perplessità. «Mi piacerebbe sapere - dice - quando e perchè il terreno è stato acquistato e soprattutto mi piacerebbe sapere chi è questo signore. Non vorrei che ci fosse qualche accordo poco chiaro».
Intanto tra le forze politiche di maggioranza ed opposizione imperversa lo scambio di accuse. «E’ grazie ai voti dei Popolari e dei Democratici di Sinistra - accusa il coordinamento giulianese di FI - che Giuliano rischia di diventare la discarica della provincia di Frosinone». Ma il capogruppo dei Ds, Giulio Lampazzi risponde: «Il sindaco sapeva tutto da venerdì scorso, quando convocato presso gli Uffici di presidenza della Provincia. La notizia invece è stata tenuta segreta e accettata passivamente per gli indennizzi proposti, viste anche le disastrose condizioni economiche in cui versa il Comune». Anche Ds e Popolari però chiedono di conoscere tutti i dettagli tecnici che hanno portato la Provincia a scegliere il sito della Valcatora.


Giovedì 26 Ottobre 2000

Emanata l’ordinanza con la quale si individua il sito alternativo a Pontecorvo che accoglierà i sovvalli di Colfelice
Discarica a Giuliano, è rivolta
La Provincia: «L’area è lontana dalle case», ma il sindaco minaccia il blocco

di ALESSANDRA MAGGIANI

L’Amministrazione provinciale dà il via libera per la nuova discarica, che dovrà entrare in funzione alla chiusura di Pontecorvo il 30 novembre. Ma Giuliano di Roma frena: i cittadini non vogliono una nuova San Paride. Ieri pomeriggio, dopo aver vagliato le dodici domande arrivate alla chiusura del bando, la Provincia ha firmato l’ordinanza, dando mandato alla Reclas di istituire un nuovo sito a Giuliano di Roma, per ospitare i sovvalli di Colfelice. La discarica sorgerà su un terreno di circa 8 ettari in contrada Valcatora.
Una zona che si trova al confine con la provincia di Latina, tra tre comuni: Giuliano di Roma, Villa Santo Stefano e Prossedi. Intorno, 30 - 40 famiglie che già hanno chiesto l’intervento del sindaco Antonio Torella. Il presidente della Provincia Francesco Scalia e l’assessore all’ambiente Antimo Simoncelli cercano di sgombrare il campo da polemiche.
«Abbiamo tenuto fede ai nostri impegni - dice Scalia - Sulla base dello studio della commissione tecnica, abbiamo individuato un sito nel nord della provincia che già faceva parte della nostra mappa. Abbiamo scelto una zona che si trova lontano da abitazioni, idonea anche dal punto di vista geologico, con un alto strato di argilla che evita il rischio di infiltrazioni. Inoltre per raggiungere il sito non si dovrà passare su strade urbane». «Ora tocca alla Reclas approntare il sito per renderlo idoneo ad ospitare i sovvalli - aggiunge Simoncelli - Nell’ordinanza abbiamo chiesto che venga fatto un progetto generale da sottoporre alla Regione, più uno stralcio da presentare subito».
La Reclas cioè, dovrebbe preparare un miniprogetto per permettere a Giuliano di Roma di entrare in funzione subito dopo il 30 novembre, alla chiusura di Pontecorvo. Ma a Giuliano di Roma è già protesta. E il sindaco è pronto a scendere in campo. «Noi non sapevamo nulla - attacca Antonio Torella - A Giuliano non abbiamo voluto siti industriali figuriamoci una discarica. Faremo di tutto per bloccare questa iniziativa. E la puzza? E il pericolo di inquinamento per il vicino fiume Amaseno? Senza che il Comune possa guadagnarci nulla, visto che il terreno è di un privato». In realtà ai Comuni che ospitano discariche o trasferenze spetta un indennizzo e, se il volume dei sovvalli non cambierà, a Giuliano di Roma spetterà un miliardo all’anno, come è già successo per Pontecorvo. Critiche anche dal consigliere provinciale di An, Fabio Bracaglia: «E’ scandaloso che non sia stata chiesta l’opinione del comune. Ma è altrettanto scandaloso che dalla decisione sia stata esclusa la commissione provinciale all’Ambiente».


Articoli de "Il Messaggero" ed. Frosinone:

dal 3 novembre al 3 maggio 2001

dal 23 aprile 2001 al 2 marzo 2001

dal 28 febbraio 2001 al 12 febbraio 2001

dal 23 gennaio 2001 al  26 ottobre 2000

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