ALLA CANTINA DI Z’ CENCIO MANTELLA

RUBRICA A CURA DI GIOVANNI BONOMO

 

La Cantina di Z’ Cencio (Vincenzo Bonomo 1893 – 1976) era ubicata al civico 37 di piazza Umberto I, attigua alla bottega del falegname Stefano Planera, oggi occupata dal Bar “La Torre”.

 

Z’ Cencio aveva ereditato la cantina dalla madre Za’ Nina (Caterina Anticoli 1868 1952) che la gestiva dalla fine dell’800.

 

Era un locale semplice: una stanza quadrata di circa 5 x 5 metri. Alle pareti c’erano grossi scaffali in cui facevano bella mostra bicchieri e calici di vetro da uno, un mezzo e un quarto di litro che servivano a misurare il vino. Completavano l’arredamento 4 – 5 tavoli di legno e una ventina di semplici sedie impagliate. Sulla parete di fondo si apriva una piccola grotta dove veniva tenuto in fresco il vino, qualche casa di birra, gassose, aranciate e, in anni più recenti, cassette di Coca Cola e di spuma. Al centro della stanza c’era un braciere fatto da una cassa di legno quadrata con i lati di un metro per  un metro, alta 30 – 40 centimetri, con il fondo e le parete ricoperti di mattoni refrattari. Durante le giornate più fredde nel braciere si mettevano le “braci” prelevate dal fuoco di casa.

 

La cantina era frequentata, per lo più, da gente umile: contadini che alla sera, al ritorno in paese dalla campagna, si ritrovavano per scambiarsi quattro chiacchiere e bere un buon bicchiere tra una partita di briscola e una di scopa.

Qui si parlava di tutto e di tutti; si commentavano avvenimenti pubblici e privati dei quali non perderemo occasione di tenervi informati.

 

8 giugno 2010

www.villasantostefano.com

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