Villa S. Stefano ricorda …

I SUOI RELIGIOSI DEL ‘900

di Giovanni Bonomo e Pino Leo

Vogliamo ricordare su questa pagina i religiosi nati nel nostro paese. la cui missione pastorale si è svolta, soprattutto, negli anni del secolo scorso.

 

Nel parlare dei religiosi nati a Villa Santo Stefano, anche dal punto di vista cronologico, dovremmo iniziare dal Cardinale Domenico lorio e Mons. Amasio Bonomi, ma avendo già raccontata la loro storia nel nostro precedente articolo continuiamo con altri religiosi che hanno tenuto alto nel mondo il nome di Villa S. Stefano. Uno di questi che merita di essere ricordato, soprattutto ai più giovani, è Padre Augusto Lombardi. Augusto, quarto di dieci figli, nacque a Villa S. Stefano il 27 marzo 1898 da Filippo e Angela Ricci. Suo padrino di battesimo fu Don Domenico lorio, il Cardinale.

Compì i primi studi nel Seminario di Ferentino e li continuò presso il Seminario Pio di Roma ove nel 1922, si laureò in Belle Lettere. Partecipò alla Prima Guerra Mondiale e a soli venti anni con il grado di Tenente entrò vittorioso, con il suoi soldati, nella città di Vienna. Insegnò nei vari licei di Roma e dintorni fino a quando, all'età di trent'anni superando i forti contrasti familiari soprattutto con il padre Filippo, chiese di entrare come aspirante nel P.I.M.E. (Pio Istituto Missioni Estere).

Partì quindi, per il Seminario di Monza dove il 29 settembre del 1931 fu ordinato sacerdote dal Cardinale Ildefonso Alfredo Schuster, esimio presule, beatificato nel maggio del 1996 da Sua Santità Papa Giovanni Paolo II. Nel 1932, ricevette la sua prima destinazione per la missione di Hyderabad (India). Inizia da allora, un luminoso cammino che queste poche righe scritte con modestia non ci permettono di illustrare appieno.

Ci limiteremo pertanto a ricordare le tappe più importanti della sua vita terrena. Nel 1935 fu nominato Sostituto Apostolico nella segreteria della Delegazione Apostolica in India. dove inizia la sua attività diplomatica apprezzata dal Delegato Apostolico Mons. Kierkeis che lo volle con se quando la delegazione fu elevata al grado di Internunziatura a Nuova Delhi, Nel 1952 rientrato a Roma venne eletto Vicario Generale e nel 1957 fu nominato Superiore Generale del P.I.M.E., carica che conservò fino alla sua morte.

Risale a questi anni, la sua intensa attività diplomatica che, su incarico del proprio Istituto e della Santa Sede, lo portò in tutto il mondo: dal Pakistan al Giappone, alla Birmania; in Brasile, in Africa (nella Guinea Portoghese), ancora in India, di nuovo in Giappone e negli Stati Uniti. Questi viaggi, soprattutto nelle zone equatoriali, lo fiaccarono nel fisico ma non nello spirito. Le Sue capacità intellettuali e diplomatiche lo fecero apprezzare da Sua Santità Papa Giovanni XXIII con il quale strinse un rapporto di familiarità tanto da chiederli la donazione, in cambio della porpora cardinalizia, della casa natale di Sotto il Monte. Qui, intitolandolo allo stesso Papa, realizzò un seminario per gli studenti del P.I.M.E. Padre Augusto si spense in Roma il 30 gennaio 1964 e le spoglie, per sua esplicita volontà riposano nel piccolo cimitero dell'Istituto presso la Villa Grucana di Calco in provincia di Como. A noi, autori di queste poche righe, restano le considerazioni tramandateci dai nostri familiari, nonché le immagini di un uomo con la veste bianca di missionario che, appoggiandosi stancamente al suo bastone, passeggiava tra gli uliveti della sua Villa S. Stefano.

Il 21 luglio del 1911, da Vincenzo e Virginia lorio, nasceva a Villa S. Stefano Augusto, cugino di Padre Augusto Lombardi. Augusto, seguendo l'esempio di uno zio materno, sacerdote salesiano, scelse per gli studi ginnasiali l’Istituto Salesiano del Sacro Cuore di via Marsala in Roma. La sua preparazione per l'ordinazione sacerdotale avvenne nel seminario Diocesano di Ferentino e nel Collegio Leoniano di Anagni. Il giorno di Pasqua del 1934 fu ordinato sacerdote e celebrò la sua prima Messa, qui a Villa S. Stefano, nella Chiesa dove aveva ricevuto il battesimo, tra la sua gente, con una solenne e semplice cerimonia. Laureatesi in Belle Lettere, Don Augusto Lombardi, fu insegnate nei seminari della nostra Diocesi e nel Collegio dei Nobili di Mondragone. Per un breve periodo, dopo la seconda guerra mondiale, fu a capo dell' Amministrazione Comunale di Villa S. Stefano.

La Sua attività pastorale si svolse soprattutto in Ferentino, dove fu artefice della costruzione della chiesa parrocchiale dedicata a San Giuseppe, nella zona della stazione ferroviaria. Qui rimase parroco per circa venti anni, fino a quando si trasferì a Prossedi, quale Arciprete della Chiesa di Sant'Agata, senza tralasciare la sua opera di collaborazione negli uffici dell'Amministrazione Diocesana. Noi abbiamo avuto modo di apprezzare la sua cultura e i suoi insegnamenti quando, ragazzi, tornando dalle scuole di Ceccano o Frosinone, lungo la Provinciale Palombara -Villa S. Stefano approfittavamo dei passaggi che ci dava sulla sua macchina, una Fiat Topolino C. Infrangendo ogni norma del codice stradale, permetteva di salire su questa piccola vettura a più ragazzi che trionfanti e entusiasti del passaggio, raggiungevamo Villa S. Stefano, scendendo in piazza Umberto 1°, davanti al numero civico 14, dove solitamente parcheggiava la sua Topolino. Don Augusto, si spegneva in Roma il 20 settembre 1987. Le sue spoglie riposano in Villa S. Stefano.

Arrivando a Villa S. Stefano da Giuliano di Roma, all'entrata del paese, sulla destra della strada, accanto alla ormai semi diroccata "cona" di San Marco, sorge una croce di ferro simbolo dell'ordine dei Padri Passionisti ed eretta, da questi in occasione della loro "Missione" a Villa S. Stefano nell'aprile del 1920. Fu questa l'occasione che ispirò la vocazione sacerdotale a Giacinto Marafiota.

Giacinto aveva, allora, otto anni essendo nato a Villa S. Stefano il 19.9.1912 da Michele e Iginia Marella. Sotto la guida di Don Amasio, iniziò il percorso spirituale che portò Giacinto nel collegio dei Padri Passionisti di Napoli. Il 15 marzo 1936, alla presenza dei compaesani e dei suoi cari, presso la "Badìa" di Ceccano Giacinto ricevette l'abito religioso passionista e il distintivo a forma di cuore con la con la scritta IESU XPI PASSIO (La Passione di Gesù Cristo). In quell'occasione scelse il nome di Ambrogio, celebrò la sua prima Messa e divenne per tutti Padre Ambrogio. Realizzò la sua missione pastorale tra Napoli, Pontecorvo e Paliano. Più tardi, nel maggio del 1943, con altri confratelli arrivò ad Itri, cittadina in provincia di Latina, nel cosiddetto "Convento dei Cappuccini". Qui Padre Ambrogio nominato Superiore del Convento (carica che ricoprì fino al 1948) dovette affrontare difficoltà enormi e di ogni genere per la ricostruzione del Convento, anche in considerazione delle sofferenze della guerra, senza tralasciare tuttavia l'impegno nel campo religioso, civile e sociale. Fu testimone del violento bombardamento della cittadina avvenuto nei giorni dal 12 al 17 gennaio 1944. Si prodigò in quella circostanza, con gli altri confratelli, per il soccorso ed il conforto alla popolazione sofferente. Agli inizi degli anni '50 decise di partire missionario in Brasile ove si distinse per le sue opere caritatevoli e di aiuto alla popolazione indigena. Per suo interessamento, trovando anche i fondi necessari, furono costruite chiese e collegi per madri e bambini bisognosi nelle città di Vittoria e Bello Orizzonte. Nella città di Jardim America Comune di Cariacica, costruì la chiesa parrocchiale e un monastero con annesso un collegio. Tornò a Villa S. Stefano in occasione delle "nozze d'oro" dei suoi genitori, che lì onorò celebrando una santa Messa. Nel 1972, a due anni dal suo rientro definitivo in Italia, fu invitato a tornare in Brasile , nella città di Vittoria, per una vacanza. Accettò l'invito e, al suo arrivo, fu accolto dalla popolazione in festa e dal Governatore della città che gli conferì il titolo di Primo Cittadino onorario. In quella occasione gli fu eretto un monumento in una piazza principale a lui intitolata. Gli ultimi anni della sua vita li trascorse tra il convento di Itri, Pontecorvo e la "Badia" di Ceccano, da dove spesso tornava a Villa S. Stefano.

Lo ricordiamo tutti per la disponiblità e la cordialità con sua la gente che incontrava nelle metodiche passeggiate al cimitero e alla Madonna dello Spirito Santo.

Padre Ambrogio, dopo una breve malattia, veniva a mancare all'affetto dei suoi cari e dei suoi concittadini, nella "Badìa" di Ceccano, il 29 marzo 1994.

Un altro religioso al quale ha dato il natale Villa S. Stefano e che l'ultima generazione conosce poco è Don Ermete Antonio Bonono, della Società dell'Apostolato Cattolico (Pallottini). Ermete figlio di Saturnino e di Teresa Palladini, nacque il 18 novembre 1916. Raggiunto dalla vocazione sacerdotale, compì gli studi nel seminario dell'Ordine dei Pallottini di Roma. Ordinato sacerdote, celebrò la sua prima messa nell'anno 1938, all'età di ventidue anni. Fu Cappellano sulle navi "Italia" e "Australia". Inviato a Londra, fu titolare della cattedrale di Saint Peter. Dopo alcuni anni di permanenza a Londra, ritornò a Roma dove fu nominato Avvocato della Sacra Rota. Nel 1954 si trasferisce in America, a New York City dove fu chiamato a dirigere la parrocchia di S. Anna nella 110ma Street. Prima della sua morte avvenuta in Roma il 20 ottobre 1965 in seguito ad un male incurabile aveva dichiarato pubblicamente: "Tutti i beni che mi ha dato la Chiesa, io li ridono alla Chiesa". Don Antonio lo ricordiamo, in una delle sue ultime visite a Villa S. Stefano, negli anni sessanta, riprendere con una cinepresa nel giorno del Sacro Cuore, scene del suo paese in festa, e dei suoi conterranei per proiettarle ai nostri compaesani residenti a New York.

Il 1° gennaio 1920, in Villa S. Stefano, nasce da Angelomaria De Filippi e Rosa Palombo, Giuseppe. La formazione religiosa di Giuseppe, inizia nel 1932 nel seminario Regina Pacis di Ostia. In seguito, si trasferì a Roma ove il 14 luglio 1946 celebrò la sua prima Messa. Sette giorni più tardi, la cerimonia fu solennemente ripetuta nella nostra chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta in Cielo, alla presenza dei suoi familiari, delle autorità cittadine e dei suoi compaesani.

Don Giuseppe De Filippi dal 1949 al 1954 fu Rettore del collegio dei Pallottini di via Giuseppe Ferrar! in Roma. Inviato a Londra, vi rimase fino al 1967 come Rettore nella chiesa di Saint Patrick. Nel 1968 per volontà dei superiori ritornò in Italia, a Napoli, ove si interessò per la costruzione di una grande chiesa dedicata a San Vincenzo Pallotti, fondatore della Congregazione dei Pallottini. Nel 1977, a distanza di 45 anni ritorna ad Ostia perché nominato Rettore del Regina Pacis, il Seminario che lo aveva accolto appena dodicenne. La sua permanenza ad Ostia gli permise di occuparsi molto dei giovani, ampliando e riorganizzando la sezione degli Scouts. Durante la sua vita apostolica, fu componente del Corpo Diplomatico del Vaticano, incarico questo che lo portò in tutti i Continenti. Negli ultimi anni di vita collaborò attivamente nell'ufficio del Cardinale Poletti. La sua esistenza terrena cessava improvvisamente in Roma il 21 marzo 1982. Ricordiamo affettuosamente Don Peppe che negli ultimi anni, data la vicinanza del nostro paese con la città di Ostia, sempre più spesso, veniva a trovare i suoi concittadini. Particolare curiosità, suscitava in noi, all'epoca ragazzi, l'affascinante portamento di Don Peppe in giacca e pantaloni (clèrgyman) abituati a vedere i sacerdoti con il solito abbigliamento della tonaca.

Abbiamo ricordato i Religiosi del '900 nati a Villa S. Stefano ormai scomparsi, ma non possiamo dimenticare le figure dei compianti Don Alvaro Pietrantoni e Don Luigi Falconi, che pur non essendo nativi di Villa S. Stefano, hanno svolto la loro missione pastorale, tra questa popolazione, negli anni successivi alla scomparsa di Don Amasio. Un affettuoso pensiero va a Don Giuseppe Leo, ultimo sacerdote nato nel nostro paese e prossimo alla celebrazione del suo 25° di Sacerdozio.

da: "La Voce di Villa" - Notiziario a cura dell'Amministrazione Comunale di Villa Santo Stefano

www.villasantostefano.com

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