Valcatora di Giuliano di Roma

Articoli de "Il Messaggero" edizione di Frosinone dal 23 aprile 2001 al 2 marzo 2001

Lunedì 23 Aprile 2001

DISCARICA
Sondaggi, è tutto fermo

Ancora rimane tanta incertezza a Giuliano di Roma sul destino della contrada Valcatora. Dopo l'incontro con l'assessore regionale all'Ambiente, Verzaschi, in cui era stato stabilito un riesame dei siti a disposizione per la realizzazione della discarica definitiva, ancora non è stato fatto nulla: «Non sappiamo quando verranno a svolgere le indagini - afferma il sindaco di Giuliano, Antonio Torella - ma, nell'attesa, abbiamo già chi ci rappresenterà nella commissione: il geologo Massimo Pietrantoni. Sappiamo che la commissione tecnica si è riunita in questi giorni per decidere i siti da revisionare e i criteri da seguire nelle indagini, e non ci resta che attendere».

Intanto il Tar di Latina non si è pronunciato sul ricorso del Comune di Giuliano per l'insussistenza del motivo del contendere dopo l'ordinanza che ha destinato il sito provvisorio di sovvalli a Frosinone.

Lunedì 23 Aprile 2001

Giuliano di Roma/Una trentina di macchine trovate con le gomme tagliate, mentre un incendio devasta un bosco
Fiamme e auto danneggiate: un mistero
Spunta l’ipotesi di ritorsioni collegate al progetto della discarica provinciale

di MARZIA FELICI

Semplice vandalismo o atti di ritorsione? Se la sono posta in molti questa domanda ieri mattina a Giuliano di Roma. Durante la notte infatti a una trentina di automobili parcheggiate in largo Pietrantoni e lungo la Circonvallazione del paese sono state tagliate le ruote. E’ l’ennesimo episodio di vandalismo a Giuliano in quest’ultimo periodo. Qualche tempo fa era stato preso di mira il santuario della Madonna della Speranza, imbrattato da scritte volgari, ora si è passati alle auto parcheggiate. «Non possiamo ancora avanzare ipotesi - dicono i carabinieri - questa mattina sono state presentate parecchie denunce da parte dei proprietari delle auto, ora stiamo facendo indagini sull’accaduto. Di sicuro non stiamo brancolando nel buio, abbiamo una pista da seguire». I carabinieri non si sbilanciano, ma molti sospettano un collegamento tra questi atti vandalici e la vicenda della discarica provinciale che dovrebbe essere realizzata in licalità Valcatora. Mai prima d’ora si erano verificati episodi del genere a Giuliano.
Ma quella delle gomme tagliate non è l’unica sorpresa che i cittadini di Giuliano hanno trovato domenica appena svegli: è scoppiato anche un incendio alle pendici del monte Siserno nelle prime ore del mattino. «Abbiamo lavorato per quattro ore, fino alle 13, con due squadre per spegnere l’incendio che dalla base della montagna si è propagato verso l’alto», spiegano i vigili del fuoco del capoluogo. Una cosa è certa: le fiamme sono di origine dolosa (anche perché la temperatura, in questi giorni, non è tale da alimentare incendi).
E’ intervenuta anche la protezione civile di Giuliano: «Certo, l’ipotesi dell’incendio doloso è la più probabile, ma può anche essere stata una svista di qualche contadino. In questo caso, non capiamo perché non ci abbia avvertito. L’incendio è stato abbastanza consistente e si è propagato facilmente a causa del forte vento: sono andati a fuoco parecchi alberi di ulivo e decine di ettari di bosco». C’è una correlazione tra l’incendio del monte Siserno, che nel punto in cui è scoppiato è raggiungibile con le auto, e gli atti vandalici della nottata? «Non siamo in grado di affermare una cosa del genere - risponde la Protezione civile - non abbiamo prove per farlo, forse è stata una semplice coincidenza, o forse no, ma non spetta a noi giudicare i fatti».


Sabato 14 Aprile 2001 Edizione di Latina

Bloccata (per ora) la discarica di Giuliano

La Provincia di Frosinone ha bloccato, per il momento, la progettata discarica che doveva essere costruita a Giuliano di Roma, comune dirimpettaio di Prossedi, posto in zona fortemente carsica e tributaria del fiume Amaseno. La realizzazione della disarica aveva suscitato proteste e reazioni anche in Provincia di Latina, dove il consigliere Giuseppe Maselli aveva presentato un ordine del giorno che faceva voti perché si promuovessero iniziative atte ad evitare «l’incombente pericolo», attraverso la ricerca di soluzioni alternative.


Venerdì 13 Aprile 2001

EMERGENZA RIFIUTI
L’assessore Verzaschi: piano entro l’estate

di MARZIA FELICI

Continua l’odissea dei rifiuti nella nostra provincia, ma forse ancora per poco: la giunta regionale approverà entro l’estate, il piano regionale dei rifiuti. Almeno così sostiene l’assessore Verzaschi.
Risolto il problema della discarica provvisoria per i sovvalli provenienti da Colfelice con l’ordinanza del 4 aprile scorso del presidente della provincia Francesco Scalia, che ha destinato i rifiuti secchi nel sito di via Le Lame per altri tre mesi, ora l’attenzione è tutta rivolta alla selezione del luogo più idoneo per la realizzazione del sito definitivo. Ma adesso, cessata l’emergenza che aveva portato alla momentanea scelta di Giuliano di Roma come probabile sito provvisorio, tutto dipende dalla Regione Lazio, competente, a differenza della provincia, in materia di discariche definitive. Proprio ieri mattina i sindaci e gli amministratori dei sette comuni inclusi nell’elenco esaminato dalla commissione tecnica provinciale per la scelta del sito provvisorio sono stati convocati dall’assessore regionale all’Ambiente Verzaschi per prendere decisioni sulla procedura da seguire per giungere all’individuazione del luogo più adatto alla realizzazione della discarica definitiva. «Siamo stati convocati per trovare un accordo sui criteri da seguire nella procedura di selezione - spiega Antonio Gabrielli, consigliere del Comune di Giuliano di Roma - si è deciso di realizzare un esame preliminare dei requisiti di tutti i siti che compaiono nell’elenco preso in considerazione già nell’ottobre scorso dalla provincia. Si dovrebbe realizzare prima un’indagine amministrativa, poi un esame biologico per verificarne l’idoneità». Ma la cosa più interessante emersa durante la riunione, che ha rassicurato tutti i presenti, riguarda la possibilità di prendere in considerazione ed esaminare anche altri siti "offerti" alla Regione a tale scopo e non compresi nel famoso elenco. L’assessore si è mostrato disponibile a esaminare nuove proposte sia da parte di privati sia dei comuni, purché giungano nei prossimi giorni. Non è detto quindi che uno di quei sette comuni dovrà ospitare sul proprio territorio la discarica. Ma chi sarà incaricato di realizzare questi rilevamenti? «Spetterà ancora una volta alla commissione tecnica provinciale di individuare il sito più idoneo - chiarisce Gabrielli - ma verrà ampliata. Sarà costituita anche da tecnici della regione e da esperti di nomina comunale. Non potevamo certo accettare che, per la seconda volta, il nostro destino fosse nelle mani delle stesse persone. Ora non ci resta che sperare nella correttezza delle indagini perché solo in questo caso la non idoneità di Giuliano può essere certa. Il nostro compito adesso è quello di verificare la serietà dei monitoraggi». Intanto l’amministrazione comunale, in attesa dell’esito del ricorso al Tar che dovrebbe essere discusso il prossimo 19 aprile, sta organizzando un’assemblea pubblica a Valcatora per informare il presidio, che ancora non cede nel picchettaggio della zona, delle ultime novità.


Sabato 7 Aprile 2001

Guerra Comune-Provincia/Lunghi: «Gravi danni e disagi per le attività commerciali e industriali della zona»
«Rifiuti, Scalia si gioca la carriera»
Pronto un nuovo ricorso al Tar per ottenere la sospensiva per via Le Lame

di RAFFAELE CALCABRINA

È senza fine la guerra dei rifiuti fra Provincia e Comune di Frosinone.
A seguito dell'ordinanza emessa dal presidente della Provincia, Francesco Scalia, il comune capoluogo proporrà un nuovo ricorso al Tar per ottenere la sospensiva del provvedimento che autorizza l'uso della discarica di via Le Lame fino al 30 giugno. Il precedente ricorso, infatti, ieri è stato respinto dal Tar per "sopravvenuta carenza d'interesse", ma anche perché l’ordinanza era dovuta a motivi urgenti di carattere igienico e per la provvisorietà della situazione creatasi.
«Ho l'impressione che il presidente Scalia si stia giocando la carriera politica futura - dice l'assessore comunale all'Ambiente Sandro Lunghi -. Un capoluogo di provincia non può essere penalizzato così: siamo costretti a ricorrere nuovamente al Tar».
Ma qual è la situazione a via Le Lame? «Stiamo dando ospitalità imprevista a tutti i rifiuti della provincia: i disagi sono notevoli, per la cittadinanza, per i complessi commerciali e industriali della zona. Tra l'altro molti dei sacchi che arrivano nella discarica arrivano rotti. Qualcuno ne dovrà pagare le conseguenze». Fino a quando la discarica potrà reggere? «Credo ancora per un mese. Ma vorrei sapere dove sta scritto che Frosinone debba accogliere tutti i rifiuti della Provincia? Frosinone ha una superficie di 4675 ettari e deve ospitare una discarica, mentre paesi molto meno abitati di Frosinone, ma più estesi non sono stati presi in considerazione. Perché non farla a Ferentino una discarica, dove la superficie è di 8045 ettari a fronte di un quarto degli abitanti del capoluogo, o a Veroli (13567 ettari) o ad Esperia (10874), dove una discarica non darebbe fastidio a nessuno. Quando si disamministra un ente pubblico se ne pagano le conseguenze. Non ho nessun imbarazzo a dirlo anche se chi governa la Provincia è nostro alleato», conclude il suo sfogo Lunghi.

Più conciliante il sindaco di Frosinone Domenico Marzi. «I cittadini e gli amministratori di Frosinone (che non fanno cortei di protesta per le strade, come quelli di Giuliano) vogliono solo evidenziare l'inidoneità del sito a ricevere tutta quella massa di rifiuti. Ci sono delle relazioni tecniche giurate che dicono che la situazione è insostenibile. L'intervento giudiziario va contro un provvedimento illegittimo, anche se mi rendo conto che, una volta ottenuta la sospensiva, il problema esploderà».

 

Sabato 7 Aprile 2001

IL PRESIDENTE

«Situazione
quasi ottimale»

Le polemiche non sembrano scalfire la sicurezza del presidente della Provincia, Francesco Scalia, che va dritto per la sua strada. «Questa è la soluzione migliore per contrastare l'emergenza - dice Scalia -. La discarica di via Le Lame ospita solo rifiuti inerti: il 20% di quello che residua da Colfelice». E adesso? «Per ora abbiamo guadagnato tre mesi. La Regione, insieme alla Provincia, dovrà individuare un sito definitivo: Giuliano è sempre in vetta alla graduatoria». Intanto fioccano i ricorsi al Tar. «Non c'è nessun accanimento nei confronti di Frosinone. Se ritengono illegittimo il provvedimento, è giusto che facciano ricorso».

Raf.Cal.


Venerdì 6 Aprile 2001

Il presidente Scalia ritira l’ordinanza per Giuliano di Roma: nuovo monitoraggio per nove siti, poi la decisione
I rifiuti della provincia nel capoluogo
Seicento tonnellate di spazzatura al giorno, fino al 30 giugno, in via Le Lame

di MARZIA FELICI
e PAOLO CARNEVALE


Una proroga fino al prossimo 30 giugno, che permetterà di utilizzare la discarica di viale Lame di Frosinone dai comuni della provincia. E, di conseguenza, la sospensione (per ora) del progetto di un centro di stoccaggio nel comune di Giuliano di Roma che tante polemiche aveva provocato nel corso delle ultime settimane. Svolta importante nella vicenda rifiuti che da tempo angustia l’Amministrazione provinciale presieduta da Francesco Scalia, che proprio l’altro ieri ha prorogato appunto l’utilizzo della discarica di Frosinone fino al 30 giugno. Lì, in via Le lame. finiranno dunque ora le 600 tonnellate giornaliere di rifiuti che rappresentano l’ammontare giornaliero della spazzatura in tutti i comuni ciociari. Una misura che consente di ritirare il carattere d’urgenza per quanto riguarda il progetto di Giuliano di Roma. «E’ stata una decisione naturale quella di sospendere Giuliano - ha detto Scalia - visto che il problema è stato risolto con Frosinone. Ora abbiamo circa 3 mesi per trovare una discarica, stavolta definitiva, che ci permetterà di dire basta una volta per tutte al problema dei rifiuti. E qui mi aspetto una collaborazione fattiva anche dalla Regione. Nel frattempo una commissione (di cui faranno parte tecnici regionali) riesamineranno tutte le ipotesi per la realizzazione di una discarica provinciale. Diciamo che al momento Giuliano di Roma ha le stesse probabilità di qualsiasi altro Comune della Ciociaria. In ogni modo credo che tra due mesi questi ulteriori sondaggi saranno ultimati e, a quel punto, la decisione sarà irrevocabile».
Dove vanno a finire ora le ricerche e le analisi che, nelle ultime settimane, avevano interessato Giuliano nel progetto del centro di stoccaggio? «Rimangono valide - ha detto l’assessore provinciale all’Ambiente Antimo Simoncelli-; faremo un altro ciclo di analisi, e si stabilirà alla fine se il sito idoneo sarà ancora Giuliano di Roma, oppure se ne subentreranno altri».
Brindisi, abbracci e urla di gioia: così ha reagito il presidio alla "buona notizia" della revoca, da parte del presidente Scalia, dell’ordinanza che individuava a Valcatora il sito di stoccaggio provvisorio dei sovvalli. Finalmente, dopo due mesi di braccio di ferro, si è tirato un sospiro di sollievo. «E’ una vittoria della popolazione, siamo riusciti ad ottenere ciò che speravamo - commentano i giulianesi. Il presidio finalmente potrà allentarsi un po’». Euforico anche il commento del sindaco Antonio Torella: «Nell’immediato non corriamo più alcun rischio, finalmente possiamo dormire sonni tranquilli, ci siamo liberati di un peso che dallo scorso ottobre pesava sulle nostre spalle. Ora passa tutto nelle mani della Regione Lazio per l’individuazione del luogo più idoneo per la discarica definitiva. Certo, dobbiamo sperare in un esito positivo del riesame dei siti, ma siamo fiduciosi perché se le indagini verranno condotte seriamente Giuliano non correrà alcun pericolo. Nonostante tutto però siamo decisi a continuare la nostra battaglia».
Intanto oggi il Tar si pronuncerà sulla richiesta di sospensiva dell’ordinanza della Provincia che autorizza l’utilizzo del sito di via Le Lame a Frosinone, presentata dall’avvocato Alfredo Sica per conto del Comune capolugo.
Lo stesso tribunale ha rinviato al 19 aprile la discussione sulla richiesta di sospensiva per il sito di Giuliano.


Giovedì 5 Aprile 2001 Edizione di LATINA

I sindaci dei comuni dei Lepini
si riuniscono ed emanano un documento
contro la discarica di "Varcatora"

Si sono riuniti in conferenza permanente i sindaci dell'area lepina e della -valle dell'Amaseno per scongiurare l'attivazione della discarica di rifiuti in località "Varcatora" posta a un tiro di schioppo della sorgente idrica di "Fiumicello", a Prossedi.

Così, dopo gli ambientalisti lepini anche i comuni di Priverno, Roccagorga, Sonnino, Prossedi, Maenza, Pontinia, Terracina, Amaseno, Villa S. Stefano e Giuliano di Roma si sono "consorziati" contro la realizzazione della discarica che dovrebbe sorgere alle falde della collina ciociara ma ai confini con quella pontina.

La conferenza dei sindaci ha emesso un "manifesto politico" che racchiude i motivi della protesta sull'inopportunità della scelta del sito da parte della commissione tecnica della Provincia di Frosinone per la presenza dell'area carsica (grotta degli "Ausi" lunga 1.800 metri) per il temuto inquinamento della falda freatica con rischio altissimo per le sorgenti idriche della centrale di "Fiumicello" con un danno all'intero bacino fluviale "Amaseno-Porto Badino" attraverso l'immissione delle acque dal "Fosso del dottore" posto al confine delle due province e possimo alla discarica stessa, chiedendo peraltro al presidente della Regione e all'assessore all'Ambiente di "rivedere" il problema nella sua globalità.

Sa.Pa.


Venerdì 30 Marzo 2001 Edizione di LATINA

Per la prima volta ieri il Consiglio provinciale si è svolto a Formia
La Provincia in trasferta
Inaugurata la sede decentrata in via Spaventola

di SANDRO GIONTI
La prima volta del Consiglio provinciale a Formia. E la seconda in assoluto dopo la "trasferta" a Sezze a metà degli anni 90. Un evento speciale, coinciso con l’inaugurazione ufficiale, in via Olivastro Spaventola, della sede decentrata della Provincia. Una struttura, come hanno rimarcato il presidente dell'ente, Paride Martella, e quello del Consiglio provinciale, Michele Forte, che intende essere «di supporto alle esigenze delle popolazioni del sud pontino finora costrette a lunghi e onerosi trasferimenti fino a Latina per adempimenti amministrativi che in parte sono già assolti negli uffici decentrati di Formia e presto potranno essere perfezionati mediante veloci collegamenti in rete». Obiettivi condivisi anche da Fusco (Ccd), Magliozzi (FI), Magni (An), Gerardo Forte e D'Arcangeli (Ds).
Il Consiglio provinciale, che ha osservato anche un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime di Aprilia, ha poi affrontato l’esame della situazione di crisi allo stabilimento Cirio di Sezze Scalo. Il presidente Martella, reduce dall’incontro con la dirigenza aziendale, ha espresso preoccupazioni sull’annunciata chiusura dello stabilimento e ribadito «la necessità dell’impegno di tutti come già nella vicenda Goodyear». Dopo la proposta dell’assessore Orsini (un tavolo di concertazione per portare il problema all’attenzione della presidenza del Consiglio dei Ministri) e gli interventi critici dei consiglieri Redi e Tortorelli (Ccd), Magni (An) e Mattei (Ds), è stato aprovato un odg con il quale il Consiglio provinciale «esprime piena solidarietà e sostegno alle giuste aspettative dei lavoratori della Cirio e si impegna a ricercare tutte le soluzioni possibili per mantenere intatte in loco le capacità produttive». E’ stato pure approvato un altro ordine del giorno presentato dal consigliere del Ccd Giuseppe Maselli, in cui si richiede un intervento della Regione «in favore delle popolazioni di Prossedi e degli altri Comuni pontini minacciati di disastro ambientale per la decisione della Provincia di Frosinone di ubicare una discarica nel Comune di Giuliano di Roma». Il Consiglio si è concluso con l’approvazione dello statuto della Pro.Ge.Stra., la costituenda società di gestione delle funzioni di progettazione, costruzione e manutenzione della rete stradale.


Giovedì 29 Marzo 2001

Il presidente incontra i manifestanti: «Un nuovo monitoraggio sui nove siti individuati, poi la decisione»
Valcatora, Scalia fa dietro front
Corteo di protesta nel centro del capoluogo, poi l’incontro in Provincia

di MARZIA FELICI

E’ stata massiccia l’adesione dei cittadini di Giuliano di Roma alla manifestazione di ieri a Frosinone per protestare contro l’amministrazione provinciale e la sua decisione di realizzare un sito di stoccaggio di sovvalli a Valcatora. A guidare il corteo c’erano i rappresentanti dei quattro Comuni maggiormente colpiti dalla decisione: Antonio Torella e Maurizio Iorio, sindaci rispettivamente di Giuliano e Villa Santo Stefano, i vice-sindaci di Amaseno e Prossedi, Vittorio De Lollis e Franco Bonifazi. A sorpresa, una volta arrivati a Palazzo Gramsci, una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta dal presidente della Provincia Francesco Scalia che «per evitare strumentalizzazioni riguardo la sua assenza per impegni istituzionali» ha deciso all’ultimo momento di ascoltare le richieste dei manifestanti. «Non ci dovete accusare di accanimento contro Giuliano - ha esordito il presidente Scalia - abbiamo dimostrato di essere molto disponibili nei vostri confronti tanto che ancora oggi l’ordinanza emanata non è esecutiva». Nonostante alcuni momenti di tensione durante la discussione, alla fine la delegazione è stata in parte rassicurata. Scalia ha spiegato che «si stanno facendo ulteriori accertamenti sulla discarica di Frosinone per valutarne l’effettiva capienza. Ci sono possibilità ragionevoli di poterla utilizzare oltre il limite previsto del 6 aprile per altri tre mesi. In questo caso, venendo meno l’urgenza che giustifica l’ordinanza su Giuliano, sarà necessario revocarla in quanto si è individuata una soluzione alternativa». Il presidente della Provincia ha confermato che si prenderà in considerazione anche un altro sito che dovrà supportare la discarica di via Le Lame, ma da individuare sempre tra quelle discariche aperte già esistenti nel nostro territorio, da completare e bonificare. Scalia ha voluto sottolineare che «la decisione non è stata presa in conseguenza della manifestazione, ma è frutto della volontà di risolvere ed evitare un’emergenza rifiuti nella nostra provincia». Mentre a si svolgeva l’incontro tra i cittadini e Scalia, l’assessore all’Ambiente provinciale, Antimo Simoncelli, e il presidente del Consorzio Basso Lazio, Cesare Fardelli, hanno avuto un incontro con l’assessore regionale all’Ambiente Verzaschi per avere chiarimenti sulle intenzioni della Regione su questa vicenda. Al termine dell’incontro a Palazzo Gramsci, notizie giunte da Roma hanno confermato le indiscrezioni degli ultimi giorni: la Regione Lazio si è impegnata a realizzare un riesame idrogeologico di nove dei dodici siti presi in considerazione dalla commissione tecnica provinciale offrendo anche un contributo economico per la realizzazione dei sondaggi. «Abbiamo ottenuto qualcosa di concreto - ha esordito il sindaco Torella dopo la riunione - e il rischio che realizzino il sito a Valcatora comincia ad allontanarsi».
«Non condivido l’impostazione data sinora al problema - ha affermato Franco Baldassarre, direttore dell’Unione agricoltori -. Ritengo che la scelta del sito da adibire a discarica non possa essere solo una scelta tecnica, ma soprattutto politica, e cioè che tipo di sviluppo vogliamo portare avanti in provincia. In questo senso ritengo assurdo individuare un sito come quello di Giuliano in un comprensorio tra i più agricoli del teritorio che avrebbe bisogno di essere valorizzato e non penalizzato».


Giovedì 29 Marzo 2001

LA RABBIA
Giuliano di Roma
Paese mobilitato

Un intero paese si è trasferito a Frosinone ieri mattina. Le cifre fornite dal comitato cittadino parlano di 1.000 persone e, considerando che era un giorno lavorativo, è una cifra enorme per il piccolo paesino di Giuliano. A tutto ciò bisogna aggiungere una ventina di trattori e una marea di giovani pronti a gridare slogan e a sventolare bandiere. Una decina di striscioni e cartelli del comitato, della Confagricoltura, di Legambiente e del "Rompiclub" di Ceccano, venuto a dare il suo supporto ai vicini di Giuliano, hanno fatto da coreografia al lungo corteo. Gli organetti ciociari insieme a tanti campanacci hanno fatto da colonna sonora alla manifestazione. Nonostante qualche lieve momento di tensione davanti al Palazzo della Provincia dove i manifestanti non volevano che transitassero le automobili mentre erano "accampati" in attesa di buone notizie, il tutto si è svolto nella massima tranquillità.


Mercoledì 28 Marzo 2001

Oggi nel capoluogo il corteo di protesta contro la discarica provinciale dei rifiuti. Ma Scalia e Simoncelli non si faranno trovare
Il presidente dribbla i dimostranti
Indignato il sindaco di Giuliano: «La protesta si farà ugualmente»

di MARZIA FELICI

E’ stata accolta con indignazione dai cittadini di Giuliano la notizia che questa mattina né il presidente della Provincia, Francesco Scalia, né l’assessore all’Ambiente provinciale, Antimo Simoncelli, saranno in sede per accogliere la delegazione del presidio di Valcatora. Infatti alle 10 partirà una manifestazione dal piazzale del campo sportivo di Frosinone che arriverà fino a Palazzo Gramsci per protestare contro la decisione dell’amministrazione provinciale di realizzare un sito di stoccaggio di sovvalli a Giuliano di Roma. «Abbiamo intenzione di presentare alla Provincia le nostre richieste — spiega il sindaco di Giuliano, Antonio Torella — sperando di ottenere garanzie concrete. Non pretendiamo niente di impossibile, ma solo la revisione di tutti i siti presi inizialmente in considerazione dalla commissione tecnica. Siamo convinti che la scelta di Valcatora sia errata e non permetteremo mai la realizzazione del sito».
E l’assenza del Presidente e dell’Assessore?
«Non ci interessa. La manifestazione si farà lo stesso - replica deciso il sindaco Torella -. Se l’assessore e il presidente hanno impegni, ci dovrà pur essere qualcuno competente in materia pronto ad accoglierci. Non ci facciamo certo scoraggiare da problemi di questo genere. Spero solo che non sia una presa di posizione e che ciò possa portare ad una rottura nei rapporti tra le due parti». I cittadini di Giuliano invece sono stati molto più polemici: «Ancora una volta il presidente Scalia dimostra quanto sia interessato ai problemi del nostro paese. Non si è mai fatto vivo qui da noi, anche quando è stato invitato e, anche questa volta, vuole evitare di incontrarci». E altri ancora: «Ci sembra soprattutto un atto di ritorsione per quello che è accaduto lunedì mattina. Visto che non abbiamo permesso il sopralluogo, ora evitano di incontrarci». Ma l’assessore all’Ambiente, Antimo Simoncelli, rassicura i manifestanti chiarendo che «non si vuole assolutamente rompere il dialogo con Giuliano, da tempo ormai si sta seguendo una linea ben precisa per trovare un punto d’incontro».
Rispondendo alle accuse, l’assessore afferma: «La nostra assenza di domani è un fatto del tutto casuale e non voluto. Abbiamo degli impegni fuori provincia, ma non è una scusa per evitare l’incontro con la delegazione di Giuliano. Non esiste un motivo valido per non riceverli. Inoltre abbiamo chiarito nella comunicazione al sindaco del paese che siamo disposti ad un incontro giovedì, segno evidente della nostra disponibilità nei loro confronti. Se avessimo voluto evitarli, non avremmo certo sollecitato un incontro in tempi così brevi. Inoltre abbiamo saputo della manifestazione solo all’ultimo momento senza avere così i tempi utili per modificare i nostri impegni. Certo, non comprendiamo il perché di questa manifestazione proprio a Frosinone, ma non per questo vogliamo evitare di parlare con la delegazione».
Intanto a Giuliano, tra polemiche e rabbia, un gran numero di persone si prepara per la manifestazione di questa mattina con cartelloni e striscioni di protesta, deluso dalla notizia della mancata autorizzazione da parte della Questura all’utilizzo dei trattori (ne erano previsti sessanta!)

 

Mercoledì 28 Marzo 2001

MEDIAZIONE DIFFICILE

Il presidente Fardelli ai contestatori: «Se è vero che l’area
prescelta non è idonea, perché ci impedite il sopralluogo?»

Gli abitanti di Giuliano di Roma sono convinti che il sito della Valcatora non sia idoneo per ospitare lo stoccaggio dei sovvalli di Colfelice? Allora devono permettere all’Amministrazioe provinciale di rendersi conto della situazione, lasciandola libera di fare un sopralluogo. Questa la risposta del presidente del Consorzio di smaltimenti rifiuti, Cesare Fardelli, dopo un incontro con il Prefetto di Frosinone, Francesco Marino. «L’incontro era necessario per informare l’organo di governo di quanto sta accadendo - ha spiegato Fardelli - Il problema rifiuti riguarda tutta la provincia non solo Giuliano di Roma. E’ bene che anche il Prefetto sappia». Un’informativa che Fardelli ha intenzione di allargare a tutti gli organi interessati. Anche alla Regione, chiamata a partecipare al prossimo incontro. «In questa vicenda l’Amministrazione provinciale non può essere lasciata sola - attacca Fardelli - Se sarà necessaria un’azione di forza, la responsabilità non può essere solo di Palazzo Gramsci. Proprio perché il problema riguarda tutti». Azione di forza vuol dire fare comunque la discarica a Giuliano? Fardelli frena. «Gli abitanti devono capire che nessuno ce l’ha con loro - spiega - Esiste una graduatoria, in base alla quale la Valcatora è un sito idoneo. Ma la graduatoria potrebbe cambiare. Devono però permetterci di fare il sopralluogo. Se hanno ragione non hanno nulla da temere».

Al.Magg.


Martedì 27 Marzo 2001

Tensione a Giuliano di Roma sul sito individuato per la realizzazione della discarica provinciale. Domani corteo a Frosinone
Strada sbarrata agli esperti
I manifestanti hanno impedito le indagini geologiche sul terreno

di CLEMENTE RINALDI

«Giù le mani da Valcatora». Gli abitanti di Giuliano di Roma hanno ripetuto con forza il "no" alla discarica ieri mattina, impedendo di fatto l'effettuazione delle verifiche tecnico-geologiche sul terreno individuato dalla Provincia quale sito per lo stoccaggio provvisorio di rifiuti solidi urbani. Diverse centinaia di persone si sono di nuovo messe a picchettare l'area verde (circa 7 ettari), spalleggiati dal sindaco Torella che aveva al suo fianco i colleghi dei paesi del circondario, Amaseno (Ruggeri), Villa S. Stefano (Iorio) e Prossedi (Solli). Si è vissuto qualche momento di nervosismo, però la situazione non è mai degenerata. Gli esperti designati dall'Amministrazione Provinciale, con a capo l'ingegner Barrichelli, dovevano iniziare dei sondaggi: una serie di trincee per la misurazione dello spessore e della consistenza delle argille. «L'avvio del nostro lavoro - ha detto Barrichelli - non significa che alla "Valcatora" si debba per forza ubicare la discarica. L'indagine tecnica serve proprio a fare chiarezza una volta per tutte, sgombrando il campo da opinioni contrastanti. Alla fine può anche darsi che si scopra che il terreno di Giuliano non è adatto allo scopo». Nonostante le rassicurazioni, i manifestanti hanno impedito lo svolgersi delle indagini geologiche. «Una volta che si incomincia, qui poi non si fermeranno più», diceva la gente. Il responsabile del Consorzio di Riciclaggio Cesare Fardelli, presente sul posto, ha avuto contatti telefonici con il presidente della Provincia Francesco Scalia: la decisione presa è stata quella di soprassedere. Fino a quando? Fardelli attende lumi soprattutto dalla Regione Lazio: «L'ho detto e lo ripeto, ognuno deve assumersi le sue responsabilità. Ci dicano se Giuliano non va bene, ma ci indichino un'alternativa. L'importante è evitare qualsiasi emergenza-rifiuti». Il sindaco Antonio Torella ha reso nota la notizia che domani a Frosinone ci sarà un'iniziativa di sensibilizzazione. Una sfilata, con tanto di trattori: partenza alle ore 10.00 dal piazzale del campo sportivo, con meta il Palazzo della Provincia, in Piazza Gramsci. Alla "Valcatora", intanto, l'asfalto della strada è tutto rovinato: un "ostacolo" che qualcuno ha creato ad arte proprio per impedire il passaggio dei camion. In mezzo alla carreggiata si può notare addirittura un profondo fosso. Insomma, i giulianesi non si arrendono.


Martedì 27 Marzo 2001

L’IMPRENDITORE NAVARRA

«Se non ci sono i requisiti d’idoneità
me ne vado. E non ci rimetto una lira»

Alla "Valcatora" ieri mattina, a seguire gli sviluppi della vicenda, c'era anche Rosettano Navarra, l'imprenditore (patron del Frosinone calcio) a capo della società che ha acquistato (per circa 450 milioni) l'area indicata come futura discarica. Quando al gente di Giuliano lo ha riconosciuto, gli si è stretta attorno. Il tutto, comunque, si è svolto nella correttezza più assoluta. Nessun insulto, nessuna parola fuori luogo: solo una civile discussione. Tra i manifestanti, le donne in particolare si sono rivolte al patron del Frosinone Calcio. «Con la costruzione della discarica - ha sostenuto una signora - perderemmo l'unica "ricchezza" di questo territorio: l'aria buona». «Io, a costo di grossi sacrifici - è intervenuta un'altra donna - e spendendo tanti soldi ho tirato su una casa: ora vengo a sapere che a pochi metri ci verranno a mettere tonnellate di immondizia....». «Opero nel campo dello smaltimento dei rifiuti, questo è il mio lavoro - ha ribattuto Navarra - Per me, un sito vale l'altro, l'importante è che abbia i requisiti di idoneità. Se risultasse che la "Valcatora" non è buona allo scopo, andrei via senza problemi. L'acquisto dell'area è "condizionato", con clausole specifiche: in ogni caso, dunque, non perderei i soldi spesi per l’acquisto del terreno. Insomma, nessuno vuole per forza venire a Giuliano».

Cl. Rin.


Domenica 25 Marzo 2001 Il MESSAGGERO EDIZIONE NAZIONALE pag.3

SITUAZIONE ESPLOSIVA

Frosinone, conto alla rovescia per una discarica
Individuato da mesi un terreno a Giuliano di Roma, ma gli abitanti hanno alzato barricate

di LUCIANO D’ARPINO

FROSINONE - Dodici giorni per trovare una discarica ed evitare l’ennesima emergenza-rifiuti in provincia di Frosinone. Sarebbe la terza nel giro di 9 mesi. Il 5 e il 6 aprile prossimi, infatti, scadranno le ordinanze con cui la Regione Lazio e la Provincia hanno autorizzato a convogliare le 600 tonnellate d’immondizia prodotte ogni giorno nei 91 comuni ciociari nella discarica di Colleferro e in quella di Frosinone. A dir la verità nel capoluogo da sabato scorso stanno arrivando solo 400 balle al giorno di "sovvalli", vale dire di scarti che vengono fuori dopo le operazioni di riciclaggio e trattamento dei rifiuti solidi urbani effettuate nel mega-impianto di Colfelice. Sovvalli che in gran parte potranno essere smaltiti nel termocombustore di San Vittore, vicino Cassino, che entrerà in funzione ad aprile ma che sarà a pieno regime nel giro di quattro mesi. Ma il bello di questa storia è che il sito per la discarica è stato individuato da mesi da parte della commissione tecnica istituita dalla Provincia: si trova a Giuliano di Roma, a 15 chilometri da Frosinone, dove però è scoppiata la rivolta tra gli abitanti dell’intero paese che picchettano l’area impedendo persino gli accertamenti idrogeologici. Accertamenti che servono per garantire in maniera definitiva l’idoneità del sito. L’area è stata acquistata per 450 milioni dal presidente del Frosinone calcio, l’imprenditore Rosettano Navarra, a capo di un piccolo impero che lavora nel campo dello smaltimento rifiuti. A complicare il tutto, poi, c’è il clima pre-elettorale: si è formato infatti uno schieramento trasversale che solidarizza con i rivoltosi e che di fatto impedisce di prendere le decisioni stabilite.
Il presidente del Consorzio di riciclaggio dei rifiuti Cesare Fardelli del Ppi dice, però, di voler rompere a tutti costi questo circolo vizioso: «Eviteremo un’altra emergenza. In questi pochi giorni che ci rimangono andremo avanti con i sopralluoghi tecnici a Giuliano di Roma e troveremo una soluzione. Tutti riconoscono che serve una discarica, ma nessuno la vuole sul proprio territorio. Non ci stiamo accanendo con Giuliano di Roma ma ci stiamo muovendo solo in base a motivazione tecniche che hanno portato a stabilire quell’area come la più idonea tra le 12 offerte pervenute». E c’è anche uno scontro aperto con la Regione Lazio: «Qui ognuno si deve assumere le sue responsabilità - aggiunge il presidente del Consorzio - ci dicano se Giuliano di Roma non va bene, ma ci indichino un’alternativa. Lo stesso discorso vale per i sindaci dei paesi vicini. Non si può fare campagna elettorale su problemi così seri».


Sabato 24 Marzo 2001

Giuliano di Roma/Il Comune ritira la delibera di esproprio dell’area destinata alla discarica di sovvalli
Rifiuti, il blocco ferma il sopralluogo
Fardelli: «I rilievi sul sito comunque si faranno subito». Sale la tensione

di MARZIA FELICI

Sembra senza fine la vicenda dei rifiuti a Giuliano di Roma. L’altra sera si è tenuto l’ennesimo Consiglio comunale sul tema discarica. A sorpresa si è deciso di annullare la delibera dello scorso febbraio con la quale il Comune aveva avviato la procedura di esproprio del terreno destinato ad accogliere un sito di stoccaggio di sovvalli. L’occupazione sarebbe dovuta avvenire lo scorso 20 marzo, ma, a causa di errori nell’iter procedurale, l’amministrazione comunale di Giuliano ha preferito revocare l’atto evitando a questo punto la discussione del ricorso al Tar del proprietario del terreno. «Abbiamo deciso di sanare la situazione per evitare un parere negativo - ha dichiarato il sindaco di Giuliano, Antonio Torella - e adesso vedremo il da farsi». Qualche giorno fa la Giunta comunale ha avuto un incontro sulla vicenda rifiuti con la commissione Ambiente della Regione Lazio e, da indiscrezioni, sembrerebbe che abbia ottenuto un eventuale revisione di tutti quei siti tra i quali la commissione tecnica provinciale ha ritenuto come più idoneo quello di Valcatora. Intanto nel presidio la tensione rimane alta. Ieri mattina si attendevano i tecnici del Consorzio Basso Lazio incaricati di fare i rilevamenti sul terreno su cui dovrebbe sorgere il sito ed un gran numero di persone si è radunato a Valcatora per evitare il loro passaggio. Si teme infatti che questo possa essere l’atto conclusivo della vicenda e che, una volta fatti i prelievi, si proceda con la realizzazione della discarica. L’attesa è stata però vana perché il presidente del Consorzio Basso Lazio, Cesare Fardelli, ha comunicato, in tarda mattinata, che il sopralluogo non ci sarebbe stato. «Ho ritenuto opportuno rinviare il sopralluogo - ha affermato Fardelli - ma entro un paio di giorni i tecnici del Consorzio si dovranno necessariamente recare a Valcatora. Non possiamo più perdere altro tempo, è arrivato il momento di procedere».
Commentando quanto sta accadendo a Giuliano, Fardelli ha affermato: «Mi sembra che su questa vicenda si sia creata un po’ troppa confusione. La gente deve capire che il sopralluogo servirà a chiarire se il sito di Giuliano è idoneo. Ho invitato i comuni interessati a nominare tecnici di parte per assistere ai prelievi della Commissione tecnica, ma, invece di apprezzare questa disponibilità, ci chiedono di revisionare tutti i siti non rendendosi conto che ciò non compete al Consorzio. Bisogna capire che le indagini potrebbero anche andare a vantaggio di Giuliano. Infatti se non si rileveranno le condizioni necessarie per la realizzazione del sito, se ne dovrà individuare un altro».


Giovedì 22 Marzo 2001

Impianto di San Vittore del Lazio/L’amministratore: «Smaltiremo solo il quaranta per cento dei materiali di Colfelice»
Rifiuti, prove per l’inceneritore
Partirà entro aprile, dopo il rodaggio: brucerà gli scarti del riciclaggio

di MARCELLO GELFUSA

Il termocombustore? Entrerà in funzione tra poco meno di un mese. Entro la seconda metà di aprile, infatti, l'impianto per l'incenerimento dei rifiuti ubicato a San Vittore del Lazio comincerà a bruciare l'immondizia trattata in uscita dallo stabilimento per il riciclaggio dei rifiuti solidi urbani di Colfelice. «Ma non tutti i sovvalli prodotti dall'impianto di Colfelice - precisa Lamberto Custodi, amministratore delegato della Eall, società che ha investito novanta miliardi per la realizzazione del termovalorizzatore - potranno essere bruciati a San Vittore: bensì, solo quella parte di rifiuti trattata classificata come combustibile; che generalmente si aggira intorno al 40% dell'immondizia in uscita da Colfelice».
Attualmente, il termocombustore è in una fase di messa in marcia: si trova cioé in un periodo di prova, in cui vengono effettuate prove a freddo e poi a caldo. Successivamente si procederà con le prove di collaudo; che consisteranno nel bruciare quantitativi, dapprima piccoli e man mano sempre più grandi, di rifiuti combustibile. «Si tratta - spiega Custodi -, di una procedura che ci consentirà di controllare il corretto funzionamento dell'impianto in tutte le condizioni». Poi, nel giro di due o tre mesi, l'inceneritore funzionerà a pieno regime.
Ma, secondo il responsabile della sezione cassinate dell'associazione ambientalista "Italia nostra", Angelo Spallino, l'entrata in funzione del termocombustore di San Vittore del Lazio non è necessaria per risolvere il problema dei rifiuti: «E' sufficiente attivare una raccolta differenziata seria e capillare; la selezione a monte è, infatti, l'unica maniera valida per gestire il problema rifiuti». Ma separare l'immondizia prima che vada a finire nei cassonetti, è, a detta di Spallino, solo la prima delle cose da fare. «Sarà necessario anche riconvertire la struttura di Colfelice (che sino ad ora non ha selezionato e recuperato praticamente un bel nulla) ad impianto di trattamento delle materie prime recuperate; che affluiranno separatamente, senza inquinare e senza produrre cattivi odori. Inoltre, far affluire i rifiuti già con la separazione a monte della frazione umida dalla secca, sarà garanzia per la produzione di un compost (terriccio da utilizzare come fertilizzante in agricoltura) di prima qualità. In seguito bisognerà ponderare, una volta verificato l'iter autorizzativo e la valutazione di impatto ambientale del termocombustore, la possibilità di far affluire i veri sovvalli o alla struttura per l'incenerimento dei rifiuti o ad una discarica». «Ma, seguendo una procedura corretta, basata su raccolta differenziata a monte e buon funzionamento dell'impianto per il trattamento delle immondizie - conclude il responsabile cassinate di "Italia nostra" -, rimarrebbe ben poco da smaltire; e, lo stoccaggio in discarica di tali rimanenze, costituirebbe, a parer mio, un male infinitamente minore che afferirle al termocombustore».

Giovedì 22 Marzo 2001

LO STABILIMENTO DI RICICLAGGIO RIACCENDE I MOTORI

Colfelice riparte e tampona l’emergenza

Da martedì a mezzogiorno i trecento motori dell'impianto di smaltimento di Colfelice hanno ripreso a macinare le tonnellate di rifiuti provenienti dai comuni ciociari. Una novità che risolve, almeno in parte, l'emergenza che si protrae ormai da almeno due mesi per la mancanza di una discarica per i sovvalli, cioè gli scarti che vengono fuori dopo le operazioni di ricilaggio e trattamento dei rifiuti solidi urbani.
Vi portano i rifiuti la maggior parte dei comuni, mentre fino ai primi di aprile una ventina di comuni del nord della provincia scaricheranno nell'impianto di Colleferro per un totale di circa 200 tonnellate al giorno. «Fino al 6 aprile - afferma il presidente del consorzio, Cesare Fardelli - i sovvalli saranno depositati insieme alle balle trattate nella discarica provvisoria di Frosinone, ma siamo in attesa degli esiti degli accertamenti geologici da parte della commissione tecnica dell'area prescelta per la discarica definitiva nel Comune di Giuliano di Roma. Se non ci saranno problemi tecnici la discarica verrà attivata subito per risolvere l'emergenza rifiuti che va avanti da troppo tempo».
Fardelli conta di risolvere l'emergenza entro un paio di mesi, il tempo di attivare la discarica definitiva che potrebbe essere quella di Giuliano di Roma, anche se non ancora non tramonta l’ipotesi di un sito alternativo a quello di Giuliano. Ad aprile, poi, dovrebbe partire l'inceneritore di San Vittore del Lazio, attualmente nelle fasi di rodaggio.

La discarica dei sovvalli di Pignataro, invece, sarà bonificata e il comune avrà un risarcimento compensatorio da parte della Reclas. «Con l'attivazione di una discarica e con il funzionamento del termocombustore - sostiene Fardelli - verrà risolto per sempre il problema dei rifiuti per troppo tempo trascurato e mai avviato a soluzione in maniera definitiva».

D.Tor.


Lunedì 19 Marzo 2001

IL SINDACO

Francesco Scalia: «Questa vittoria sarà di stimolo per lo sport locale»

«Che grande soddisfazione! Ho gioito con i calciatori, con il tecnico, con i dirigenti, con i collaboratori, insomma con tutta la società, per questa bellissima vittoria che dà lustro alla nostra città. E certamente sarà di stimolo per altre iniziative sportive». Il sindaco di Ferentino e presidente della Provincia, Francesco Scalia, ieri era allo stadio per il "Promotion-Day". Quando è scoppiata la festa, anche per lui ci sono stati baci, abbracci, "docce" di champagne. I giocatori lo hanno addirittura issato trionfalmente sulle spalle a colpi di "hurrà". Il primo cittadino è felice, soprattutto perchè il successo della squadra amaranto arriva a cancellare l’amarezza di quattro anni fa. «Nel 1997, a seguito della retrocessione, il calcio a Ferentino rischiò di scomparire - ricorda Scalia - Si ipotizzò pure la vendita del titolo sportivo. L’Amministrazione Comunale fece la sua parte, mobilitandosi affinchè si formasse una cordata di imprenditori: quei personaggi cui è legata la riscossa». Con la serie D in tasca, si pensa al futuro. «La vittoria è giunta con 6 giornate d’anticipo e 20 punti di distacco sulla seconda, un record - dice il sindaco - Significa che la nostra squadra era di un’altra categoria rispetto alle avversarie e che può fare bene anche nel campionato successivo».


Domenica 18 Marzo 2001

Nella discarica di via le Lame
A Frosinone i rifiuti di mezza Ciociaria

Un centro di stoccaggio per i rifiuti secchi, nella discarica di via Le Lame a Frosinone, in appoggio alla discarica di Colleferro, nella quale, intanto, continuano a confluire i rifiuti della Ciociaria. Il tutto per un mese e mezzo al massimo, nell’attesa che vadano avanti le analisi per il sito di Valcatora, a Giuliano di Roma. La novità è arrivata, ieri mattina, con una ordinanza, che riapre, sia pure a tempo determinato, la discarica di Frosinone, del presidente della Provincia, Francesco Scalia. Il quale ha precisato che si tratta di «una soluzione assolutamente provvisoria. Contiamo di reggere, per qualche settimana». Scalia ha anche commentato, con una certa ironia, le reazioni del sindaco di Frosinone, Domenico Marzi, che aveva dichiarato di essere pronto a ricorrere al Tar. «Vorrei vedere qualcuno che, finora, si è dichiarato soddisfatto sulla questione dei rifiuti in Ciociaria», ha concluso il presidente della Provincia. Il progetto è stato, poi, illustrato nei dettagli dall’assessore all’Ambiente, Antimo Simoncelli: «Il centro di stoccaggio di via Lame servirà per i rifiuti secchi; mentre nella discarica di Colleferro andranno gli altri tipi di rifiuti. Contiamo di andare avanti per almeno un mese e mezzo, cercando di scontentare il minor numero possibile di persone».
«La discarica la gestiremo noi - precisa Cesare Fardelli, presidente del consorzio del Basso Lazio -. L'emergenza sarà destinata a durare per 20 giorni circa (l’ordinanza è stata emessa fino al sei aprile), ma Frosinone è in grado di sopportare il carico che sarà di 250/300 tonnellate di balle al giorno. Stamattina (ieri, ndr) i nostri tecnici si sono recati sul posto per un sopralluogo. Apporteremo delle migliorie, a nostre spese, dopodiché entro cinque giorni contiamo di cominciare a portare il materiale».


R.Cal. e P.Car.

Mercoledì 14 Marzo 2001

Vertice a Roma tra gli amministratori provinciali e l’assessore Verzaschi. Escluso l’utilizzo della discarica di Malagrotta
Rifiuti, ora si va a Colleferro
Dalla Regione l’ennesima proroga: ma solo per ventuno giorni

di PAOLO CARNEVALE

Una proroga di ventuno giorni per l’uso della discarica di Colleferro. Sufficiente però a smaltire appena duecento delle seicento tonnellate giornaliere che rappresentano la produzione di spazzatura dei novantuno comuni della provincia di Frosinone. A fronte di questo, la ricerca di un posto in cui far arrivare il resto dei rifiuti del territorio. Una ricerca ancora ieri caratterizzata da forti difficoltà, visto che fino al tardo pomeriggio il presidente della Provincia, Francesco Scalia ha continuato a trincerarsi dietro una sfilza di «stiamo lavorando, ma non possiamo ancora dire nulla al riguardo». Insomma, nonostante le molteplici assicurazioni al riguardo, tra pochi giorni rischia di essere ancora emergenza rifiuti in provincia. Non sono mancati momenti di tensione ieri nella riunione fiume tenutasi alla Regione dopo la scadenza delle concessioni provvisorie per l’uso delle discariche di Colleferro e di Malagrotta avvenuta sabato scorso.
E mentre si continua a temporeggiare (grazie alle proroghe) ecco che la soluzione di Giuliano di Roma come sede della discarica provinciale resta al momento l’unica percorribile per risolvere, definitivamente, l’annoso problema dei rifiuti. «Ma attenzione - precisa Cesare Fardelli, presidente del Consorzio dei Comuni per la raccolta dei rifiuti - sul sito di Giuliano di Roma eseguiremo ogni accertamento affinché non venga minimamente messo in pericolo l’ambiente circostante».
«E, si badi bene - precisa Rosettano Navarra, responsabile della società che ha acquistato l’area - vi assicuro che trattandosi di rifiuti inerti (cioè già trattati dall’impianto di Colfelice) non emaneranno alcun cattivo odore. Molto più pericolosi, invece, sono i segnali di altre società che, da fuori provincia, sono ora fortemente interessati al servizio».
Ieri sera, dopo l’incontro con gli amministratori ciociari, Marco Verzaschi, berlusconiano responsabile dell’Ambiente del Lazio, ha commentato: «Abbiamo anzitutto concesso alla Provincia una proroga di 21 giorni per l’utilizzo della discarica di Colleferro, di fatto raddoppiando le richieste arrivate dall’amministrazione provinciale, e mostrando dunque una certa accondiscendenza rispetto alle loro esigenze». Una misura che però non basta certo a risolvere il problema. «No di certo- ha proseguito Verzaschi-. Se non altro perché al massimo, la discarica di Colleferro può consentirci di smaltire duecento tonnellate al giorno di rifiuti. Per il resto bisognerà trovare una soluzione». Sulla stessa linea il collega provinciale Antimo Simoncelli. «Purtroppo non siamo riusciti ad andare oltre la proroga per Colleferro. Stiamo cercando un altro sito dove poter smaltire i rifiuti in esubero, ma finora non c’è stato nulla da fare». In mancanza di un miracolo insomma, tra qualche giorno potrebbero esserci ancora seri problemi sul territorio.

Mercoledì 14 Marzo 2001

FARDELLI

«Pool di tecnici
a Giuliano»

Un coordinamento di tecnici regionali, provinciali e comunali, raccolti in una unica commissione con poteri ampi. Il tutto per poter gestire al meglio e nel più breve tempo possibile il delicato lavoro di analisi necessaria a dire una parola definitiva sulla eventualità della creazione di una discarica nel sito della Valcatora, nel comune di Giuliano di Roma. Lo ha reso noto durante una pausa dei lavori di ieri il presidente del Comitato raccolta rifiuti del Basso Lazio Cesare Fardelli. «Su mia richiesta, la Regione ha acconsentito a creare una commissione unitaria per le analisi relative al problema della idoneità del sito della Valcatora. Tecnici comunali ed esperti regionali creeranno un organo unitario che potrà lavorare in modo coordinato per far andare avanti al meglio il lavoro».


Martedì 13 Marzo 2001

Chiesta nuova proroga alla Regione   
Rifiuti: la Provincia
prende tempo,
intanto Navarra accusa

E’ stato rinviato a stamattina l’incontro che avrebbe dovuto tenersi presso l’assessorato all’Ambiente della Regione Lazio per trovare una soluzione definitiva al problema della spazzatura, diventato ancora una volta di stretta attualità dopo che sabato scorso sono scaduti i termini concessi per l’utilizzo provvisorio delle discariche di Colleferro e Malagrotta. Da qualche giorno infatti la Reclass, ditta che aveva gestito il servizio di stoccaggio rifiuti quando era ancora in funzione nel centro di Colfelice (poi chiuso per l’esaurimento della discarica di Pignataro in Garan), sta preparando per la Provincia una bozza di progetto che dovrebbe servire le esigenze del territorio frusinate almeno per i prossimi cinque sei mesi. Progetto che appunto stamattina dovrebbe essere consegnato e discusso in Regione. «Ecco perché abbiamo deciso di posticipare la seduta - ha detto ieri pomeriggio l’assessore provinciale all’Ambiente Antimo Simoncelli: non avrebbe avuto senso riunirci visto che il progetto non era ancora del tutto pronto». Nel frattempo, Simoncelli ha reso noto la «richiesta per una proroga per l’uso della discarica di Colleferro. La richiesta è per un allungamento di 15 giorni rispetto ai tempi di utilizzo accordatici.
Intanto, sulla vicenda prende posizione anche Rosettano Navarra, proprietario della società che ha acquistato il terreno destinato, fino ad oggi, ad ospitare lo stoccaggio dei rifiuti. Con una nota, l’imprenditore getta pesanti ombre sia sui comitati che non vogliono la discarica a Valcatora, sia sulle istituzioni. Ipotizza «possibilità di altri interessi», l’amministratore della spa, che nel comunicato ripercorre le vicende del sito di Giuliano: «La Navarra spa ha acquistato legalmente e legittimamente il terreno per uno stoccaggio provvisorio, non ne era proprietaria al momento dell’individuazione da parte della commissione provinciale e certamente non ne poteva influenzare le valutazioni. Tutto si è complicato, ed ha preso altre strade, meno lineari, quando la Navarra spa ha acquistato il terreno, certo non per destinarlo a verde pubblico, ma agli scopi per i quali era stato individuato. E’ un caso che solo dopo il cambio di proprietà sono iniziati i problemi. A chi fa comodo gettare nel caos dei rifiuti l’intera provincia di Frosinone? Chi c’è dietro i comitati spontanei? Perché le istituzioni sembrano confuse e latitanti? Stiamo smettendo di credere alla buona fede, ma sapremo far valere le nostre ragioni, dando mandato al nostro ufficio legale di difendere i nostri interessi. Non è detto che le istituzioni o i presunti comitati spontanei abbiano più ragione di un serio imprenditore o che non abbiano nulla da nascondere!».


Lunedì 12 Marzo 2001

Intanto continua la polemica tra Forza Italia e l’assessore Simoncelli sulla scelta del sito provvisorio di Giuliano
Emergenza rifiuti, oggi si decide
Vertice tra Regione e Provincia per scongiurare il blocco della raccolta

Si decide oggi, con una riunione a Roma, sulla questione dell’emergenza rifiuti che da settimane sta attanagliando la provincia di Frosinone dopo la chiusura del centro di stoccaggio di Colfelice, a sua volta successivo all’esaurimento della discarica di Pignataro Interamna. Dopo la scadenza,sabato scorso, del periodo concesso alla amministrazione provinciale di Frosinone per l’utilizzazione delle discariche di Colleferro e di Malagrotta, che aveva permesso di tamponare l’emergenza, stamattina infatti regione e provincia dovrebbero arrivare ad una soluzione provvisoria, della durata di 5-6 mesi. Il tempo di completare l’iter previsto per le analisi della zona di Valcatora, in località Giuliano di Roma, finora in cima alla lista dei siti indicati per una possibile nuova discarica provinciale definitiva. Venerdì scorso l’unica cosa certa era solo la possibile proroga di 3-4 giorni per l’utilizzo della discarica di Colleferro, più grande rispetto a Malagrotta. Oggi dovrebbe arrivare qualcosa di più certo. Nell’attesa di una schiarita, il panorama politico circostante è stato riscaldato ieri mattina da due dichiarazioni non certo concilianti di due esponenti locali di Forza Italia.
Per primo si è espresso Tullio Sperduti, esponente di FI di Giuliano di Roma, che in merito alle indicazioni finora fornite dalla amministrazione provinciale riguardo al suo comune, ha maliziosamente ipotizzato che « L’urgenza della ordinanza derivi non da motivazioni obiettive, ma dall’esigenza di giustificare con carenti certificazioni e relazioni una iniziativa di cui non sono ancora chiare le cause immediate e permanenti». Un atteggiamento considerato da Sperduti « Assurdo ed irrazionale». Che, non a caso ha provocato la opposizione « Spontanea e decisa» di tutta la popolazione dei giulianesi. A Sperduti si è accodato poi Virgilio Panici, altro esponente provinciale di Fi, con quattro domande rivolte all’assessore provinciale all’ambiente Antimo Simoncelli. Domande rivolte a capire 1) perchè l’ordinanza della Valcatora sia stata emanata sui due piedi senza alcun atto di merito circa le valutazioni di idoneità dei siti preposti; 2) quale sia il vero rapporto tra l’amministrazione provinciale e la Navarra Spa; 3) perchè analisi simili a quelle riservate a Giuliano non siano state applicate anche agli altri undici siti indicati a suo tempo dall’amministrazione provinciale; ed infine 4) perchè l’amministrazione provinciale abbia ignorato lo studio sulla possibile utilizzazione delle cave dismesse da lei stessa a suo tempo commissionato. Domande alle quali l’assessore Simoncelli non ha vouto rispondere, riservandosi una replica scritta allo stesso Panici. Un riserbo non totale però visto che lo stesso Simoncelli non ha voluto rinunciare a togliersi qualche sassolino dalla scarpa; « Si tratta- ha deto a proosito delle interpellanze di sperduti e di panici- di parole che nascondono una sostanziale ignoranza dei fatti. Alla provincia non è mai spettato l’obbligo di fare delle analisi approfondite dall’inizio, ma solo una valutazione preliminare sui siti possibili. C’è una delibera alla quale ci siamo attenuti in maniera letterale. Il resto sono chiacchiere strumentali alle quali a suo tempo sapremo come rispondere; perchè non si possono continuare a dire cose del genere sul nostro operato» ha concluso l’assessore diessino all’ambiente.

P. Car.


Sabato 10 Marzo 2001

GIULIANO DI ROMA, VERTICE NEL PRESIDIO

«Tranquilli, nessun blitz per aprire la discarica»
Fardelli rassicura, ma la commissione Ambiente della Provincia è contraria al sito di Valcatora

di MARZIA FELICI

«Non è necessario che restiate qui giorno e notte perché non faremo certo un blitz per realizzare la discarica. Prima di installare un sito di stoccaggio a Valcatora faremo tutti gli accertamenti necessari per essere sicuri dell’idoneità del sito». Ha esordito così Cesare Fardelli, presidente del consorzio Basso Lazio, alla tavola rotonda di ieri pomeriggio a Giuliano di Roma in contrada Valcatora.
Fardelli ha cercato di rassicurare i tanti manifestanti che da più di un mese piantonano il terreno in questione, sottolineando, durante il suo intervento, l’importanza della nomina di una commissione tecnica mista che porterà, nei prossimi giorni, al riesame del sito di Giuliano. Ha riconfermato «la disponibilità ad agire nel migliore dei modi e per il benessere dei giulianesi». Oltre al presidente del consorzio Fardelli erano presenti a Valcatora anche i membri della commissione Ambiente ed Agricoltura della Provincia. La commissione ha voluto questa riunione sul posto per esprimere il proprio parere, negativo, sulla decisione presa lo scorso ottobre dalla commissione tecnica provinciale di realizzare una discarica a Giuliano di Roma. La commissione, dopo essersi recata sul terreno in questione ed avere fatto un sopralluogo, accompagnata dai sindaci di Giuliano, Antonio Torella, e Prossedi, Franco Folli, e parte dell’Amministrazione comunale di Villa Santo Stefano, analizzando anche reperti archeologici visibili nella zona, si è riunita nello stand del presidio. Durante la riunione i membri della commissione hanno chiesto la revoca dell’ordinanza ed il riesame del sito. Molti si sono espressi a favore di un riesame comparato con tutti i siti presi inizialmente in considerazione dalla Provincia. Inoltre si è colta l’occasione per presentare alla commissione nuove documentazioni, come quella sulla grotta degli Ausi. L’arrivo della commissione a Valcatora non è stata però una sorpresa per le tante persone presenti sul posto. Infatti la Provincia già in mattinata aveva dato notizia al Comune di questa visita. L’accoglienza è stata cordiale, nonostante la tensione che di giorno in giorno cresce, segno della grande correttezza con cui i giulianesi continuano a protestare.
«Non potevamo che essere ospitali con i membri della commissione, perché, nonostante la posizione che ricoprono ci danno il loro appoggio - commentano alcuni manifestanti - siamo gratificati dal fatto che la commissione abbia deciso di portare avanti questa linea di azione. Speriamo che il suo appoggio ci possa aiutare a scongiurare il pericolo della discarica. Intanto aspettiamo con ansia il 5 aprile per conoscere l’esito del ricorso al Tar».


Venerdì 9 Marzo 2001

Proroga per pochi giorni a Colleferro
Rifiuti, di nuovo vicini
all’emergenza:
lunedì summit decisivo

di PAOLO CARNEVALE

Una conferenza di servizi prevista a Roma lunedì mattina, destinata a cercare una soluzione della durata di 5-6 mesi. Intanto è scattata una proroga di qualche giorno al massimo, per la discarica di Colleferro, fino ad ora utilizzata insieme alla discarica di Malagrotta (per la quale invece non dovrebbero esserci altre proroghe), per tamponare l’emergenza rifiuti dopo la chiusura di Colfelice. Queste le novità di rilievo emerse ieri mattina al termine della riunione che per ore ha visto riuniti intorno allo stesso tavolo l’assessore regionale all’ambiente Marco Verzaschi (FI), quello provinciale Antimo Simoncelli (Ds), e il presidente del Consorzio rifiuti del basso Lazio Cesare Fardelli. Una riunione resasi necessaria in seguito alla scadenza dei termini concessi dai rispettivi sindaci per l’utilizzo delle discariche di Malagrotta e di Colleferro, che dopo la chiusura di Colfelice causata dall’esaurimento della capacità della discarica di Pignataro Interamna, avevano consentito di tamponare, consentendo lo smaltimento di circa 600 tonnellate al giorno di rifiuti, l’emergenza spazzatura diventata pressante per tutti i 92 comuni della provincia di Frosinone.
«Per Malagrotta non credo sia il caso di fare una proroga. E’ realistico pensare che si possa fare a Colleferro. In ogni caso, lunedì mattina ci aspettiamo che la Provincia faccia una proposta per migliorare la situazione», ha detto Verzaschi. Al quale ha risposto subito Antimo Simoncelli: «Ci vedremo lunedì. Ma è bene che la Regione sappia che la soluzione non può arrivare solo da una nostra illuminazione, ma da un lavoro concertato. Al termine della riunione di oggi siamo rimasti in contatto, ed in queste ore stiamo chiamando i comuni della provincia, per sapere se c’è qualche amministrazione che ha la disponibilità di una discarica per tamponare il problema». Una soluzione che sarà comunque temporanea, perchè intanto si va avanti sulla strada del progetto di Giuliano di Roma, dove dopo una prima serie di analisi era stato individuato il sito per una nuova possible discarica provinciale. «Riguardo alla vicenda di Giuliano c’è al lavoro una apposita commissione - ha spiegato ancora Simoncelli -, che sta valutando attentamente la situazione facendo analisi, carotaggi, e quant’altro. Solo dopo la conclusione di queste analisi si vedrà quale sia la portata di quel progetto, e solo dopo decideremo cosa fare». E mentre la Camera dei deputati fa sapere di aver stanziato 35 miliardi per la bonifica delle discariche dismesse in provincia (circa 8 miliardi per gli interventi più urgenti nel prossimo triennio), ieri mattina è arrivata a Giuliano la notizia della proroga per la discussione del ricorso al tar presentato dai cittadini contro la discarica. La data prevista è ora il 5 aprile. Nell’attesa circa 1300 abitanti della città hanno scritto una lettera al presidente della repubblica per denunciare un «Presidente della provincia che da alcuni giorni ci ha gettato nella disperazione».


Giovedì 8 Marzo 2001

Emergenza rifiuti/Domani scade la proroga per scaricare a Malagrotta. Navarra assicura: tuteleremo l’ambiente
A caccia di vecchie discariche
Il sito di Giuliano di Roma non è pronto, la Provincia cerca le alternative

Scade domani l’ordinanza regionale con cui la provincia di Frosinone poteva scaricare i suoi rifiuti a Malagrotta. Se la Regione non la rinnoverà, potrebbe aprirsi l’ennesimo capitolo dell’emergenza rifiuti in Ciociaria. Il sito di Giuliano di Roma infatti ancora non è pronto. «Come avevamo promesso - spiegano l’assessore provinciale all’Ambiente Antimo Simoncelli e il presidente del Consorzio dei Comuni, Cesare Fardelli - stiamo mettendo in piedi la commissione che dovrà fare tutti gli accertamenti per garantire la sicurezza del sito. Intanto stiamo cercando una soluzione alternativa in tempi rapidi». Una delle strade potrebbe essere l’utilizzazione delle vecchie discariche comunali, ancora non bonificate. Il presidente della Provincia, Francesco Scalia conta decisamente su un’altra ordinanza da parte della Regione per Malagrotta. «La Regione - dice -una mano sulla coscienza dovrà pur mettersela, visto che non è stato possibile realizzare la discarica provinciale per mancanza del piano regionale dei rifiuti». Insomma, al momento Giuliano di Roma è l’unica, seria, strada percorribile. «In fondo - precisa Rosettano Navarra, che dovrà gestirla - ho sempre garantito tutti gli accertamenti per la tranquillità del paese. E vi assicuro che i rifiuti compattati (i sovvalli) non sono né pericolosi, né emanano alcun cattivo odore. Basta andare a Pignataro (dove c’era la precedente) per rendersene conto)».
«E’ vero - aggiunge l'ingegner Fabio Baldaccini, esperto del settore- Nell'area scelta saranno depositati i sovvalli, cioè i rifiuti già trattati nell'impianto di Colfelice, con basso contenuto di ossigeno, disidatrati e avvolti in involucri di polietilene. Non ci saranno pericoli d'incendio ( i rifiuti saranno "conservati" a una temperatura inferiore ai 40º) né il problema dei cattivi odori - rassicura Baldaccini- e quindi non ci sono al momento motivi per temere conseguenze negative. Non solo: -dice ancora il professionista- sono state prese tutte le precauzioni per evitare anche liquidi di percolazione».

 


Mercoledì 7 Marzo 2001

Giuliano di Roma/Dopo le proteste e il picchettaggio dell’area di località Valcatora, riprende la trattativa
Discarica, scattano nuovi accertamenti
Accordo tra Consorzio e sindaci: formata un’altra commissione

di MARZIA FELICI

Si continua a discutere sulla possibilità di realizzare un sito di stoccaggio dei sovvalli provenienti da Colfelice a Giuliano di Roma nella contrada Valcatora. In Questura alla presenza del presidente del consorzio del Basso Lazio, Cesare Fardelli, sono stati convocati i sindaci di Giuliano, Antonio Torella, Prossedi, Franco Solli, e Amaseno, Eligio Ruggieri, e una rappresentanza del comitato cittadino di protesta che da un mese piantona la zona. Il risultato raggiunto è stato un accordo tra Fardelli e i tre sindaci per la creazione di una commissione tecnica mista che riesamini il sito di Valcatora per valutarne l’idoneità.
Come spiega Elena Agostini, rappresentante del comitato spontaneo «abbiamo insistito per ottenere un riesame di tutti i siti, ma non abbiamo ricevuto risposte concrete in questo senso. Comunque abbiamo ottenuto qualcosa: nella commissione ci dovranno essere quattro tecnici di fiducia dei comuni. Abbiamo infatti chiarito che l’arrivo di una commissione per il riesame del sito sarebbe bene accolta da tutti noi se ne facessero parte persone di cui ci fidiamo e quindi non ci sarebbero ostacoli per il sopralluogo». I nominativi dei tecnici voluti dai tre comuni sono in parte già noti: l’ingegner Antonio Aprea (che nei mesi scorsi ha redatto la relazione tecnica sul sito per il comune di Giuliano), il geologo Massimo Pietrantoni (che ha redatto uno studio geomorfologico e idrogeologico sul sito sempre per il comune di Giuliano), l’architetto Patrizio Colafranceschi e un tecnico di fiducia che sarà nominato, di comune accordo, dai comuni di Prossedi Amaseno.
Il presidente del consorzio Basso Lazio, Fardelli, ha commentato: «L’accordo raggiunto con i sindaci è il segno della nostra disponibilità a realizzare il sito di stoccaggio a Giuliano solo se ci sono i presupposti per farlo. Sto istituendo una commissione che faccia tutti gli accertamenti necessari per eliminare la contraddittorietà tra le relazioni tecniche presentate dalla provincia e dal comune di Giuliano e per questo sto pensando di farla presiedere da un membro superpartes della regione. Insieme al questore, al prefetto e al comandante dei carabinieri stiamo cercando di risolvere la questione nel migliore dei modi, anzi li devo ringraziare per la loro disponibilità e collaborazione».
Intanto nella giornata di ieri Virginio Panici di Forza Italia ha diffuso una lettera di denuncia sulla decisione di installare una discarica di rifiuti a Valcatura. Nella lettera Panici, dopo avere ricordato i numerosi appelli fatti al presidente della provincia Scalia da parte della Coldiretti, di Legambiente, dei sindaci e della popolazione di numerosi comuni della Valle dell’Amaseno, sollecita «tutti i consiglieri provinciali a sottoscrivere una mozione unitaria con cui impegnare la giunta alla revoca definitiva dell’ordinanza e allo studio ulteriore dell’allocaggio dei Rsu nelle cave dismesse opportunamente selezionate». Nella lettera Panici si chiede «se in nome di qualche altra emergenza la Navarra Spa non destini a Valcatora anche rifiuti speciali che la società è autorizzata a stoccare».


Domenica 4 Marzo 2001

Fino al 10 marzo, intanto, i rifiuti verranno portati a Malagrotta. Il presidente Scalia chiederà una proroga a Storace
«Strani intrecci tra Provincia e privati»
Il consigliere Salvati: «Discarica a Giuliano, sotto c’è qualcosa che non va»

di ELISABETTA BOTTONI

Un pericoloso intreccio tra istituzione e privati. E’ questo il sospetto del consigliere provinciale Antonio Salvati, sindaco di San Giovanni Incarico, intervenuto ieri mattina alla conferenza stampa tenuta dall’amministrazione provinciale sull’apertura della discarica di Valcatora, a Giuliano di Roma. Intendendo per istituzione l’amministrazione provinciale e per privati i fratelli Bruno e Rosettano Navarra (già proprietari del Frosinone calcio) che hanno acquistato il terreno di Giuliano di Roma, individuato per la realizzazione di una discarica provvisoria (sei mesi) che raccolga i sovvalli provenienti dall’impianto di riciclaggio di Colfelice. Un affare per i fratelli Navarra da diciotto milioni al giorno. «Se un privato spende quasi mezzo miliardo per comprare un sito, che si dice è destinato solo allo stoccaggio, c’è sotto qualcosa che non va». Affermazione che ha raccolto l’applauso di gente accorsa ad opporsi alla creazione del sito, tra cui i sindaci di Amaseno, Eligio Ruggeri, di Guliano di Roma Antonio Torella e di Prossedi Franco Solli. «Dietro i rifiuti c’è un giro d’affari di diverse decine di miliardi - ha aggiunto Salvati - ecco perché non mi stupirei se venisse fuori che c’è stato un accordo a monte tra l’amministrazione e i privati. Insomma, siamo sicuri che quello sarà solo un sito provvisorio?». Alle energiche dichiarazioni di Salvati così hanno risposto il presidente Francesco Scalia e l’assessore all’ambiente Antimo Simoncelli: «Denunciate le irregolarità, facendo nomi, se ne avete, senza fare insinuazioni». «La scelta di Giuliano non è politica, è tecnica - ha aggiunto Scalia -. Con l’emergenza rifiuti abbiamo dovuto emettere una ordinanza, seguendo le segnalazioni della Commissione che aveva indicato Giuliano il sito più idoneo». Segnalazioni fatte da una commissione formata da Università di Cassino, associazioni, assessorato. Per Antonio Salvati invece è tutto da rifare. «A partire dalla commissione, che dovrebbe essere costituita dai tecnici che rappresentano i Comuni dove ricadono i siti individuati perché non è chiaro a nessuno in base a quali criteri è stato scelto quel sito invece che un altro». Giuliano di Roma risulta prima di una classifica che comprende i Comuni di Sgurgola, Cassino, Falvaterra, Arpino, Pintecorvo, Paliano, Colfelice, Patrica, Ceccano, Vallemaio, Sant’Elia Fiumerapido.
Fino al 10 di marzo intanto, i sovvalli di Colfelice, saranno trasportati a Malagrotta e a Colleferro. «Abbiamo chiesto un incontro con Storace per un’ulteriore proroga», ha precisato l’assessore Simoncelli. Ma continuano le forme di protesta da parte della popolazione residente nell’area interessata dalla discarica, che ieri sera hanno organizzato una fiaccolata di protesta. L’ultima iniziativa riguarda la raccolta di firme di 10 sindaci dei Comuni vicini a Valcatora, del Wwf e dal presidente della XIII Comunità Montana: «Chiediamo un intervento per evitare i danni alla salute, alle risorse naturali ed al patrimonio idrico, paesaggistico e culturale».


Sabato 3 Marzo 2001

Scalia: «Mi dispiace per i residenti, capisco le loro ragioni, ma i rilievi tecnici confermano la nostra decisione»
«Discarica? Si farà a Giuliano»
Il presidente della Provincia e l’assessore Simoncelli: «E’ il sito giusto»

di PAOLO CARNEVALE

Presidente e assessore provinciali, nonostante contestazioni e fratture politiche, vanno avanti. La discarica si farà a Giuliano di Roma.
Si terrà intanto questa mattina alle 11.00, nel salone di rappresentanza dell’amministrazione provinciale di Frosinone, la conferenza stampa convocata dalla giunta provinciale capitanata da Francesco Scalia per mettere un punto fermo, illustrando tutto nei minimi particolari, sulla complicata vicenda della discarica di Giuliano di Roma. Arrivata, a quanto pare, alla svolta finale dopo il parere dato nei giorni scorsi dalla Sovrintendenza architettonica del Lazio e dal ministero dei beni culturali, in ordine al ritrovamenti di reperti archeologici nella zona di Giuliano. Un ritrovamento che, in un primo momento, era sembrato poter bloccare il progetto della discarica. Una esitazione rimasta in piedi fino al parere della suddetta sovrintendenza che l’altro ieri invece di fatto ha dato via libera. Si va dunque avanti, come hanno confermato tutti gli esponenti della giunta di centro sinistra di Frosinone, a partire dal suo presidente, Francesco Scalia: «La maggioranza va avanti comunque in relazione alle decisioni prese finora. Capiamo l’amarezza del Comune di Giuliano di Roma. Ma d’altra parte il sito per la discarica è stato individuato nella zona di Valcatora sulla base di una precisa analisi tecnica, e dunque confermiamo le nostre intenzioni». Scalia ne ha approfittato poi per dare ancora una volta una bacchettata all’amministrazione regionale del Lazio considerata restia a prendersi le proprie responsabilità. «Piuttosto non capisco - ha detto appunto Scalia - l’atteggiamento della regione, che finora si è sottratta ai propri doveri in materia. Sarebbe ora che anche da lì cominciasse ad arrivare qualcosa di più preciso». Considerazioni molto simili sono quelle arrivate anche da parte dell’assessore provinciale all’ambiente Antimo Simoncelli, nei giorni scorsi al centro di diverse polemiche sulla vicenda della discarica; «A rischio di essere monotono, non posso che confermare quanto detto dal presidente. Noi andremo avanti. Il che non vuol dire che è già deciso che la discarica si farà a Giuliano di Roma. Semplicemente, siamo convinti che la strada scelta finora, quella dell’indicazione di una serie di siti, primo fra tutti quello di Giuliano, e dell’attesa fiduciosa dei pareri dei tecnici, sia quella giusta».

Sabato 3 Marzo 2001

A VUOTO IL VERTICE CON IL TITOLARE DELL’AREA

Navarra invita, il comitato rifiuta

E' andato a vuoto l'incontro promosso dai fratelli Bruno e Rosettano Navarra, titolari della Navarra S.P.A. divisione ambiente per incontrare il comitato per il no alla discarica provinciale, provvisoria di Giuliano Di Roma. Nella conferenza di ieri sera indetta dai Navarra presso la sede della società, infatti, in rappresentanza del Comune Di Giuliano Di Roma era presente il solo consigliere di maggioranza ,ingegnere Antonio Gabrielli.
Quest'ultimo ha motivato l'assenza di amministratori e cittadini di Giuliano con il fatto che secondo i giulianesi, gli interlocutori, non sarebbero i fratelli Navarra proprietari dell’area dove dovrebbero sorgere il cnetro di stoccaggio, bensì l'Amministrazione Provinciale, unica responsabile del caos creatosi. Rosettano Navarra si è dichiarato dispiaciuto della mancata presenza dei rappresentanti del comitato per il no alla discarica dichiarando: "Mi dispiace che i cittadini continuino a declinare ogni tipo di confronto con noi. Volevo invitare una delegazione di cittadini per recarci insieme a Colfelice per verificare personalmente come avviene lo smaltimento dei rifiuti. Io capisco le paure dei cittadini però sono disponibile a preparare un progetto alternativo con la collaborazione di tecnici nominati dallo stesso comitato contrario alla raccolta dei sovvalli".


Venerdì 2 Marzo 2001

La discarica provinciale a Giuliano
Dietro-front del Ministero: nessun rischio archeologico

Cadono le ultime barriere erette dal comune di Giuliano di Roma per impedire la creazione della discarica provinciale. E nel frattempo Cesare Fardelli, presidente del Consorzio Basso Lazio (il consorzio costituito da Provincia e Comuni per il riciclaggio dei rifiuti della Ciociaria) cerca di evitare ogni conflittualità che, alla fine, potrebbe minare pericolosamente una situazione diventata esplosiva.
Come noto la Provincia (ascoltato il parere di una commissione di tecnici) ha individuato nella località Valcatora di Giuliano di Roma il sito per una discarica provinciale. Ma qualche giorno fa il ritrovamento nel terreno in questione di reperti archeologici aveva fatto pensare a un "freno" dei lavori. La stessa responsabile della Soprintendenza, Sandra Gatti, con lettera alla Regione, al Ministero e al Comune, aveva parlato «di zona ad alto rischio archeologico per la presenza di frammenti» del Paleolitico medio e dell’età Romana.
Ieri mattina il dietro-front. Il Ministero dei Beni Culturali ha infatti comunicato che, «Visionato il progetto presentato dalla "Navarra Spa" (che dovrà gestire la discarica, ndR) non emergono pericoli per i reperti archeologici della zona, in quanto il suddetto progetto non provocherà movimenti di terra». Praticamente una pietra posta sopra le speranze dei cittadini. Il comunicato del Ministero è stato una doccia fredda per il comune di Giuliano di Roma, che sperava in un suo intervento per bloccare la discarica. Come spiega l’assessore all’urbanistica del comune, Fabrizio Bruni, «Il ministero ci ha comunicato che, poichè i sovvalli saranno poggiati sul terreno e, dunque, non si procederà ad opere di escavazioni, non emergono pericoli per i reperti archeologici. Quindi non si avrà quel blocco dei lavori che noi tanto ci auguravamo».
Ma a Giuliano nessuno si arrende e, in attesa dell’esito del ricorso al Tar previsto per l’8 marzo, sta andando avanti la procedura di esproprio che dovrebbe portare all’occupazione del terreno della "Valcatora" il 20 marzo. Inoltre per domani è prevista una fiaccolata di protesta che partirà dal paese fino a raggiungere Valcatora.
«Per quel che mi riguarda - spiega Cesare Fardelli - i cittadini possono stare tranquilli. Il progetto andrà avanti solo se saranno rispettate tutte le condizioni per la tutela della zona. Di più non posso dire». Insomma, par di capire che Fardelli pretende massima trasparenza da tutte le parti. Non a caso ha chiesto alla ditta Navarra di allegare al progetto tutte le indagini geologiche e geomorfologiche del terreno. E se il sito di Valcatora non dovesse più avere i requisiti richiesti, è pronto ad esaminare altre ipotesi su altri Comuni.
Intanto domani la Provincia farà il punto della situazione in una conferenza stampa. Estremamente tranquillo, infine, si mostra Navarra: «Le polemiche di questi giorni non mi interessano. Farò di tutto per realizzare l’opera nella più totale trasparenza e nel rispetto dei cittadini».
E se ci fosse un ripensamento e il sito non dovesse essere più quello di Valcatora?
«Acquistando quel terreno, come imprenditore, ho ovviamente preso le mie precauzioni».


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