L’Ordine Ospitaliero di San Giovanni nasce attorno alla metà del XI secolo, quando alcuni mercanti e marinai italiani della Repubblica di Amalfi, ottennero dalle autorità musulmane il permesso di costruire a Gerusalemme una chiesa, un convento ed un ospedale, ove accogliere i pellegrini che si recavano in Terrasanta. Il fondatore pare sia stato un certo Mauro di Pantaleone (morto nel 1071) che, tra l'altro, aveva fondato un'ospedale simile anche ad Antiochia. Il termine "ospedale" va inteso come sinonimo di "ospizio"; anche se, ovviamente, venivano curati gli ammalati. Ben presto la medicina praticata dagli Ordini Ospitalieri divenne la più avanzata della Cristianità. Non sembri assurdo la presenza di una chiesa e di una comunità cristiana in una Gerusalemme facente parte dei territori Islamici. Non sempre ci fu contrapposizione tra le due Fedi. Ci furono anche dei periodi di tolleranza.

Quando nel VIII secolo D.C., gli Arabi, sull'onda della predicazione del nuovo Credo in Allah, si lanciarono alla conquista del Mediterraneo ed invasero le Province Orientali dell'Impero Bizantino (o Impero Romano d'Oriente), in molti di questi territori furono accolti come liberatori. Come in Egitto, ove la maggioranza della popolazione era cristiana ma non in linea con l'Ortodossia di Costantinopoli e quindi considerata eretica e perseguitata dalle Autorità Imperiali.

Sotto la Spada dell'Islam, invece, soprattutto nei primi tempi, agli appartenenti ai "Popoli del Libro", ovvero Ebrei e Cristiani, che non volevano convertirsi, potevano continuare a professare il proprio Credo, in cambio di una apposita imposta e dell’esclusione da ogni carriera e carica nell’amministrazione dei territori ormai assoggettati all’Islam. In pratica si diventava abitanti di serie B.

Il Califfo Omar, entrò a Gerusalemme senza spargimento di sangue, rispettò i luoghi sacri di Cristiani ed Ebrei, consentendo che continuassero i pellegrinaggi nella città che aveva visto il Martirio del Salvatore.

Non fu però sempre così. La lotta per il controllo della città era infatti continuata. Bisanzio aveva spesso cercato, senza riuscirvi, di rientrarne in possesso. Come si erano scontrate per essa, le due anime dell’Islam. I Sunniti, la maggioranza dei musulmani, e gli "eretici" Sciti. Nel 938 la Processione Cristiana della Domenica delle Palme venne assalita da fanatici sanniti, con tanto di morti e feriti ed addirittura fu appiccato il fuoco al Santo Sepolcro. Nel 966, lo stesso governatore della città aveva aizzato la popolazione islamica contro i cristiani, con il risultato di altri morti, tra cui il Patriarca Cristiano, ed altro incendio che aveva distrutto la Chiesa della Resurrezione. Poi, nel 1071, Gerusalemme era stata occupata dal Turcomanno semibarbaro Atzis che aveva sottoposto i suoi abitanti, sia musulmani che ebrei e cristiani, ad un duro regime tanto da scatenare, sei anni dopo, un rivolta repressa nel sangue che inondò anche le due Moschee di al-Aqsa e della Cupola della Roccia.

Ma la più spietata persecuzione anticristiana ed antiebraica della storia della Città Santa, simile a quelle promosse dagli antichi Imperatori Romani, fu quella scatenata dal folle Califfo al-Hakim, durata dal 996 al 1021, che portò alla distruzione del Santo Sepolcro nel 1009. Per i cristiani gerosolimitani rimasti, ridotti deliberatamente miseria dalle autorità musulmane, ci sarebbero voluti oltre quarant’anni per restaurarlo.

All'epoca dell'Ospedale degli Amalfitani i rapporti si erano rasserenati. Attorno alla chiesa, dedicata a San Giovanni Battista, da cui prese il nome,nacque quest'Ordine Ospitaliero, che si assunse quindi l'onere dell'assistenza dei Pellegrini.

La svolta nella storia dell'Ordine si ebbe all'epoca della cosiddetta Prima Crociata. (ricordiamo che il termine "crociata" è entrato in uso molto tardi. I contemporanei usavano il termine Passagium o Iter transmarinum. Inoltre la spedizione che nel luglio del 1099 portò alla conquista cristiana di Gerusalemme era stata predicata da Papa Urbano II, durante il celebre Concilio di Clermont-Ferrand, come una sorta di Pellegrinaggio Armato. Certamente non aveva in mente la conquista armata della città e la costituzione addirittura di un Regno di Gerusalemme). Protagonista fu un  Gerardo da Sasso (morto il 3 settembre del 1120), poi beatificato, che divenne il Primo Maestro dell'Ordine Giovannita.

Papa Pasquale II (...), nel 1113, riconobbe ufficialmente i Giovanniti come un vero e proprio Ordine Religioso, quindi 5 anni prima della nascita dei Templari ad opera di Ugo de Paynes, ecco perché viene considerato il più antico Ordine Monastico Ospitaliero-militare. Anche se esiste una differenza sostanziale tra i due. I Giovanniti sorsero principalmente come istituzione assistenziale e solo successivamente divennero anche un ordine militare. I Templari, invece, sin dall'inizio, nacquero come "forza armata", con lo scopo di proteggere i pellegrini e difendere Gerusalemme e gli altri Stati Cristiani in Terrasanta. Fu fra' Raimondo de Puy, successore nel 1120 di Gerardo da Sasso, a dare un aspetto militare all'Ordine per concorrere alla difesa dei Luoghi Santi. In breve tempo i Cavalieri Giovanniti costruirono una serie di fortezze e castelli lungo i confini degli Stati Cristiani in Terrasanta. Tra cui, il famosissimo Krak dei Cavalieri, ancora oggi esistente in Siria.

I Cavalieri erano comunque religiosi e assumevano i tre voti di Povertà, di Castità e d'Obbedienza. Indossavano mantelli neri e, come abbiamo visto, adottarono come stemma la Croce a coda di rondine della Repubblica Amalfitana, forse in ricordo del Beato Gerardo, ma anche perché la Croce a otto punte simboleggia le otto Beatitudini (viene, infatti, chiamata anche Croce delle Beatitudini, ed ha una notevole valenza simbolica in quanto inscrivibile e ricavabile dalla figura geometrica dell'Ottagono. Tutto ciò che ha a che fare con il numero otto ha profondi significati sacrali).

L'Ordine Giovannita si battè con coraggio ed audacia, anche in condizioni di inferiorità, al fianco degli altri Ordini, Templari, San Lazzaro e Teutonici e degli altri Crociati, contro l'Islam. Annoverando tra i suoi Cavalieri anche Martiri della Fede. Come quel nobile siciliano, Nicasio Burgio, che catturato dal Saladino, dopo la battaglia di Hattin nel 1187, venne decapitato per essersi rifiutato di rinnegare la Fede in Cristo, sebbene gli avessero promesso di aver salva la vita.

Caduta lo stesso anno Gerusalemme, questa ritornò ai cristiani grazie al Trattato di Pace del 1244 firmato da Federico II di Svevia. Ma l'effimera, seppur incruenta riconquista, non poteva fermare il corso della Storia. L'epopea delle Crociate volgeva al termine. Nel 1271, cadde il Krak dei Cavalieri, dopo un eroica resistenza dei della guarnigione di Giovanniti, che morirono tutti con le armi in pugno. L'Europa aveva ormai voltato le spalle ai correligionari in Terrasanta. Persa nelle sue guerre tra Regnanti e tra l'Impero ed il Papato, non inviava più spedizioni di soccorso. Solo San Giovanni d'Acri, il fortificato porto sul Mediterraneo resisteva ancora. Dentro si asserragliarono Templari, Teutonici e Giovanniti. Resistettero, finchè l'ultimo civile, l'ultima donna, l'ultimo bambino cristiano, non fu in salvo sulle navi delle Repubbliche Marinare Italiane. Poi, anche l'ultima torre crollò seppellendo gli ultimi eroici difensori.,

Ma la caduta dell'ultimo baluardo cristiano in Terrasanta non segnò la fine dei Cavalieri Giovanniti. Possedeva molte proprietà e beni in Europa ed in breve si riorganizzò, giungendo a conquistare l'Isola di Rodi nell'Egeo, trasformandosi da Cavalieri in abili marinai e fondando un vero e proprio sta indipendente. Dall'isola greca, ove assunsero la denominazione di "Cavalieri di Rodi", con le loro navi su cui sventolava la bandiera con la Croce bianca in campo rosso, continuarono la lotta contro la straripante potenza islamica. Soprattutto contro Turchi che puntavano addirittura alla conquista di tutta Europa. L'Ordine si batteva soltanto contro i Musulmani, e non incrociò mai le armi con altri Stati Cristiani, rimanendo neutrale nelle guerre che funestavano l'Europa.

I Cavalieri provenivano da tutta Europa, ed erano divisi per "lingue". Inizialmente furono sette; Provenza, Alvernia, Francia, Italia, Aragona, Inghilterra (con Scozia e Irlanda) e Alemagna. Nel XV secolo Castiglia e Portogallo si separarono dalla Lingua d'Aragona, costituendo l'ottava Lingua. Ogni Lingua comprendeva i Priorati o Gran Priorati, i Baliaggi e le Commende. L'Ordine era governato dal Gran Maestro e dal Consiglio, batteva moneta e intratteneva rapporti diplomatici con gli altri Stati.

Vera e propria spina nel fianco dell'Impero Ottomano, il Sultano Solimano il Magnifico decise di porre fine all'esistenza dei Cavalieri. Nel 1522 assalì l'isola di Rodi con circa settecento navi e duecentomila uomini. Nessuno dall'Europa accorse in aiuto dei Cavalieri, lasciati da soli a resistere per tutta la Cristianità. Il loro coraggio ed il loro valore, valsero l'ammirazione degli avversari che alla fine concessero ai Cavalieri di lasciare l'isola con gli Onori delle Armi.

I superstiti vagarono a lungo tra Candia (territorio Veneziano), la Sicilia, Civitavecchia, finchè l'Imperatore Carlo V d'Asburgo, dietro approvazione del Papa Clemente VII, concesse loro l'Isola di Malta.

Ma i Turchi non demordevano. Pochi anni dopo, nel 1565 attaccarono anche Malta. Tre mesi durò lo spaventoso assedio, i Cavalieri(che avevano di nuovo cambiato denominazione, assumendo quella "di Malta"), si difesero strenuamente guidati dal Gran Maestro fra' Jean de la Vallette (che darà al nome alla capitale dell'isola). Ci furono innumerevoli episodi di valore e d anche, si racconta, fenomeni soprannaturali. Alla fine , i Turchi sconfitti abbandonarono per sempre l'isola. Per loro era l'inizio della fine. Solo pochi anni dopo, nel 15714, venne la sfolgorante vittoria delle Forze Cristiane coalizzate nella battaglia navale di Lepanto, a cui parteciparono anche alcune navi dei Cavalieri di Malta, con il secolare vessillo rosso con la croce bianca. I Turchi saranno poi definitivamente fermati sotto le mura di Vienna nel 1683, grazie al carisma ed alla predicazione di un frate cappuccino italiano fra' Marco d'Aviano, che galvanizzà gli alleati (le maggiori potenze d'Europa, esclusa la Francia che parteggiava per i Turchi) guidandoli alla vittoria. Svaniva per sempre il sogno di piantare la Mezzaluna in Occidente. Anche per i Cavalieri di Malta iniziò un lento tramonto, nonostante il rispetto che ancora li circondava nel Mondo. A scacciarli dalla loro isola in mezzo al Mediterraneo fu, con la forza delle armi e della rapina, Napoleone Bonaparte nel 1798. I Cavalieri, fedeli alla loro Regola ed al loro codice d'onore di non levare armi contro altre Nazioni Cristiane, o reputate tali, non si difesero.

Nel 1800 gli Inglesi tolsero l'isola ai Francesi, ma nonostante che con il Trattato di Amiens del 1802 riconoscessero i Diritti dell'Ordine, questo non ritornò mai più a Malta.

Dal 1834 l'Ordine dei Cavalieri di Malta ha sede a Roma, ove possiede il Palazzo di Malta, in via Condotti 68, e la Villa di Malta sull'Aventino, che godono dell'extraterritorialità nei confronti della Repubblica Italiana.

agosto 2006

 

I Cavalieri Giovanniti e la Chiesa di San Giovanni in Silvamatrice

Alla ricerca del passato dimenticato

Storia della croce del Tau

 

da VillaNews:

Tracce di Cavalieri Medievali a Villa Santo Stefano 25ago.2006

 

www.villasantostefano.com

PrimaPagina  |  ArchivioFoto | DizionarioDialettale | VillaNews