MARCO FELICI: UNO STORICO ECCEZIONALE
 

Marco FeliciAvere come padre un uomo che la storia l'ha vissuta in prima persona, a fianco di alcuni dei protagonisti del '900, non poteva che scatenare la passione per la ricerca e gli studi sugli avvenimenti del passato. Stiamo parlando di Marco Felici, romano con genitori originari di Villa Santo Stefano e residente per sua deliberata volontà nel paesino lepino dal 2004.

Suo padre è quel Alfonso Felici che nel libro "Fighting Paisano" ha raccontato la sua incredibile storia. Papà Alfonso riceve molte lettere per via della pubblicazione sul nostro sito delle sue straordinarie avventure contenute nel libro. E Marco si presta volentieri a fare da segretario rispondendo ai tantissimi messaggi, come nella recente occasione di un alpino che "avendo divorato letteralmente il suo libro" (testuale), ha espresso il desiderio di incontrare il nostro eroe Alfonso Felici.

Da sempre Marco Felici è appassionato di storia e di tradizioni popolari, oltre al padre, suoi mentori sono stati personaggi di primo piano nella storiografia locale santostefanese e della Valle dell'Amaseno, come, giusto per fare alcuni nomi, Arthur Iorio e Don Amasio Bonomi. Dice infatti: "Sono appassionato di storia e tradizioni popolari da sempre (studi universitari, Antropologia, Etnologia...). Sono stato condizionato favorevolmente dal clima fecondo che traspira tra i muri di via San Pietro dove casualmente nello spazio di pochi metri sono vissuti Don Amasio Bonomi, Arthur Iorio ed Antonio Felici. Da costoro insieme al Maestro Ilio Petrilli ho appreso il rigore storico e insieme un enorme serie di valori che nel tempo sono sopravvissuti nel popolo di Villa. Ho intrattenuto con Arthur Iorio, fraterno amico di mio zio Antonio una lunga e devota corrispondenza fino quasi agli ultimi giorni del grande Storico. I valori di Don Amasio, poi, mi sono stati trasmessi da papà, piccolo allievo del Sacerdote: definito il Don Bosco di Villa Santo Stefano".

Instancabile ricercatore, vero segugio di scoop storici, ha frugato negli archivi di mezzo mondo, trovando documenti, fotografie ed altro materiale storico, comprese foto aree della campagna santostefanese scattate dalla RAF (Royal Air Force), l'aeronautica militare inglese della Seconda Guerra Mondiale. Materiale storico, tutto relativo alle due guerre viste sempre dalla prospettiva degli abitanti della vallata.

Uno dei suoi ultimi lavori riguarda la vicenda dei prigionieri di guerra Austroungarici internati proprio a Villa Santo Stefano. Una storia che era finita nell'oblio, quella di questi soldati della Guerra 15/18, chiamati in paese "Austresi". Costoro, furono, tutto sommato, accettati e trattati bene dai santostefanesi. Nonostante fossero "nemici" e che molti paesani, proprio in quegli anni tremendi, stessero combattendo al fronte, sull'Isonzo e poi sul Piave. Gli Austroungarici lavorarono anche alla pavimentazione delle vie interne del paese e sicuramente furono fortunati  a confronto di quelli che vennero inviati nell'Agro Pontino non ancora redento dalla Bonifica realizzata durante il Ventennio Fascista. L’ultima fatica di Marco è la ricerca sul Monte Cacume legata alla storia del nostro paese che ha contribuito economicamente alla realizzazione della croce.

Marco Felici ha in serbo altre sorprese: "Mi appresto a terminare un libro legato alle vicende della Valle dell'Amaseno durante il 1943-44, frutto di ricerche in archivi internazionali e non durate circa venti anni".

"A Villa Santo Stefano si potrebbe creare un luogo idoneo per l'archivio storico del paese dove potrebbe essere inserita anche una piccola area museale" ci spiega Marco Felici, un luogo della memoria ove raccogliere le testimonianze del passato, sia quello più vicino a noi che quello perso nelle nebbie dei secoli. Un sogno che ci sentiamo di condividere e che auguriamo a Marco Felici di poterlo realizzare. Un personaggio di tale levatura, come l’amico Marco Felici, rappresenta un valore aggiunto per la cultura di Villa Santo Stefano, collocandosi di diritto nella scia dei succitati grandi del passato.

Giancarlo Pavat  per VillaNews

lunedì 3 luglio 2006

www.villasantostefano.com

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