| Immagine macchiata | Altri articoli de Il Messaggero |

"Il Messaggero" edizione nazionale -- INTERNI

Notte di orrore per una parrucchiera alle porte di Frosinone, caccia a un carpentiere
«Ti devo uccidere»: torturata a forbiciate
di MARCO PAPOLA

Martedì 4 Giugno 2002

FROSINONE - «Sono qui perché ti devo uccidere». Sei parole, scandite con lucida ossessione. Una filastrocca dell’orrore che ha ripetuto mentre con un paio di forbici infieriva sul corpo di Melissa Frasca, 23 anni, parrucchiera. Tredici colpi: l’aguzzino si è accanito sull’occhio sinistro e nella zona del seno, sempre a sinistra. «Ha tentato di violentarmi, ma non c’è riuscito. Mi si buttava addosso. Sì, lo conoscevo. Ciao e ciao, niente di più. Se lo prendono, la galera è poco per quello che mi ha fatto». Poi i sedativi prendono il sopravvento.
La vittima, che vive a Villa Santo Stefano, mille anime ad una trentina di chilometri da Frosinone, è ricoverata sotto choc nell’ospedale del capoluogo ciociaro. Sono stati necessari circa duecento punti per suturare le ferite provocate dai colpi di forbici. Le stesse forbici che usava per il suo lavoro di parrucchiera. Melissa è stata anche operata all’occhio: un nervo è stato tagliato dalla lama, la vista non tornerà più come prima.
Decine di carabinieri danno la caccia ad un ventenne, Pietro Bonomo, carpentiere. Secondo gli investigatori della compagnia di Frosinone, guidati dal capitano Riccardo Greco, sarebbe stato lui a colpire Melissa. E a ripetere la filastrocca dell’orrore, prima di sparire tra macchie e anfratti nei dintorni di Villa Santo Stefano. I militari, anche con un elicottero, da domenica notte battono la zona. Fino a ieri sera, senza esito.
Una notte di terrore che affonda le radici in un contesto di profondo degrado sociale: il presunto aguzzino, penultimo di nove fratelli, aveva pochi anni quando il padre uccise la madre a colpi di fucile. Era il 1987: l’anno scorso l’uxoricida ha lasciato il carcere, è affidato ai servizi sociali. Gli altri fratelli hanno alle spalle un’infanzia passata tra Il locale (foto VillaNews) collegi e famiglie adottive. Melissa, la vittima, dormiva nello stesso locale dove, di giorno, faceva la parrucchiera. Una stanza a pochi passi dalla piazza del paese, la scritta "parrucchiera" tracciata con vernice spray colorata sulla saracinesca di metallo grigio. Ieri, sull’uscio del locale, c’erano ancora le macchie di sangue. Una scia rossa lunga una ventina di metri, che si ferma sul citofono di una villetta. Ha suonato a quel citofono, Melissa, quando l’aguzzino è fuggito. Nuda, ricoperta di sangue, ha insistito prima di arrendersi. La famiglia proprietaria della villetta era al mare. Pochi minuti più tardi, la ragazza ha fermato una macchina che passava. Un’altra famiglia che tornava a casa dopo una domenica di relax. Conoscevano Melissa, l’hanno soccorsa ed hanno chiesto aiuto al 118.
Domenica, giorno di comunioni, la parrucchiera aveva lavorato molto. Alle dieci di sera, si è seduta ad un tavolo della pizzeria "La primavera", nel centro del paese. Ad un altro tavolo, era seduto Pietro Bonomo. Anche lui da solo. «Anche sabato sera avevano cenato qua - racconta il proprietario del locale - avevano anche scambiato qualche parola. Nulla di più». Il primo a lasciare la pizzeria è il carpentiere, verso le undici e mezza. Dopo dieci minuti, esce Melissa. «Mi aspettava - sussurra dal letto d’ospedale la parrucchiera - quando ho aperto la saracinesca, mi ha aggredito».
Un’ora da incubo, poi l’aguzzino di Melissa è sparito. «Non lo vedo da mezzogiorno di ieri (domenica, ndr) - dice il fratello maggiore, Angelo, dalla porta della loro casa - sono venuti i carabinieri, hanno portato via il telefonino di Pietro. L’aveva lasciato a casa».
Pietro, prima di lasciare Melissa, ha portato via il cellullare della parrucchiera e trecentocinquanta euro. L’incasso della giornata: domenica dedicata alle comunioni, a Villa Santo Stefano.

"Il Tempo" edizione nazionale - CRONACA

Una volta la provincia ciociara era considerata tra ...

di MARINA MINGARELLI 

Martedì 4 Giugno 2002

FROSINONE — Una volta la provincia ciociara era considerata tra ... ... quelle più tranquille d’Italia. In pochi anni la situazione si è ribaltata completamente. I ripetuti episodi di violenza consumati sul territorio, la collocano agli ultimi posti della classifica nazionale.
Criminalità violenta soprattutto nel Cassinate dove nel mirino dei malviventi sono finite le giovani coppiette che si appartano in auto nelle località di periferia. Giovedì scorso, nelle campagne della frazione Olivella di Sant'Elia Fiumerapido, due rapine. Altre scorribande nel fine settimana. Una rapina a Cervaro, due ancora una volta all'Olivella. Ad agire, stando alle prime risultanze investigative, sono stati due, al massimo tre banditi, col volto coperto e armati di ascia e coltelli. Tutti i colpi sembrano accomunati dalla stessa tecnica. I malviventi, dopo aver sfondato il vetro della portiera dal lato del guidatore, si sono fatti consegnare, sotto la minaccia delle armi, portafogli, oggetti preziosi, orologi, stereo e telefoni cellulari, per poi dileguarsi a piedi. L’ultimo colpo messo a segno dai malviventi è stato drammatico. Due fidanzati, colpevoli di essersi appartati per cercare un poco d’intimità sono stati aggrediti e picchiati selvaggiamente.
I rapinatori, dalle poche parole pronunciate, sarebbero stranieri, probabilmente albanesi o slavi. Sugli episodi indagano carabinieri e polizia, che hanno prediposto pattugliamenti notturni congiunti nelle contrade e nelle periferie di Cassino e dei comuni vicini.
Un altro episodio di cruda violenza si è verificato la scorsa notte a Villa S. Stefano, una frazione del frusinate.
Melissa Frasca, una parrucchiera di 28 anni è stata per 24 ore in balìa di un malvivente che dopo averla legata e rapinata della borsa, le ha inferto quattro coltellate. Secondo il racconto della vittima, il suo aguzzino sarebbe rimasto accanto a lei per l’intera notte, forse la credeva morta. Poi si è dileguato nel nulla. Soltanto ieri mattina è arrivato l’allarme al centralino dei carabinieri. Da alcune indiscrezioni trapelate sembra che l’accoltellatore sia stato già identificato. Intanto la giovane, in prognosi riservata, è stata sottoposta ad intervento chirurgico.
La parrucchiera è stata aggredita intorno all’una di sabato notte, mentre stava facendo ritorno nel suo negozio di Villa Santo Stefano. Per poter risparmiare i soldi dell’affitto, la giovane aveva sistemato nell’atrio del suo esercizio una stanzetta tutta per lei. Stanca, dopo una serata trascorsa con gli amici, aveva voglia di buttarsi sul letto e fare una bella dormita. Ma ad attenderla davanti alla saracinesca, il suo aguzzino.

 

Editoriale di Villa News

IMMAGINE MACCHIATA

Il fatto di cronaca nera che ha investito il nostro paese, di là dalle rappresentazioni giornalistiche, ha intaccato l’immagine pulita di Villa S.Stefano agli occhi del mondo esterno. Il terribile episodio di violenza capitato nel nostro paese, ha "conquistato" le pagine dei mezzi di comunicazione: giornali, televisioni, radio, televideo nazionali, e la copertina dei quotidiani locali. Non è compito nostro entrare nel merito della vicenda, ma degli organi inquirenti cui va la massima fiducia; tuttavia non accettiamo le superficiali strumentalizzazioni della stampa (con tanto di titoli roboanti), che hanno deturpato l’onore del paese, e si prestano ad interpretazioni assurde e lontane dalla realtà. Il nostro, nonostante tutto, è un paese tranquillo, certo possano accadere anche a Villa fatti tanto deprecabili, dettati da improvvisi quanto isolati raptus di follia, ma la civiltà e il rispetto verso il prossimo sono valori radicati nel tessuto collettivo di Villa S.Stefano. Viviamo in una società complessa, piena di contraddizioni e condizionata da un esasperato personalismo, un mondo in cui la solidarietà viene collocata, in una scala di valori, purtroppo in secondo piano. In questo siffatto contesto i risultati del comportamento umano sono disastrosi, la psiche individuale non riesce a controllare l’istinto irrazionale che spesso prevale sulla ragione causando terribili conseguenze.

Il paese, ora sotto choc per l’episodio di violenza accaduto, siamo certi ne verrà fuori da questa brutta storia, auguriamoci solo che sappia trovare la giusta misura per un quieto vivere civile.

 

Altri articoli de "Il Messaggero" edizione di Frosinone

 

www.villasantostefano.com

PrimaPagina