" LA PACE DI S. STEFANO "

 

Carlo Cristofanilli

di Carlo Cristofanilli

Il 29 luglio del 1408 in Santo Stefano avviene un fatto importante per l’intera provincia di Campagna e Marittima, i signori di Ceccano Stefano e Antonio stipulano un atto di pace con i consanguinei Cola e Bello e Bonifacio Caetani.

Qualche anno prima, e precisamente il 29 novembre del 1404 papa Innocenzo VII, aveva concesso a Nicola e Bello di poter recuperare alcune somme, dovute per il castello di Giuliano a diversi creditori.

Dobbiamo anche dire che verso la seconda metà del Trecento i signori di Ceccano avevano avuto varie liti intestine a causa di interessi ereditari.

L’originale documento, conservato nell’Archivio Colonna, viene qui, per la prima volta, presentato agli studiosi.

Occorre subito dire che l’atto è scritto, dal notaio ceccanese Bernardo, in lingua volgare, fatto più unico che raro, e viene redatto in Santo Stefano, allora feudo della famiglia Conti, che il 31 gennaio del 1425, per mezzo di Alto Conti, i castelli di Morolo e S. Stefano saranno venduti ad Antonio, Prospero ed Odoardo Colonna, ma questa è un’altra storia.

Villa Santo Stefano. Il così detto Palazzo del Marchese, sorto sull'area dell'antica rocca

Diamo ora di seguito la trascrizione del documento così come è stato redatto:

[Pace tra i signori di Ceccano]

In nomine domini Amen. Chisti sono li capituli facti et ordinati intra lli magnifici / signyuri messere Stephano et Antoni de Cecchano da una parte, et / Cola et Bello de Ceccano dallaltra parte, et Bonifacio Gaytano dalla altra / parte

In primo

Promisero li ditti signyuri sopra decti de avere bona et liale et perpetua fraternità / et amistanza in fra ipsi et de volere che infra loro no se dia recordare / nulla cosa la quale fosse facta o vero dicta per lo tempo passato per lluna / parte et ne per llaltra.

Anche promisero de volere avere bona et liale amicitia et fraterna iuxta e nota:

Item promisero li signyuri nanti ditti de conchorrere ad una pace, ad / una guerra ad una treugua et una voluntate et de mectere / persone vassalli terre et avere contra omne persona che alli dicti signyuri / facesse o vero volesse fare nulla novitate o vero occupatione in / nelle loro cose o vero ad manchamento de loro stato, reservato sopra / lo honore la fidelitate della Santa Matre Ecclesia.

Item sulla ditta Santa Matre Ecclesia o vero li soi officiali et qualuncha / persona fosse che per essa se reclamasse volesse fare o fare fare niuna / novitate o vero occupatione alli signyuri nanti ditti o vero in nelle / loro cose et terre cio et quanta de rasoni stando li nanti ditti signyuri / ad soa fedelitate et ad soi servitii et rendendo lo debito concienso como de/vono fare assiduamente chilli ditti signyuri sopraditti defendere et di / ver amore aiutare de persona et de avere de di et de nocte liale tenere / como deve fare luno frate allaltro.

Item promisero li ditti signyuri chesse per caso fosse che per loro o perlloro / soldati o vero vaxalli se seguitasse nella terra rocche turri mole / et omne altri fructi de resservarvelo alli signyuri de che fosse reservato / le ragiuni dell una parte et dell altra et in chesto promisero de no mostrare / nulla macula et nulla frauda ancho promisero de fare lo lialmente / como deve fare luno frate allaltro.

Item promisero chesso nullo delli ditti signyuri sentesse overo sapesse nulla cosa / o mactato o mancamento de loro persone et de loro cose che lono lo dia fare / assapere allaltro o in palese o in nascusu etiam deo de reservati che fussero in / torno alle loro terre et ipsi lo sentissero chello digano fare scumpare et detentate chisti che cheste cose pensissero como loro in vano et como tradeturi.

Item promisero di ditti signyuri de avere et de non fare tregua ne pace et no nulla concordia l’uno / senza l’altro e chi contra a chesse cose facesse sia lecito de esser chiamato / ad qualuncha parte possa per falso et per tradetore et per mancadore della fede.

Item promisero li ditti signyuri che per omne raccostationi chesse facesse per loro / o per lloro similli o vero per lloro soldati de terre o vero de turri / et mole et de omne altra cosa che fosse alli detti signyuri ci promissero / o vero ci prendessero li loro denari che secundo la paritate delli / detti denari così srenne possa tassare et avere tutela e lu guadagno / tra le nostre tanto l’una parte quanto l’altra.

Item promisero li detti signyuri che omne possa avere utile che tocchasse in fra / loro sfasciando la detta guerra o pace o tregua che potendo lo essere de le / una parte e dell’altra così se diga pagare per errata parte come toccasse / o como toccarà.

Item promisero li ditti signyuri nanti detti che tucte cheste cose le quali ipsi / ao promesse de ipsi tenere rate et ferme et de osservalo bene et / riale mente et che qualuncha parte delli signyuri nanti ditti ca facesse / alle nanti ditte inframissioni o vero mancasse ne palese ne nascusu / ch sia licito et rayuni de concorrere in perpetua infamia et de esse chiamato / ridetore et gattivo et manchadore de sua fede.

Item promisero li ditti signyuri supradicti che qualuncha de cheste pacti / manchasse o vero facesse manchare possa ne per li officiali soldati o vaxalli de di o vero de noite ne per qualuncha modu se fosse / che sia licita rayone de cadere in pena de ducati X. mesi / alla parte et mesi alla corte alla quale se reclamasse la parte che / mantenesse et oservasse con et liale merito le impromisioni sopra decte.

Et ad cautela dell una parte et dell altra li detti signyuri ao sigillati / li sopra ditti capitoli de loro propri sigilli et soptoscripti de loro / proprii manu. Scripta in Sancto Stephano a di XXIX de / llo mese de Iullo Anno domini MCCCC VIII Inditione 2.

Io St[ep]hano de Ceccano miles et Antonij de Ceccano promecti/mo d[e osse]rvare cheste cose sopra scripte, avere rate et ferme, et queste no. (rosum) ad cautela de ipsi signyuri supra ditti avemo subscripti / li ditti [ca]pituli et segellati de nostra impronta consueta.

Io Cola de Ceccano et Bello de Ceccano promectimo de tucte / cheste cose supra scripte avere rate et ferme et queste non contravenire / et ad cautela de ipsi signyuri sopra ditti avemo subscripti li ditti / capitoli et segellati de nostra impronta consueta.

Et io Bernardo de Ceccano per commandamento de Cola et / Bello de Ceccano de manu mia propria sta sub scripta.

Io Bonifatio Gaytano promicto de tucte cheste cose / avere rate et ferme et contra non venire et ad / cautela de ipsi signyuri sopra ditti subscripti avemo li / ditti capitu[li de nost]ra impronta propria et consueta li avemo / segellati.

(Archivio Colonna IIIAA 94 n.77 A- originale cartaceo)

 

27 magg. 2010

www.villasantostefano.com

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