ADDIS PUGLIESE

IL PITTORE

(5 maggio 1936 - 12 novembre 2010)

 

E’ nato a Feltre, in provincia di Belluno, dove ha ricevuto la sua prima formazione culturale, artistica e umana, subendo una forte influenza non solo da un ambiente antico e ricco di memorie storiche, ma anche dai contatti con artisti e personaggi della cultura che negli anni del dopoguerra operavano a Feltre e in quella provincia.

Ha frequentato gli studi di noti pittori come Romano Parmeggiani, Bruno Milano e Gianni Palminteri.

A 18 anni, presentato dal prof. Silvio Guarnieri, ha fatto il suo debutto in una collettiva insieme a due suoi amici nella vecchia "Galleria Al Sole" di Feltre, dove in quel periodo si alternavano pittori come Murer, Tomea, Santomaso, Vedova, Saetti, Zigaina ed altri.

Nel 1965 il Circolo universitario feltrino gli ha organizzato una personale, ed è stato presentato dalla prof. Anna Paola Zugni Tauro. Da allora è stato presente nelle principali città italiane, sia con numerose personali che con significative partecipazioni a importanti rassegne nazionali e internazionali, figurando con i più noti artisti contemporanei. Ha inoltre esposto in alcune città estere, tra le quali Atene, Ginevra, Dublino, Breil sur Royal, New York, San Paolo del Brasile, Sebha (Libia), Mosca e Saransk (Moldavia).

La critica più attenta e autorevole si è occupata della sua attività su quotidiani, riviste specializzare, antologie, radio e TV nazionali e private, in presentazioni, cataloghi e monografie, rivelandone le grandi doti di chiarezza e la poetica comunicabilità.

I numerosi premi e riconoscimenti conseguiti, fuori da qualsiasi preordinata collocazione, documentano la validità di questo artista che, da oltre cinquant’anni, occupa un posto di prestigioso rilievo nell’ambito della figurazione non informale italiana.

Nel 1990 il Presidente del Consiglio on. Giulio Andreotti ha inaugurato ufficialmente una sua personale a Latina dedicata all’Agro Pontino. Nel 1991 è stato ricevuto in Vaticano da Sua Santità Giovanni Paolo II, al quale ha donato una sua opera.

 

Addis Pugliese è nato nel Veneto, a Feltre, il 5 maggio del 1936 ed è giunto a Latina nel dicembre del 1957 come dipendente di carriera nell’amministrazione dell’aeronautica presso il comando di Borgo Piave. Sposato con la santostefanese Gilda Iorio. Insieme alla sua famiglia ha passato molto tempo a Villa Santo Stefano, un paese che ha sempre amato e dove spesso trascorreva le vacanze.

 

Molte sono state le gratificazioni ricevute dalla sua città di Latina, sia per l’attività artistica che per le numerose iniziative culturali e sociali intraprese. Nel 1999 ha ricevuto il Premio Immagine Città di Latina.

 

… Se avesse potuto eseguire la sua vocazione naturale egli avrebbe preferito fare solo il pittore sin dalla giovinezza ma, come capita sovente, le necessità familiari lo hanno indotto a svolgere una doppia attività di lavoro. D’altra parte egli si è sposato giovanissimo, per cui anche gli impegni di famiglia lo hanno sollecitato a compiere tale scelta, la quale rappresentava un ulteriore accrescimento ed una elevazione delle sue doti e delle sue prospettive. L’attività di pubblico dipendente gli ha garantito comunque un sicuro sostentamento e gli ha evitato rischiose fughe in avanti, non sempre paganti, nel campo artistico. Per questo egli ha potuto lavorare con grande serenità e coerenza professionale, limitandosi a produrre poco e bene ed a realizzare sempre opere di notevole qualità. (da Addis Pugliese, Poesia e Realtà dell’Agro Pontino – 1990; di Giuseppe Filippetti e Renato Mammuccari – Edizioni Dolphins)

 

Ha ricevuto, nell'estate 2010 a Villa Fogliano, il prestigioso "Premio alla carriera" al quale hanno partecipato autorità ed importanti critici come Giorgio Agnisola.

Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private, sia in Italia che all’estero.

E’venuto a mancare il 12 novembre 2010 lasciando un grande vuoto nella famiglia e nel mondo dell’arte al quale apparteneva .

Tiziano Pugliese


Addis Pugliese

STAGIONI

momenti e accordi di luce

L'amore per i paesaggi, tanto della lussureggiante e nostalgica terra d'origine, quanto di quella d'adozione, vivace e solare, non poteva che condurre, nella produzione di Addis Pugliese, alla realizzazione del Ciclo delle Quattro Stagioni, meta ambita di un complesso percorso espressivo e summa di esperienze vissute nel tempo.

Sono si le stagioni dell'anno, ma anche quelle della vita, seppure in queste opere non compaiano che tracce minime dell'esistenza umana a conferma di un ricercato valore simbolico.

Nonostante qualche vago ricordo dei Dodici mesi di Bruegel, non si scorge in questi lavori la concretezza del quotidiano propria del maestro fiammingo, ma piuttosto si percepisce una forte sensazione di assoluto spazio-temporale.

Precise e costanti scelte compositive conferiscono un carattere unitario alle quattro tele, sulle quali la materia pittorica "si muove" ed i colori si mescolano creando forme immaginate più che viste.

La forza di questi paesaggi, infatti, non e da ricercare nel loro carattere descrittivo o evocativo, poiché i luoghi rappresentati appartengono più al mondo intcriore che a quello nel quale viviamo. La loro peculiarità e insita invece nella resa delle vibranti trasparenze, nei felici accostamenti cromatici, nella carica emotiva che Addis inevitabilmente riceve dalla natura.

"Un quadro è semplicemente un ponte tra l'anima dell'artista e quella dello spettatore" (Eugene Delacroix).

AZZURRA PIATTELLA

 

TESTIMONIANZE

.... Pugliese e un pittore per i nostri occhi che sono cresciuti senza dimenticare di esser stati bambini.

L'infanzia e uno stato originario e saperne conservare la carica e un dono di maturità.

Guardando i quadri di Addis, pinete, marine, bufali, monti, paludi, alberi, paesi, tra le tracce d'una strada e le pertiche d'una battigia, accanto ai tetti d'una capanna sotto Torre di Ninfa, ci si offre il sole e il vuoto pontino, le tinte assurde e bellissime delle ombre in questa plaga di luce....

Stanislao Nievo

 

.... La realtà è motivo fondamentale dell'ispirazione di Addis Pugliese, il quale non si serve di essa come banco di prova per sperimentazioni o verifiche di una verità che, prima di essere naturale, è soprattutto spirituale, e che nasce dentro di noi come stato d'animo, come riflesso di una condizione umana ....

Italo Marucci

 

.... cosi come nell'arte di Addis Pugliese si ritrovano valori più propriamente visuali che puramente tattili: ne su quei dipinti la ateria viene spiritualizzata per penetrare al di là dell'apparenza delle cose ...

Francesco D'Erme

 

.... / contenuti delle sue tele sono esclusivamente momenti ideali dell'esperienza quotidiana, così che il racconto, si presenta quasi costantemente come simbolizzazione di una condizione dell'anima, sottoposta all'incalzare dei ricordi e delle impressioni....

Mario Ferrarese

 

.... L'ambizioso progetto del pittore, come è stato raggiunto da Addis, è quello di riportare sulla tela, per il godimento di sé e degli altri, quelle straordinarie emozioni intensamente provate nell'assorbimento dei sensi che quelle immagini hanno provocato....

Lauro Marchetti

 

.... Questo perché protagonista nelle opere di Addis Pugliese è non tanto e non solo il paesaggio pontino, non tanto e non solo l'atmosfera di quei luoghi, ma soprattutto la luce ed il colore che promana da questo e da questi, le trasparenze più soffuse ed i contrasti più violenti che sembrano quasi uscire dalla materia della tela che, semplice supporto del quadro, li trattiene a mala pena tanto forte è la loro carica cromatica e al tempo stesso poetica e , in più di un'occasione, addirittura lirica....

Renato Mammucari

 

.... Le sue dune, il suo mare, i suoi laghi, i suoi parchi, la sua vegetazione sono le pagine di un continuo racconto, che fluisce riscaldando la mente e il cuore. I colori sono accesi, assoluti, fortemente contrastati, sicché sembra che egli rappresenti la fantasiosa "tempe ", che il tristo pastore di Aleardi aveva invano sognato ....

Giuseppe Filippetti

 

....Caro Addis, i tuoi paesaggi, ed in particolare quelli dedicati ali'agro pontino e ciociara sono molto belli, è veramente un piacere poterli ammirare....

Salvator Gotta

 

....Rifugge dall'essere esplicito, nonostante l'apparente leggibilità delle cose rappresentate, perché il significato di ogni opera sta sempre un po' più dentro....

Alfonzo Malinconico

 

 

Della sua attività hanno scritto

Giorgio Agnisola, Giovanni Amodio, Filippo Avagliano, Pietro Barsi, Gaia Beltrame, Marziano Bernardi, Tobia Bertoncin, Saro Borgia, Franco Borretti, Vittorio Bottino, Ennio Calabria, Rodolfo Carelli, Mario Carturan, Salvatore Ceci, Gilda Chepes, Giuseppe Cerina, Ginavittore Citton, Renato Civello, Marianna Cozzuto, Teodoro Cutolo, Francesco D’Erme, Giancarlo Dal Prà, Lucia De Blasio, Enzo De Pasquale Artemio Della Valle, Gianni Di Chiara (RAI 3), Enzo Di Grazia, Giovanni Di Lucia, Pietro Di Lucia, Angelo Dragone, Angelo Favaro, Mario Ferrarese, Giuseppe Filippetti, Carlo Fino, E. Gatti, Eleonora Gentile, Augusto Giordano, Leonardo Guanci, Silvio Guarnieri, Silvia Iorio, Renato Lamperini, Alfonso Malinconico, Renato Mammucari, Luigi Marafini, Saro Mirabella, Lauro Marchetti, Maurizio Marini, Italo Marucci, Franco Miele, Sergio Monti, Mario Morales, Caterina Nagliatti, Stanislao Nievo, Giovanni Omiccioli, Finiguerra Paccosi, Alberto Panzarini, Marino Perera, Sostiene Pereira, Almarosa Petrini, Azzurra Piattella, Cesare Piazzetta, Domenico Purificato, A.Quattrocchi, Paolo Rizzi, Antonio Romagnoli, Nello Rosolino Rosolini,  Aligi Sassu, Mario Sbarra, Carlo Roberto Sciascia, Giuseppe Sciortino, Vincenzo Scozzarella, Bruna Scrimin, Rosalba Silvestri, Jole Simeoni Zanollo, Sergio Stancanelli, Francesco Tetro, William Tode. Alessia Tomasini, Gabriele Turrin, Ferruccio Ulivi, Marina Valentini, Adriana Vitali Veronese, Lauretta Vignara, Nicola Villari, Franca Visentin, Sabino Vona, Gemma Zampini Pera, Anna Paola Zugni Tauro.

 

ADDIS PUGLIESE

RIMANDI SPECULARI

Velletri e Pianura Pontina

"E come in una straordinaria magia arrivammo a Velletri", scriveva nel 1740 il presidente Charles de Brosses alla vista della nostra città ben arroccata sulla sua collina ed all'epoca ancora racchiusa nella cerchia delle sue mura medioevali senza dare confidenza alla campagna circostante; citazione entusiasta e piena di mistero al tempo stesso che come d'impeto ci rimanda a quell'altra che scrisse agli inizi dell'ottocento Rene de Chateaubriand appena giunto al termine della foresta sul versante sud-ovest dei monte Artemisio quando, abbagliato dalla luminosità delle paludi pontine è più lontano dal mare dorato dal sole, gli apparve la sagoma inconfondibile di Velletri provando "l'impressione di un uomo condotto con gli occhi bendati dinanzi ad uno spettacolo meraviglioso cui siano state d'un tratto levate le bende".

Protagonista nelle opere di Addis Pugliese, quasi volessero proseguire quel discorso appena avviato, è non tanto e non solo il paesaggio dei nostri i luoghi quanto la luce ed il colore che promana da questo, le trasparenze più soffuse, i giochi di colore, i contrasti più violenti e pur cosi ben equilibrati che la tela trattiene a mala pena e, da semplice supporto della composizione, assume quasi la valenza di un gioco di rimandi speculari.

Ed il bello è che da questa antitesi, da questo scambio delle parti è la realtà ad uscirne deformata mentre il soggetto rappresentato assume, pennellata dopo pennellata, le fattezze di questa che ci vengono restituite esaltate dalla sensibilità dell'artista.

Le vedute e gli scorci di Velletri, quindi, li ritroviamo riflessi nelle opere che Addis Pugliese ha dipinto senza preoccuparsi pero di cogliere l'identità di un luogo ma di trovare l'universale nel particolare separandolo dal contesto; la forza della sua pittura, sembra un controsenso, è la capacita di scendere nel dettaglio facendoci entrare ancora di più nella immagine scoprendo ai nostri occhi disabituati a vedere strati di verità che sino ad allora ci erano rimasti oscuri e preclusi.

Ecco l'apporto insostituibile dell'artista, ecco il taglio del quadro, la scelta della composizione e soprattutto le pennellate rapide, mate-riche, quasi spatolate, nervose quanto basta per riuscire a trasmettere oltre al mero dato oggettivo, anche e soprattutto il sentimento dei luoghi ritratti.

Come in una straordinaria magia, insomma.

Renato Mammucari

 

 

 
 

 

27 febbraio 2011

 

 
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Associazione Culturale "Pomponio Palombo" (presidente Enzo Iorio)