Parrocchia Santa Maria Assunta in Cielo, Villa Santo Stefano

Pellegrinaggio al Santuario di Santa Rita da Cascia

 

Puntuali alle ore 5:00 di sabato 29 settembre 2012, insieme ad un nutrito gruppo di paesani, ci siamo ritrovati in piazza Umberto I, dove  ci aspettava il pullman, della ditta Fiaschetti Turismo, per condurci  a Cascia, accompagnati dal nostro Parroco Don Heriberto.

Alle 9:00 siamo arrivati a Cascia,  alle 10:00 tutti hanno partecipato alla celebrazione eucaristica che il nostro Parroco a concelebrato insieme ad altri sacerdoti presenti nel santuario. Dopo la Santa Messa, visita guidata al monastero, dove la parte vecchia è rimasta intatta come ai tempi di Santa Rita.

 

Nella Basilica oltre che custodire le spoglie mortali di  Santa Rita nella parte inferiore vengono custodite le spoglie del Beato Simone Fidati (1285-1348), e della Beata Maria Teresa Fasce (1881-1947). Altro tesoro custodito sempre nella Basilica il "Miracolo Eucaristico", un’ostia consacrata che, messa  fra le pagine di un breviario, si è liquefatta, macchiando di sangue le pagine, fatto avvenuto a Siena nel 1330.

 

Santa Rita Nacque nel 1371 circa e morì il 22 maggio 1447. Figlia unica di Antonio e Amata, nacque a Roccaporena di Cascia e fu battezzata col nome di Margherita a Cascia. Secondo la tradizione i genitori erano “pacieri di Cristo” nelle lotte politiche e familiari tra guelfi e ghibellini. Verso i 15 anni andò in sposa a Paolo di Ferdinando, giovane di Roccaporena ”ben disposto”, come dicono le fonti, “ma risentito”. Dal matrimonio nacquero due figli, forse gemelli. L’unione familiare di S. Rita fu sconvolta dall’assassinio del marito. Coinvolta negli odi di parte, allora usuali, riuscì a realizzare il messaggio di Cristo perdonando pienamente che le aveva procurato tanto dolore. I figli invece, influenzati dalla società del tempo, erano tentati dalla vendetta. La mamma, per evitare di vederli macchiati di sangue, chiese a Dio piuttosto la loro morte che saperli omicidi ed entrambi morirono in giovane età. Rimasta sola, dopo aver pacificato gli animi e riconciliato le famiglie, poté entrare nel Monastero Agostiniano di S. Maria Maddalena di Cascia, dove visse per 40 anni nelle preghiere e penitenze. Negli ultimi 15 anni portò sulla fronte la stigmata di “una delle spine di Cristo”, quale segno della sua diretta partecipazione alla Passione di Gesù. Dopo la morte il culto fu immediato come testimoniano il primo Sarcofago e il Codex Miraculorum. (Estratto dall’opuscolo “Per  Te Pellegrino” del Monastero Santa Rita da Cascia)

Una curiosità della serie di "come è piccolo il mondo”, mentre insieme al Parroco eravamo in sagrestia, un frate ha sentito la nostra provenienza, mi ha detto: "Qui c’e un frate che proviene dalle vostre parti", e mi ha presentato Padre Mario, originario di Giuliano di Roma, parlando e venuto fuori che è imparentato con gli Iorio di “Marcantonio” di Villa Santo Stefano.

 

 

Dopo il pranzo arriviamo a Norcia la città di San Benedetto patrono d’Europa, ove, oltre alla visita alla cattedrale, tutti i nostri pellegrini hanno approfittato per acquistare prodotti tipici: salumi, creme al tartufo, paste, etc.

Rientro a Villa alle ore 19:30 come da programma.

 

2 ottobre 2012 - Adriano M. Trapani, collaboratore parrocchiale

 

 
 

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