marzo 2001

VISITA A VARCATORA

Scuola elem. classe terza

Questa mattina , quando siamo arrivati a scuola, abbiamo preparato dei cartelli da portare a "Varcatora".

C’era scritto che la discarica non si deve fare in un luogo così bello e che noi siamo vicini agli accupanti.

Alle 9,00 siamo scesi giù ad aspettare il pulmino nuovo che ci doveva portare.

Quando è arrivato, noi eravamo tutti contenti perché finalmente andavamo a conoscere quel posto di cui avevamo tanto sentito parlare.

Ci siamo fermati per comprare l’acqua da bere perché lì non c’è.

Durante il viaggio abbiamo parlato ancora del problema dei rifiuti.

Fuori, dalla campagna, c’erano tanti alberi e abbiamo visto, in un posto, degli alveari e un signore che stava lavorando con una retina gialla sulla testa.

Siamo arrivati alle 9.30, c’era un grande prato, più in basso si vedeva la superstrada che porta al mare.

Vicino c’è il paese di Prossedi distante circa un chilometro, si vedono vicini anche Giuliano di Roma e Villa S. Stefano.

Più lontani Pisterzo e Priverno.

 

L’accampamento dei manifestanti è composto da due roulottes, due piccole tende, un lungo tendone formato da teli di plastica, una grande tenda militare.

Ci sono poi alcuni trattori, il carro di carnevale che rappresenta la discarica, alcune gip e rimorchi.

Abbiamo visto anche un grande mucchio di legna da bruciare.

C’ erano tante auto.

La strada era sporca di fango perché, nei giorni passati, aveva piovuto molto.

Abbiamo salutato delle persone che ci sono venute incontro: loro stanno lì da molto tempo.

Insieme siamo entrati dentro.

 

C’era un aria accogliente e il calduccio di due stufe accese.

 

Sulle pareti del tendone c’erano appese molte foto ed articoli di giornali, una piccola televisione, una poltrona di plastica con una zampa di legno, un orologio. Poi alcuni tavoli, dei fornelli, lunghi sgabelli fatti con tavole di legno.

Appeso alla parete abbiamo visto un cartello dove erano segnati i giorni della settimana ed i nomi di coloro che rimanevano di notte per sorvegliare il luogo.

Nelle foto si vedevano: i sovvalli ( grosse balle di immondizia avvoltata nella plastica); la grotta (gli ouz); i tubi dei pozzi da cui esce l’acqua dell’acquedotto; un antico acquedotto romano; gruppi di persone che hanno festeggiato l’otto Marzo; una partita di calcio in cui i giocatori avevano delle magliette con la scritta "no alla discarica".

C’erano delle foto del blocco stradale di alcuni giorni prima.

In fondo al tendone c’era un rimorchio chiuso da una tenda.

Antonio l’ha alzata e abbiamo visto tante bottiglie di acqua, vino e bibite.

C’era una scatola con tanto peperoncino, dei mazzi di carte da gioco e dal pane avvoltato in un panno.

Noi pensiamo che queste persone devono essere aiutate perché loro stanno sopportando tanti sacrifici anche per noi.

Alle dieci siamo usciti a guardare la campagna, faceva molto caldo.

Quando siamo tornati indietro, ci hanno offerto dell’acqua , bibite e dei dolci.

Ci ha accompagnato anche il padre di Antonio.

www.villasantostefano.com

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