"Gente di Villa" visita il Giardino di Ninfa, l'Abbazia di Valvisciolo e il Castello Caetani

L'associazione culturale "Gente di Villa" domenica 11 maggio 2008 ha regalato ai suoi soci più affezionati, un’altra perla di cultura anzi per meglio dire, “3 splendide perle in un sol colpo”: l’Oasi naturalistica di Ninfa, l’abbazia di Valvisciolo ed il Castello di Sermoneta.

L’Oasi di Ninfa aperta eccezionalmente solo per le Associazioni culturali è apparsa ai visitatori come un luogo magico ed ovattato (grazie anche alla bambagia dei pioppi). Abile la guida nel catturare subito l’attenzione di grandi e piccini dapprima con la storia della città morta e poi con l’illustrazione del microclima favorito dai monti e dal mare che, provocando abbondanti precipitazioni, garantiscono per tutto l’anno l’habitat ideale per le numerose piante arboree presenti.

Hanno destato grande curiosità le piante di ogni tipo e provenienti da tutto il mondo: l'acero giapponese, il bambù, l'abete del Canada che si integrano fra le rovine della città ed il grande baobab con la corteccia simile alla pelle di elefante, che invano i bambini hanno tentato di abbracciare. Il silenzio del luogo era rotto solo dal cinguettio degli uccelli e dal fluire delle acque, L'Oasi infatti comprende, oltre al giardino, il lago e le sorgenti del fiume Ninfa. Ospita numerose specie animali, tra cui la rarissima trota di Ninfa o Macrostigma (che molti dei presenti avevano già conosciuto nell’Oasi di Posta Fibreno) e diversi tipi di uccelli: ben 152, quasi un terzo delle specie presenti nel nostro Paese sono rappresentate a Ninfa.

E' grazie a Margherita Chapin, la nuora di Gelasio Caetani che negli anni trenta, s'impegnò per creare a Ninfa, un modello del giardino all'inglese,, che è possibile oggi fruire di un simile paradiso. Il famoso architetto-giardiniere settecentesco inglese Capability Brown lo intendeva così: un paesaggio sapientemente dosato e lavorato, l'innesto di "ruderi" e "grotte" quando questi non erano benevolmente forniti dai periodi storici precedenti o dalla geologia, l'uso di laghetti, torrentelli e vari artifici per rendere "romantico", vivere il giardino. La principessa era sicura che Ninfa, offriva già naturalmente le condizioni necessarie per la creazione del giardino. Margherita Chapin, amante della botanica, raccolse in tutto il mondo, piante di ogni tipo, provvedendo personalmente a trapiantarle e a farle sviluppare a Ninfa. Margherita, donna amante dell'arte e della cultura, vi ospitò, personalità fra le più importanti del Novecento, come il poeta Gabriele D'Annunzio e lo scrittore russo Boris Pasternak, l'autore del Dottor Zivago. Nel 1935, ospitò Benito Mussolini, in visita all'Agro pontino.

La seconda tappa è stata quella dell’Abbazia di Valvisciolo situata nel territorio di Sermoneta ai piedi del Monte Corvino. È dedicata al protomartire S. Stefano patrono dei lapicidi. La storia di questo monastero è complessa: anche il nome nasconde una parte di mistero. Valvisciolo può significare Valle dell'Usignolo (vallis lusciniae), o Valle delle Visciole (varietà di ciliege selvatiche). Il “Maestro d’arte” Luciano de Prosperis da Amaseno che ha illustrato con dovizia di particolari la storia dell’Abbazia edificata in rigoroso stile romanico-cistercense che rappresenta uno dei massimi capolavori del genere della provincia dopo l'abbazia di Fossanova. La tradizione vuole che questa abbazia sia stata fondata nel VIII secolo da monaci greci e sia stata occupata e restaurata dai Templari nel XIII sec. E quando nel XIV secolo questo ordine venne disciolto subentrarono i Cistercensi.

Il gruppo si soffermato a lungo nel prezioso ed elegante chiostro dove, in tempi recenti, sul lato occidentale, abbattendo un muro posticcio, sono venute alla luce, graffite sull'intonaco originale, le cinque famose parole del magico palindromo: SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS, con la variante, sinora un unicum, che le venticinque lettere sono disposte in cinque anelli circolari concentrici, ognuno dei quali diviso in cinque settori, in modo da formare una figura simile ad un bersaglio. Ammirate anche alcune triplici cinte e, sempre all’interno del chiostro alcuni graffiti tra cui i nodi di Salomone nella classica forma cruciforme. La leggenda, legata al periodo templare del complesso abbaziale narra che quando l'ultimo Gran Maestro dell'Ordine Jacques de Molay fu posto al rogo nel 1312, gli architravi delle chiese templari si spezzarono, una crepa si aprì anche nell'Abbazia. In effetti, ancor oggi l'architrave del portale principale d'ingresso, si presenta crepato ... Solo leggenda?

A Sermoneta visita del Castello Caetani, dove la guida ha raccontato loro la storia del castello.

Il castello Caetani costruito per volere della famiglia degli Annibaldi, agli inizi del 1200. Il maniero nacque più come fortezza militare, in un punto strategico del territorio tra Roma e Napoli, che come residenza nobiliare, la famiglia Annibaldi cedette nel 1297 i territori di Sermoneta, Bassiano e San Donato al nipote di papa Bonifacio VIII, Pietro Caetani, per la somma di 140 mila fiorini d'oro. I Caetani infatti non risparmiarono nulla per rendere la Rocca degli Annibaldi una vera e propria fortezza militare, con nuovi edifici e ben cinque cerchie di mura, che, grazie a un sistema di ponti levatoi, garantivano la possibilità isolare la torre in caso di attacco. Il grande del pericolo per la famiglia Caetani fu l'agguato di cui si ritrovò vittima lo stesso Onorato, ordito forse dai temibili Borgia. Non appena Alessandro VI (di Borgia) fu eletto papa, nel 1499, scomunicò immediatamente i Caetani e confiscò tutti i loro feudi, affidandoli a sua figlia Lucrezia ... (la famigerata Lucrezia Borgia, figlia del papa Alessandro VI).Il Castello tornò di nuovo ai suoi proprietari, verso la fine del XIX secolo, con Gelasio Caetani, a cui sono dovuti gli imponenti lavori di restauro dell'antica dimora di famiglia...

Quel Gelasio Caetani di Ninfa, la cui nuora Margherita aveva dato l’avvio per la costruzione del giardino all’inglese che avevamo ammirato qualche ora prima!

Franca Colonia & Ernesto Petrilli per VillaNews

up. 24 maggio 2008

ASSOCIAZIONE "GENTE DI VILLA"

www.villasantostefano.com

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