PIANO D'INTEGRAZIONE TERRITORIALE

CONVOCATO UN CONSIGLIO STRAORDINARIO PER L’ADESIONE AL PIT

Alle 17.00 del 9 Settembre 2009 presso la sala consiliare comunale di Villa Santo Stefano è stato convocato un consiglio straordinario per rispondere al bando regionale di adesione al PIT, il piano di integrazione territoriale per lo sviluppo economico del territorio ( 1 ).

Il sindaco Giovanni Iorio e l’assessore Franca Colonia hanno illustrato nei dettagli i benefici che tale adesione apporterebbe alla cittadina tra i quali il risveglio demografico e la crescita imprenditoriale del paese rimarcando più volte la questione del GAL (Gruppi di Azione Locale) ( 2 ) regionale da cui ormai Villa S. Stefano ne è fuori da qualche tempo. "Vogliamo in questo modo incoraggiare le imprese del territorio e cercare di debellare così il grave spopolamento che penalizza le donne e i giovani sotto i 35 anni" ribadisce l’assessore Colonia aggiungendo a tale obiettivo una serie di punti che accrescerebbero in maniera esponenziale il tenore economico-sociale dei cittadini santostefanesi. "Fanno parte del nostro progetto la creazione di una sede di informazione turistica con strumenti multimediali che promuovano la riqualificazione del paesaggio rurale, il recupero degli antichi mestieri con l’apertura di alcuni centri artigianali, la conferma di una navetta che accompagni le persone malate per le cure mediche".

Tale adesione sta interessando anche i comuni limitrofi della valle dell’Amaseno Giuliano di Roma e Amaseno che valuteranno successivamente l’ipotesi di una più stretta collaborazione in questa direzione. Tuttavia l’urgenza della convocazione, benché giustificata ampiamente dai consiglieri di maggioranza, essendo stata dovuta proprio ai termini di scadenza del bando ha suscitato qualche polemica da parte della minoranza che si è astenuta dalla votazione pur sottolineando l’importanza di tale progetto per il bene dei cittadini. Nonostante le contingenti discussioni la riunione si è conclusa con il consenso della maggioranza e Villa S. Stefano aderirà al PIT.

Annamaria Amadio

10 settembre 2009

 

 

 

( 1 )  PIT (Progetti Integrati Territoriali)

I PIT (Progetti Integrati Territoriali) utilizzano i fondi strutturali in maniera integrata attraverso un complesso di azioni intersettoriali, strettamente coerenti e collegate tra di loro che convergono verso il comune obiettivo di sviluppo del territorio. I PIT (Progetti Integrati Territoriali) sperimentano nuove metodologie di lavoro che migliorano l’efficacia degli investimenti pubblici e aumentano l’effetto leva su quelli privati.

Le caratteristiche principali

* Concentrazione degli interventi su azioni che migliorano il contesto socioeconomico e i sistemi imprenditoriali dei territori, nel rispetto dello sviluppo sostenibile.

* Integrazione progettuale tra interventi di incentivazione, infrastrutturazione, formazione e servizi.

* Precisi ambiti territoriali destinatari del complesso delle azioni programmate così da attivare e sviluppare le potenzialità ancora inespresse.

Gli elementi identificativi

* Un’idea-forza strategica, caratterizzante ogni PIT (Progetti Integrati Territoriali), che si traduce nella definizione di obiettivi specifici.

* Linee di intervento definite da finanziare con le Misure POR.

* Un Ambito territoriale specifico per l’attuazione degli interventi previsti.

* Un soggetto responsabile del progetto dal punto di vista gestionale e di coordinamento.

* Modalità gestionali, procedurali e di monitoraggio più efficaci.

Le autonomie locali

La gestione dei progetti integrati richiede un impegno rilevante delle autonomie locali ad agire come sistema che aggreghi idealità ed interessi in grado di esprimere una visione condivisa di sviluppo a medio e lungo termine e di orientare risorse ed opportunità verso tale obiettivo. Ogni PIT (Progetti Integrati Territoriali) è rappresentato da un soggetto capofila, individuato fra le amministrazioni partecipanti.

Estratto da (http://www.regione.puglia.it/porpuglia/index_it.php?id=0|0|39|0)

( 2 ) Il GAL (Gruppo di Azione Locale) attua progetti di sviluppo e gestisce finanziamenti pubblici destinati alla valorizzazione delle aree rurali e montane caratterizzate da minore diffusione di servizi e opportunità lavorative.

 

 

 

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up 10.9.09

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