Da "Il Messaggero" ed. Frosinone  - Sabato 16 Ottobre 2004

Di giorno avvocato, di notte cantautore

Di giorno va in tribunale dove fa l’avvocato districandosi tra cause di risarcimento, separazioni e liti di varia umanità, di notte imbraccia la chitarra e canta le sue canzoni, che preferisce chiamare ballate. Lui è Federico Palladini, 33 anni di Frosinone, che stasera con la sua band suonerà le otto canzoni del primo Cd autoprodotto alla Cantina Mediterraneo del capoluogo. Avvocato-cantautore? Uno subito pensa a Paolo Conte, ma poi lui ti spiega che il suo nume tutelare è piuttosto Fabrizio De Andrè.

... Una rivista specializzata che ha recensito il cd di Federico Palladini vi ha visto anche influenze di Capossela e Fred Buscaglione.

Come concilia il mestiere di avvocato con quello di cantautore? «In maniera quasi schizofrenica - dice - E’ molto difficile, ma cerco di conviverci. Nella canzone che dà il titolo al cd "Di notte" racconto proprio questa condizione». Leggiamone i versi allora: «Io sono il sole e la luna nello stesso bicchiere/E se il giorno mi vesto dei panni migliori, di notte sono qui/E se il giorno è la storia, la notte è memoria, la notte è poesia».

Palladini ha alle spalle una solida formazione da musicista: ha studiato chitarra classica e ha frequentato un corso per compositore di musiche per film e per teatro. Al suo fianco ha uno dei chitarristi più talentuosi che vi siano in Ciociaria: Giovanni Mancini, che è un anche un mago della computer music. «Il cd - racconta Federico - lo abbiamo registrato in parte a casa mia e in parte nello studio di Giovanni». Dopo Frosinone la band (oltre ai due citati vi sono anche Paolo Tricca al basso, Fernando Pacitti alla fisarmonica e Maurizio Celli alla batteria) porterà in giro per l’Italia il cd. Ma cos’è Frosinone per l’avvocato-cantautore? «Di positivo - risponde Palladini - c’è uno stile di vita controllabile, è più vivibile rispetto alle grandi città. Ma questo è anche il suo limite perché per trovare situazioni stimolanti bisogna andare altrove». E quando questo altrove non è a portata di mano Federico lo trova, grazie alla musica, nella sua "notte".

di LUCIANO D’ARPINO


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