Domenica 23 Dicembre 2001

Emergenza rifiuti. Forse la soluzione c’è.

di LUCIANO RENNA

EMERGENZA rifiuti. Forse la soluzione c’è. In una proposta avanzata nel 1992 (da nessuno presa in esame) e che viene ora avanzata di nuovo dal consulente ambientale del Gruppo Schina di Ferentino, dr. Sergio Mastroianni.
Strano che non abbia risposto ai due bandi della Provincia alla disperata ricerca di un sito per la discarica, quando l’Ente di piazza Gramsci si preoccupò di interessare prima i Comuni (nessun riscontro) e poi i privati per giungere a stilare quella graduatoria (contestatissima) di undici possibili siti, poi ridotti a meno della metà, con in testa Valcatora, in agro di Giuliano di Roma. Proteste e manifestazioni di piazza seguite da cortei e picchettaggio duro non mancarono, impegnando più volte Polizia, Carabinieri e Vigili Urbani.
Si tratta di 800mila metri cubi. Una montagna letteralmente «mangiata», lungo la Morolense, da un’impresa (località ex Calcital) che lavorava sino ad una diecina di anni orsono (forse più) nel settore estrattivo, per preparare bitume e brecciame di varia pezzatura.

Perché non ha risposto per tempo al bando?
Dicono di non esserne venuti mai a conoscenza, ma il dr. Sergio Mastroianni conferma, adesso, l’offerta di nove anni fa. Quella, appunto, a cui nessuno si sarebbe preoccupato di dare riscontro.
Una settimana fa, la proposta sarebbe stata di nuovo presentata e «per la sua concretezza dovrebbe essere presa in seria considerazione sia dalla Regione e dalla Provincia, sia dal Comune di Ferentino. Si tratta di un progetto coerente con il primo Piano regionale dei rifiuti, quando il Gruppo Schina disse che quell’area industriale dismessa e degradata, poteva esse utilizzata per lo stoccaggio dei sovvalli provenienti da Colfelice e per la discarica di rifiuti speciali in genere».
Assicura il dr. Sergio Mastroianni «cava dismessa sita in località ex Calcital, idonea sotto tutti i punti di vista, ampiamente convalidati da una valutazione di impatto ambientale, redatta a norma di legge». Ciò andrebbe a risolvere l’annoso problema della discarica per le 600 tonnellate di rifiuti prodotti ogni giorno dai 91 Comuni della provincia. Vero o falso, lo diranno le carte, i documenti, eventualmente i sopralluoghi. Se ci saranno. Non vorremmo che il Gruppo Schina sia giunto fuori tempo massimo. Sarebbe davvero un peccato, non solo perchè Mastroianni assicura che l’offerta «andrebbe a risolvere il problema della discarica in provincia e permetterebbe l’utilizzo di un’area ex industriale, ottenendone il ripristino ambientale», ma anche perchè la presenza di un grosso forno nella zona potrebbe anche far pensare a costruire un termovalorizzatore per la produzione di energia elettrica, con selezione dei rifiuti e recupero ambientale della stessa discarica di via Le Lame a Frosinone che, a fine febbraio, non sarà più utilizzabile.
Sarà interessante seguire le «onde» smosse da questo sasso lanciato nello stagno con acque poco chiare e pericolose della raccolta-trasformazione dei rifiuti solidi urbani.
Tanto meno ci piacerebbe dover prendere atto che qualcuno ha fissato «paletti» per il recupero di un ex area industriale in pieno abbandono e degrado ambientale. Sarebbe davvero un peccato per quanti nella politica hanno ancora fiducia.

 

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