Corriere della Sera   ediz. Roma

giovedi , 29 marzo 2001

Nella valle delle bufale, che non vuole i rifiuti

La protesta degli agricoltori della Valcatora contro la discarica decisa dalla Provincia di Frosinone.

Con i trattori bloccano notte e giorno l' accesso alla zona.

Ieri la manifestazione nel capoluogo: "Affari dietro la spazzatura" Nella valle delle bufale, che non vuole i rifiuti La protesta degli agricoltori della Valcatora contro la discarica decisa dalla Provincia di Frosinone.

Dal nostro inviato Claudio Lazzaro

FROSINONE - Gli agricoltori della Valcatora, verde e incontaminata, lottano per impedire la costruzione di una discarica, decisa con ordinanza della Provincia di Frosinone. La lotta e' dura. I contadini e gli allevatori di bufali (che forniscono la materia prima per le mozzarelle doc esportate in tutto il mondo) hanno reso inagibile una strada d' accesso alla valle e si sono asserragliati coi loro trattori in cima a una collina che domina il passaggio, in un campo di roulottes e rifugi improvvisati con tronchi e teli di plastica. Ogni notte sono almeno in venti a fare la guardia, ma durante il giorno e fino a tarda sera la tendopoli ospita fino a 200 "ribelli". Ieri piu' di mille si sono messi in marcia, dai paesi che si affacciano sulla valle, Prossedi, Villa Santo Stefano, Giuliano di Roma, Amaseno. Si sono dati appuntamento alle 10 del mattino sul piazzale del campo sportivo di Frosinone, con 40 trattori rombanti. Il corteo affronta la strada in salita che porta al centro storico e al Palazzo della Provincia, in testa i bambini, che ogni tanto vengono riacciuffati dalle madri, ma che continuano a schizzare in avanti anticipando la prima fila impettita, i sindaci avvolti nella fascia tricolore e un tipo mingherlino che regge il pesante gonfalone del Comune Giuliano di Roma. In seconda fila i musici che danno il ritmo coi vecchi organetti e i campanacci amplificati dal "cerchio", una rudimentale cassa acustica in legno intarsiato. Ci sono le bandiere di Legambiente e gli striscioni: "Uccidere la nostra valle vi mandera' all' inferno", e gli slogan cadenzati: "A voi la ricchezza, a noi la monnezza". I soldi si muovono dietro le discariche. Umberto Monini, commerciante e attivista di Legambiente mostra le fotocopie di documenti che dimostrerebbero irregolarita' amministrative nella scelta operata dalla Provincia. I terreni su cui dovrebbe sorgere la discarica sono stati comprati giusto in tempo dai fratelli Rosettano e Bruno Navarra, che il 2 febbraio a Frosinone sarebbero dovuti comparire davanti al giudice. Secondo l' accusa avrebbero truffato alcuni comuni che si erano affidati a loro per lo smaltimento dei rifiuti. L' accusa, per un vizio procedurale, e' caduta in prescrizione. Rosettano Navarra e' un personaggio influente, e' presidente del Frosinone calcio, ma con suo fratello, il 4 agosto del 2000, ha ricevuto un'ordinanza di custodia cautelare, questa volta con l'accusa di non aver trasportato nelle discariche per rifiuti speciali, come si era impegnato a fare coi fondi dell' Unione Europea, i pannelli di eternit (amianto) che costituivano la copertura dell' ex zuccherificio Intermodale di Latina. Li avrebbe invece sepolti nella stessa area dello zuccherificio (ma gli scavi che potrebbero comprovare la tesi accusatoria sono ancora in corso). Un clima di sospetto che ha prodotto l'esposto alla Procura della Repubblica di Frosinone, firmato da Patrizio Colafranceschi, del Direttivo Legambiente Lazio, in cui si configura "la possibile sussistenza di falsi in atti pubblici e abusi in atti d' ufficio" dietro la scelta operata dalla commissione tecnica provinciale. Quando i mille del corteo arrivano davanti alla Provincia, alle 12.30, gli animi sono gia' roventi. Come la polemica, in aula consiliare, tra i dimostranti e il presidente della Provincia, Francesco Scalia (popolare). Scalia ripete che la sua ordinanza sulla discarica a Valcatora serviva soltanto a fronteggiare un' emergenza, che i suoi poteri in questo campo riguardano solo gli interventi straordinari, ma che per le decisioni ordinarie soltanto la Regione e' competente. "La Regione presenti finalmente il piano discariche - ripete -. La Provincia, per la parte che gli compete, attuera' il piano". Una schiarita giunge da Roma. L' assessore all' ambiente della Provincia di Frosinone, Antimo Simoncelli (Ds), in missione diplomatica alla Regione Lazio, ha ottenuto garanzie: "Sondaggi e ispezioni su 9 siti alternativi alla Valcatora verranno fatti in breve tempo: 150 milioni sono stati stanziati". Il presidente Scalia annuncia come imminente una relazione tecnica che dovrebbe autorizzare l'utilizzo, per far fronte all'emergenza nei prossimi 4 mesi, di due discariche gia' attive, quella di Frosinone e un'altra, di cui per ora preferisce non fare il nome. Sono le 15.30. Anche gli ultimi dimostranti tornano a casa. Ma il contingente dei "ribelli", nel bivacco di Valcatora, continuera' a bloccare la strada, notte e giorno, in difesa delle 14.000 bufale che pascolano libere nel verde. Giovanna Nannuzzi, 32 anni, 2 figli, una fattoria a 300 metri dal punto in cui i fratelli Navarro vorrebbero scavare la discarica, pungola col dito la spalla del cronista, con colpetti duri e ripetuti: "Prima me devono ammazza' . Lo scriva: "Me devono ammazza' ".

Claudio Lazzaro

 

mercoledi, 28 marzo 2001

E MAIL A

Francesco Scalia Presidente della Provincia di Frosinone  provincia.fr@rtmol.stt.it

 

Gentile presidente, protestano stamani, sotto le sue finestre, gli abitanti della valle dell’ Amaseno, che da mesi si battono contro la realizzazione di una discarica in localita’ Valcatora. Con loro ci sono i sindaci di Giuliano di Roma, Amaseno, Villa S. Stefano e Prossedi. Sembra che lei e l’ assessore all’Ambiente Antimo Simoncelli non possiate riceverli "per precedenti impegni istituzionali". Proprio oggi? E tutti e due? Dopo mesi che gli abitanti picchettano l’ area destinata alla discarica?

cronacarm@rcs.it

www.villasantostefano.com

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