SAN ROCCO

 a  Villa Santo Stefano

A Villa S. Stefano il culto di San Rocco ha soppiantato quello di S. Sebastiano e di S. Stefano, quest'ultimo patrono titolare del paese. Qui San Rocco è diventato il protettore principale insieme alla Vergine Assunta in ciclo. Una commisione permanente: "La Commissione San Rocco", presieduta dal sindaco, prepara ogni anno, con le offerte dei fedeli e dei Santostefanesi residenti all'estero, i solenni festeggiamenti. La statua lignea di San Rocco è conservata nella chiesa di S. Sebastiano, posta extra moenia e dove, fin dal 1636 è documentato un altare in onore del suddetto santo. (1)

La bellissima e suggestiva figura di San Rocco è posta dentro un artistico baldacchino dorato: La macchina opera di Giuseppe Tranelli, è dono dei Santostefanesi d'America. Qualche anno fa, ignoti ladri, hanno strappato il cane posto ai piedi del santo. E stato sostituito con un altro di metallo bronzato. La reliquia di San Rocco è racchiusa in una pregevole statuina rappresentante il santo. Tale statuina chiamata dal popolo "san Rucchittu", viene portata, a richiesta, in casa dei malati gravi, per impetrarne la guarigione. E’ l'estremo tentativo dell'uomo il quale si rivolge alla Fede quando ormai la scienza è impotente e il detto popolare "Ci hau purtatu sa Roccu" racchiude l'ultima speranza del fedele di fronte al mistero della morte.

I festeggiamenti in onore di San Rocco cominciano la vigilia, cioè il giorno dell'Assunta, quando, di sera, si fanno i preparativi per la caratteristica Panarda (2). La Panarda per il suo rito, il folklore e l'abbondanza è superiore ad altre manifestazioni consimili ciociare. (3)

II 13 agosto i ceci, mondati, vengono messi a mollo nell'acqua. All'una di notte del 16 agosto si accendono i fuochi, nella piazza principale del paese, e si da inizio alla cottura. In genere si cuociono quattro sei quintali di ceci in più di trenta caldaie di rame. Occorrono anche oltre cento litri circa di olio di oliva locale, con sale, pepe e rosmarino.

Durante la processione i ceci vengono benedetti con la reliquia di San Rocco e, dopo l'assaggio da parte delle autorità, si da inizio, finita la processione, alla distribuzione alle famiglie, in base all'importo delle offerte fatte, contemporaneamente viene distribuita la Panarda ai turisti. Attendono alla distribuzione dodici servitori in costume e due maestri di mensa. I servitori ricevono dai maestri di mensa i ceci, messi in una pignatta di coccio, ed un panino e, sentito l'indirizzo del destinatario, partono veloci verso le abitazioni. Una callara di ceci è riservata ai Pisterzani, questi ricambieranno l'offerta il giorno di S. Michele.

Tra le cerimonie significative in onore di San Rocco vi è quella della deposizione solenne di una corona, da parte dell'Amministrazione Comunale e degli ex combattenti, al monumento ai caduti di tutte le guerre. Tale cerimonia si svolge il 16 agosto, verso le ore dieci, prima della messa solenne in onore del santo. Con questa commossa cerimonia, unica forse in Italia, i Santostefanesi vogliono sottolineare che il giorno di San Rocco a Santo Stefano i vivi ed i morti sono tutti presenti in un unico grande abbraccio ideale verso il loro protettore.

Altre usanza caratteristica in molti paesi ciociari, è quella di passare chini sotto la macchina del santo, per impetrarne le grazie. È questo il simbolo di un antico atto di sottomissione al quale partecipano anche i servitori ed i maestri di mensa della Panaria.

La statua di San Rocco, rimane per un mese esposta nella chiesa collegiata di S. Maria Assunta in Cielo, quindi, con altra processione, viene riportata nella chiesa di S. Sebastiano. Tale cerimonia coincide con il rientro in chiesa del quadro dell'Addolorata, per cui il detto: "Entra l'Addolorata, esce Sa' Roccu"'.

Questa è l'orazione che la chiesa locale fa in onore di S. Rocco:

"Glorioso San Rocco, che per la vostra generosità nel consacrarvi al servizio degli appestati e per le vostre continume orazioni vedeste cessare la pestilenza e guarirne tutti gli infetti in Acquapendente, in Cesena, in Roma, in Piacenza, in Monpellieri, in tutte le città della 'Francia e dell'Italia da voi percorse, ottenete da noi tutti la grazia di essere per la vostra intercessione costantemente preservati da un flagello così spaventoso e così desolante. Stendete la vostra protezione sui figli vostri, che sempre vi onorano con devoto entusiasmo. Proteggete i nostri emigrati, benedite il loro lavoro e le loro famiglie"

Villa Santo Stefano inoltre è l'unico paese della diocesi di Ferentino ad avere un proprio Inno dedicato a San Rocco.

 

Carlo Cristofanilli (direttore G.A.V.-1982)

 

1) Archivio Vaticano, Relationes ad limina 1636.- 39

2) Archivio storico del comune di villa S. Stefano, Atti dei Consegli, anni 1643-1650, 1706-1715

3) MISSERVILLE V., La festa della Panarda in Villa S. Stefano, in Strenna Ciociara 1965, a cura dell'Ass. fra i Ciociari in Roma pp. 77-80. Vedi anche: AA.W. Sancto Stephano de Valle, G.A.Volsco, Cassino 1982..

 

Villa Santo Stefano, 15 agosto 2001, ore 21,00

San Rocco - La processione notturna

foto E. Iorio

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www.villasantostefano.com

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