INCORONAZIONE   A circa cento anni di distanza dall'apparizione della Madonna, ed esattamente il 9 settembre 1821, il Capitolo, unitamente ai Magistrati dell'epoca provvide alla solenne incoronazione dell'Immagine e il Sommo Pontefice Pio VII si degnò di concedere in perpetuo l'altare privilegiato, di cui è incisa la memoria sul marmo, a lato del Vangelo. Un secolo dopo, nel 1921, non essendo affatto diminuito il fervore di devozione verso la Madonna, si rinnovò un'eguale cerimonia con l'imposizione di una nuova corona d'oro, che, a ricordo dei più anziani, segnò un avvenimento dei più gloriosi nella storia del Santuario. Presenziò lo stesso Vescovo Diocesano Mons. Domenico Bianconi.

Il Santuario da una cartolina dei primi anni '60

FURTO SACRILEGO    Ma un episodio quanto mai doloroso ed inaspettato venne un giorno a turbare la pace e la vita religiosa dell'intera popolazione. Si era al 16 agosto 1938. In paese si celebrava nella più schietta letizia la festa del Patrono S. Rocco. D'un tratto, mentre i fedeli assiepavano la Chiesa Parrocchiale, assistendo alla S. Messa solenne, il cielo, prima azzurro splendido, si copre di dense nubi e un tuono fragoroso rimbomba nella valle quasi gridasse un allarme e un triste presagio. Di lì a poco il cielo si rasserena e si ha modo di svolgere la tradizionale e grandiosa processione del Patrono. Ma ecco improvvisamente giungere le prime incredibili grida: hanno rubato alla Madonna! hanno portato via la corona, c'è chi ha visto fuggire a distanza degli ignoti bendati!... ". Un'insolita agitazione si diffonde nel popolo, un'inquietudine strana e manifesta, un senso di panico, cui seguono parole di biasimo e di indignazione. E, mentre la incresciosa notizia diviene sempre più certa, le Autorità Civili, Ecclesiastiche e Militari, senza frapporre indugi, scendono verso il Santuario per le indagini del caso. L'altare appariva manomesso, l'affresco della Madonna sfregiato in più parti e tutt'intorno disordine desolante. Mani sacrileghe avevano furiosamente perpretato l'orribile furto. Da quel momento fu un continuo accorrere di popolo lungo la strada del Santuario. S'odono grida di sorpresa, fremiti di accentuata indignazione, ansia di riparazione. In breve tempo si formò fra tutti una meravigliosa gara di generosità, con a capo il Rev.mo Arciprete Mons. Amasio Bonomi. Si raccolsero così i fondi necessari per rioffrire alla Vergine un'altra corona d'oro più ricca e più bella. E perché la riparazione dell'oltraggio divenisse più grandiosa si rinnovò la cerimonia dell'incoronazione con quella indimenticabile festa del 21 settembre dello stesso anno, alla quale ebbe a presiedere, insieme al Vescovo Diocesano Mons. Fontana, lo stesso illustre concittadino Card. Domenico Jorio.

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