LA STORIA DELL'ALLEVAMENTO BUFALINO

A VILLA SANTO STEFANO

Una moderna azienda per la produzione di latte di alta qualità. Gestita dalla Fam. Di Girolamo si trova in via Porcini a Villa S. Stefano (Fr)

Vista aerea

Le bufale

La stalla

Il fieno

...si mangia!

La mungitura

 

 

La presenza dei primi capi di bestiame nel territorio di Villa Santo Stefano, è fatta risalire alla fine ‘800 e inizi ‘900. Si trattava solo di qualche sporadico capo bufalino, che con il passare degli anni aumentava man mano di numero. E' da notare come i bufali servivano per il duro lavoro nei campi come l’aratura e per le barozze: carri per il trasporto di persone o di prodotti vari.

A memoria d’uomo, fu Pasquale Paggiossi  (di Candida) a possedere alcune bufale. Il primo agricoltore che diede inizio alla compravendita di bestiame, fu invece il figlio Elpidio, che nel 1934 acquistò 35 capi nel casertano, esattamente in località Cancello ed Arnone, vicino Mondragone. Elpidio fu il primo commerciante di bestiame a Villa Santo Stefano: rivendeva soprattutto ai contadini del paese.

Nel 1936 – 1937, iniziò la produzione casearia: un certo Di Nola, originario del napoletano, costruì un caseificio in località La Codarda, nel comune di Pontinia (LT). Di Nola era un piccolo imprenditore tuttofare: iniziò a raccogliere il latte di bufala con il suo camioncino.

A Villa, essendo le strade di campagna pressoché impraticabili, si erano creati dei punti di raccolta dove gli allevatori santostefanesi confluivano per consegnare il latte al Di Nola. I punti di raccolta si trovavano: in località cona bivio Porcini, Santa Maria della Stella, Mole e Fontanelle.

In seguito, l’allevamento bufalino, grazie alla produzione industriale dei derivati dal latte e soprattutto della mozzarella, ebbe uno sviluppo straordinario in tutta la Valle dell’Amaseno. In conseguenza di ciò, alcuni santostefanesi iniziarono l’attività cosiddetta di lattarö.

I raccoglitori di latte del paese, dagli inizi anni 50 a fine anni 80 del secolo scorso, sono stati sette: Violanto Anticoli che fu il primo, Giuseppe Antonetti, Stefano De Filippi, Giuseppe Leo, Onesto Leo, Giuseppe Palombo, ed ultimo in ordine di tempo Domenico Cristini. La figura del lattarö, ha rappresentato un’icona storica per intere generazioni di santostefanesi. Essi preservavano con attenzione la catena del latte dalla stalla al caseificio, cercando di non farlo guastare, onde evitare il rischio che venisse scartato e quindi buttato. Il rapporto tra raccoglitore e cliente era improntato ad amicizia e fiducia, senza le quali si creavano discussioni sulla quantità e qualità del latte. Il latte veniva trasportato su camioncini con due file di brocche disposte ai lati del rimorchio e separate da una tavola centrale, il decalitro era disposto in fondo.

I primi allevatori bufalini sono stati: Celestino Leo, Mimmo Carestia, Miluiccio Biasola, Pasquale di Candida e la razza Capoduccia. Il bestiame in passato produceva un quantitativo di latte inferiore rispetto ad oggi, sia per l’alimentazione assai diversa e più povera, ma soprattutto per i progressi scientifici dovuti ad anni di studio e conoscenza sulla specie animale.

Attualmente nel territorio di Villa Santo Stefano esistono 85 aziende bufaline, che danno lavoro a 160 addetti. I capi di bestiame sono 2500 – 2600 circa.

Nel 1983, è nata una cooperativa denominata "Villa e Torre" che riunisce gli allevatori di Villa Santo Stefano e della "Torre", frazione di Prossedi. Il fondatore è stato Luigi Reatini. Ad oggi, la cooperativa annovera 43 soci ed è proprietaria di due moderne autocisterne per la raccolta del latte destinato alla lavorazione dei latticini.

 

(ricerche di Donato Di Girolamo, giugno 2005)

www.villasantostefano.com

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