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Dal 13 febbraio all'11 marzo 2007
Una notte bianca
Si può decidere di cambiare vita chiusi in un ascensore? L’esilarante avventura di tre ragazzi alle prese con il black out della prima “Notte bianca”

Una notte bianca
scritto diretto e interpretato da Gabriele Pignotta
con Fabio Avaro, Veruska Rossi
aiuto regia e supervisione tecnica Luca Carnevale

personaggi e interpreti
GABRIELE PIGNOTTA Andrea
VERUSKA ROSSI Camilla
FABIO AVARO Davide

“Una notte bianca” è l’incredibile avventura umana di tre ragazzi (tutti trentenni) rimasti chiusi in un ascensore durante il lungo black out del 2003, quando a Roma sotto il diluvio, debuttava la prima indimenticabile edizione della “Notte bianca”.
Dentro la cabina dell’ascensore, durante quella notte surreale, i tre protagonisti ci regalano un mix straordinario di comicità ed emozione. E’ solo lontani da tutta quella tecnologia generata dalla corrente elettrica infatti, che i tre personaggi ritrovano paradossalmente la voglia di confrontarsi, di riflettere, di stare insieme, di ridere, ma soprattutto ritrovano la voglia di cambiare vita e di recuperare la grinta per diventarne protagonisti!
Infatti, dopo ore passate chiusi dentro i tre ragazzi prendono una decisione incredibile, paradossale provocatoria: vivranno in quell’ascensore per tutta la vita, finché improvvisamente ……..
Una commedia straordinaria che vi farà tanto ridere e che, magari, aiuterà a cambiare la vostra di vita…

(così la stampa) Una Notte bianca sbanca il botteghino ed è subito cult
(IL MESSAGGERO)
(così il pubblico) …una commedia impedibile nuova emozionante e troppo divertente!!!

NOTE DI REGIA

E’ proprio la voglia di cambiare vita e di sentirsi finalmente realizzati , infatti che trovano i tre protagonisti della commedia quando rimangono chiusi per diverse ore in un ascensore, la notte del famoso black out del 2003 quando a Roma sotto un diluvio, debuttava la prima indimenticabile edizione della “Notte bianca”.
Solo lontani da tutta quella tecnologia generata dalla corrente elettrica infatti, che si ritrova paradossalmente la voglia di confrontarsi, di riflettere, di stare insieme, di ridere, di recuperare insomma quella dimensione umana che stiamo perdendo insomma in una parola che si trova la voglia di CAMBIARE VITA e di recuperare la grinta per diventarne protagonisti!
Ed il pubblico deve averlo percepito davvero bene questo messaggio positivo, visto che per soddisfare le continue richieste degli spettatori, il Teatro De’ Servi ha deciso di ospitare questa commedia rivelazione nel cartellone della stagione teatrale 2006-2007 .
Ma non di meno questa commedia, ha impressionato la stampa ,le televisioni e gli addetti ai lavori , che hanno regalato a questo innovativo ed originalissimo spettacolo, recensioni e servizi esaltanti. Per non parlare della Tv tedesca che ha addirittura inviato una troupe in Italia per fare un servizio su questo straordinario evento e sul suo artefice,il promettente Gabriele Pignotta (già protagonista del pomeriggio di RAI 2 in “Al posto tuo” (nella versione D’Eusanio) e artefice, sempre in veste di ideatore e attore principale, della sit com “I &G” che quest’anno è diventata un vero e proprio cult su Canal Jimmy, ottimamente diretta da Ermanno Corbella ( regista di MATRIX).
“Una Notte Bianca di Gabriele Pignotta sbanca il botteghino ed è subito cult” (Il Messaggero) Basterebbe questo titolo per sintetizzare il successo che ha riscosso questa commedia, ma al Teatro De’ Servi Gabriele Pignotta, assicura una versione ancora più emozionante, oltre naturalmente ad assicurare il grande divertimento che ha già fatto impazzire dalle risate migliaia di romani!
Una colonna sonora davvero emozionante e una sapiente regia dal gusto cinematografico completeranno un opera davvero imperdibile!

Come è nata l’idea.

È sabato 27 settembre, il giorno della “Notte Bianca” e del Black out più lungo del nostro Paese.
La mia compagna, ed io, come la maggior parte dei romani, ci troviamo in giro, sono circa le 3 e 20 quando decidiamo di tornare a casa.
Arrivati sotto casa faccio scendere la mia compagna dall’auto e vado a parcheggiare.
sono le 3 :30, solo il tempo di girare l’angolo e “track”, black out totale.
Parcheggio velocemente, il mio pensiero è uno solo: Veruska avrà preso l’ascensore?
Si, lei aveva preso l’ascensore e li era rimasta, che fare…?
Per farla breve, per tutte le difficoltà della serata,(amministratore e portiere irrintracciabili, vigili arrivati dopo 4 ore, temporale, traffico impazzito) Veruska è costretta a rimanere dentro l’ascensore per un bel po’. Non potendo fare molto di più, e sapendo che soffre di attacchi di panico inizio a chiacchierare con lei da fuori, per distrarla.
Naturalmente per deformazione professionale, la situazione abbastanza “scomoda” diventa, uno spunto per immaginare la trama di uno spettacolo teatrale.
E più chiacchieriamo, più questa idea mi coinvolge, stimola la mia fantasia.
Ed così che in quelle ore di quella notte surreale del 27 settembre, nasce l’idea di: “UNA NOTTE BIANCA”, la storia di tre ragazzi che, come Veruska, passeranno tutta la notte dentro un ascensore.
Gabriele Pignotta


LA TRAMA

Ve la ricordate “La Notte Bianca” del 27.settembre 2003, quella del “lungo Blak out”?E chi può dimenticarla.,E’ proprio questo lo scenario dove si svolge “una notte bianca” la storia di tre ragazzi che si trovano casualmente (o forse no) nello stesso palazzo a prendere lo stesso ascensore, ma improvvisamente vengono colti da un Black out.
Dopo i primi tentativi di uscire cercando aiuto, i ragazzi realizzano di essere gli unici nell’edificio, la loro permanenza in ascensore quindi sarebbe durata a lungo. Prima delle nove di mattina ,infatti, non riusciranno a ricevere nessun tipo di soccorso.
Questo incidente del tutto casuale, si trasformerà in una divertentissima avventura in cui i tre protagonisti illuminati solo dalla sola luce di emergenza, “ne approfittano” per affrontare ogni sorta di argomento e riflessione dando vita ad una serie di situazioni comiche, paradossali e molto coinvolgenti che non daranno tregua ad uno spettatore coinvolto dall’inizio alla fine.
Insomma i tre ragazzi rimarranno chiusi per 6 ore dentro l’ascensore fino a che improvvisamente…. Beh questo non ve lo posso raccontare sarà una bella inaspettata sorpresa da scoprire a Teatro!
Dopo aver assistito a questa divertentissima commedia una domanda comunque vi sorgerà spontanea: quanto ci hanno tolto la tecnologia e il progresso (generati dalla corrente elettrica), se basta un lungo black out per recuperare paradossalmente la voglia di confrontarsi, di riflettere,di stare insieme,di ridere, di ritrovare insomma quella dimensione umana che stiamo perdendo?
Ma soprattutto quanto sono pronti oggi i giovani a cambiare la loro vita per diventare finalmente protagonisti e non spettatori passivi?

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