IL CONCERTO DELLA MADONNA DELLO SPIRITO SANTO

Giunti davanti al Santuario della Madonna dello Spirito Santo, un po’ in anticipo rispetto all’orario dell’inizio del Concerto del Coro Polifonico, sentimmo i corsisti che stavano provando i pezzi che da lì a poco avrebbero presentato al pubblico. La musica dell’organo ed il canto fluivano dolcemente fuori della chiesa, sostavano sul sagrato e poi, risalivano la collina, salendo al cielo. Un cielo azzurro ma percorso da gonfie nubi. Quest’ultime non erano le sole ad attraversarlo. Vedemmo in direzione del Siserno, un grande rapace, probabilmente una poiana, che possente , in ampie volute concentriche, solcava il cielo sopra Villa Santo Stefano. Osservarlo, immersi nella musica che scivolava dal luogo Sacro, quella del Veni Creator Spiritus, procurò una straordinaria sensazione di pace. Quel cielo, almeno per un momento non solcato da macchine ed apparecchiature dell’uomo, ma da un rappresentante dei suoi più antichi dominatori, una musica quasi ultraterrena, eseguita in uno di quei luoghi, come dirà più tardi Don Pawel, in cui Dio si è manifestato agli Uomini. Forse si presentava così la Terra subito dopo la Creazione. Il possente animale volteggiante nel cielo, non poteva non far percepire la piccolezza della dimensione umana e la vastità dell’opera naturale del Creatore. Musica sublime e incomparabile spettacolo della Natura.

Stupore, meraviglia e quasi turbamento di fronte all’immensità dell’Universo. Avevano, dunque, ragione i primi Cristiani, e lo stesso Sant’Agostino di Ippona, a ritenere che la musica e il canto, fossero lo strumento più idoneo a condurre al Divino. Un grazie anche per questo ai membri del Coro Polifonico di Villa Santo Stefano.

E dello stesso parere è stato anche il parroco, Don Pawel, che nel ringraziare, al termine dell’esibizione, tutti i coristi per le emozioni che hanno saputo suscitare nei presenti, ha sottolineato come "Oggi la musica non è stata semplice se pur sublime godimento del bello ma anche e soprattutto una forma di preghiera che è salita sino alla Beata Vergine".

Un avvenimento artistico e culturale, quindi, ma non solo. Una nuova, elevata performance del Coro Polifonico Comunale santostefanese, da oltre sette anni, realtà affermata ed apprezzata nel panorama musicale della provincia. Composto dai Soprani: Marina Bonomo, Lucia Cimaroli, Alessandra Leo, Sonia Lucarini, Angela Palombo, Iolanda Palombo, Margherita Russo, dai Contralti: Anna Antonetti, Grazia De Filippi, Maria Teresa Planera, Antonella Rossi, Fernanda Toppetta, Leandra Tranelli, dai Tenori: Guido Iorio, Giuseppe Leo, Amedeo Mansueti, Luigi Rogellini, Antonio Rossi, Sandro Tricca, Silverio Spaziani Testa, dai Bassi: Antonio Iorio, Marcello Iorio, Pio Scantonato. Oltre al tenore Enrico Talocco, il baritono Massimo Cedrone, la soprano Cinzia Cristofanilli, la mezzosoprano Fabiola Mastrogiacomo, accompagnati all’organo da Eleonora De Filippis. Con due coriste esordienti; Pina Ruggeri e Pina Molinari. e diretto dal maestro Guido Iorio. Un grandioso concerto in honorem Beatae Mariae Spiritus Sancti, per celebrare degnamente la Festa della Madonna dello spirito Santo, davanti ad un numeroso pubblico, tra cui il sindaco Enrica Iorio e l’assessore Adriano Trapani.

Il concerto del 27 maggio 2007

Davvero bravi i coristi, sempre all'altezza delle aspettative. Ma l’esibizione di domenica 27 maggio 2007, verrà ricordata anche per una novità assoluta introdotta dal maestro Guido Iorio, con la collaborazione, per le ricerche, del dott. Vincenzo Tranelli. La quale ha riscosso l’apprezzamento del pubblico. I vari brani eseguiti dal Coro, il Gregoriano Regina Coeli, l’O salutaris Ostia di Don Perosi, l’Haec Dies del Caudana, l’Ave Verum di Saverio Mercadante, il Veni Creator Spiritus di Esterhazy Pal, le Ave Maria di Arcadelt, di Donizetti e di Camille Saint Saens, lo struggente Quia fecit mihi magna di J.S Bach, il Totus Tuus di Don Marco Frisina, l’Ecce Sacerdos Magnus di Mons, Cordini ed infine l’Exulta et Lauda di Licino Refice, sono stati sapientemente introdotti dalle varie fasi del racconto di quello che avvenne nell’anno 1721 proprio in quel punto ove sorgeva un cona Mariana, probabilmente diruta e dove, successivamente, la volontà e la fede dei santostefanesi eressero l’attuale Santuario. Un luogo ancora oggi meta di pellegrinaggi, visite e raccoglimenti in preghiera da parte dei devoti e fedeli non solo santostefanesi. "Che sulla strada per il santuario non cresca mai l’erba e non per l’asfalto" splendida la metafora di Don Pawel per invitare tutti a proseguire nella devozione per la Madonna dello Spirito Santo.

La processione del 26 maggio 2007

Che affonda la sue radici nella vicenda dell’evento miracoloso di oltre duecento anni fa. E le altre guarigioni soprannaturali, avvenute per intercessione della Vergine.  La storia, "per sommi capi già nota", tramandata anche "dalla tradizione popolare" ma che "conserva tratti poco noti e nebulosi". "Lo scopo della rivisitazione è quello di approfondire e favorirne la conoscenza, Gettare un po' di luce sulle nostre tradizioni che sono di fede e di devozione. Uno stimolo ad una nuova coscienza e ad un rinnovato fervore. Senza di ciò, tutto rimarrebbe un puro e semplice fenomeno materiale".

Giancarlo Pavat per VillaNews

Il programma del concerto

Coro Polifonico Comunale

up. 6 giugno 2007

www.villasantostefano.com

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