FESTA RIENTRO DI SAN ROCCO

SAGRA DI PASTA E CECI

13 settembre 2003

Come da tradizione, nel sabato che cade a metà settembre, si è svolta la festa del "ritorno" del Santo Patrono. Per il secondo anno consecutivo, eccezionalmente, perdurando i lavori nella Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo, la Statua di San Rocco è rimasta nella Chiesa di San Sebastiano. Sicuramente, il prossimo anno la chiesa principale sarà nuovamente agibile e tutto tornerà nella norma. Nella serata, alle ore 20.00 è stata celebrata la messa solenne e subito dopo è iniziata la processione della Madonna Addolorata. Terminata questa, c’è stata la processione di San Rocco, snodatasi per il centro storico e la piazza. Il rientro di San Rocco in chiesa, è stato salutato da un bellissimo spettacolo pirotecnico.

Una folla notevole ha seguito le due celebrazioni religiose, in onore dell’Addolorata e del Santo Patrono del paese, a dimostrazione dell’attaccamento dei santostefanesi per tali sacri eventi.

 

La serata è continuata con la Sagra di pasta e ceci. E’ stato attrezzato un gazebo nel largo antistante il monumento. Dopo la processione, è seguita la distribuzione della pietanza ai numerosi presenti. Una fila ordinata di gente ha atteso il proprio turno. La Sagra, è una recente iniziativa che sta acquistando un ruolo importante nel panorama festivo.

I ceci erano quelli della Panarda, acquistati a Minturno e d’importazione argentina. Sono state diverse centinaia le porzioni distribuite, il piatto è stato condito con sugo di pomodoro e basilico. La pasta di cannolicchi lisci e rigati con i ceci, poteva essere richiesta con formaggio grattugiato: pecorino oppure parmigiano reggiano. Consegnati in un elegante contenitore d’alluminio con coperchio, posata e tovagliolo, permettevano anche la consumazione in loco; l’offerta era volontaria. La serata di festa è stata allietata dal Concerto della banda musicale: sono stati eseguiti celebri brani di musica varia. Il clima fresco e frizzante ha accompagnato la manifestazione, finalmente si è potuto godere di un tempo ideale, dopo la calura insopportabile delle feste patronali. Da quando questa festa è stata giustamente spostata al sabato, i risultati, in termini di presenze, sono stati assolutamente premianti.

In un servizio giornalistico, che ha fatto il giro del paese, riguardante la Rievocazione storica della Panarda, abbiamo rilevato, oltre a vari strafalcioni di cui è meglio soprassedere…, un grosso errore documentale. L’articolo in questione citava di un miracolo di San Rocco che avrebbe salvato il paese dalla peste. Non è stato San Rocco - che ha parimenti compiuto opere miracolose - a proteggere il paese da tale calamità, bensì Santo Stefano Protomartire. Ricordiamo che in quegli anni, infatti, la devozione di Santo Stefano era preminente rispetto a quella di San Rocco. A testimonianza di tali eventi miracolosi, la scritta sulla parete sinistra dell’arco che immette in Via della Rocca. Eccone il contenuto, sciolto dalle abbraviazioni: "A PERPETUA MEMORIA, l’Anno 1654 luglio giovedì 23 notte seguente a hore sei fu il terremoto con gran danno di molti Luoghi. Nel 1657 fu il contagio con gran strage di molte provincie et questo luogo per la Dio gratia et del Protettore Santo Stefano de uno e l’altro fu illeso".

www.villasantostefano.com

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